martedì 28 dicembre 2004


è tutto molto strano...
sparecchiare e togliere il mio tovagliolo, domani non avrò modo di usarlo.
chiamare gli zii per salutarli
osservare le quattro mura di questa stanza che da domani non sarà più la mia, ma verrà retrocessa al ruolo di "camera".
non sto andandomene per non tornare più, lo so.
ma non è più neanche casa mia, questa.
sto facendo un passo da cui non si torna indietro...quando si lascia casa per andare a studiare o a lavorare fuori in realtà concettualmente non la si lascia affatto. e tutto sommato anche quando vai a vivere per conto tuo. quando vai a dividere il quotidiano con un'altra persona stai già formando un nuovo nucleo e quello precedente è già passato
paura?
molta.
è un bel mettersi in gioco, scommettere su se stessi e sull'altro. d'altronde è normale che accada. credo sarà così anche quando decideremo di mettere al mondo un figlio. cambiamenti...trovare la giusta dimensione quotidiana della nostra storia. riuscire a mantenere se stessi anche dividendo la vita con un altro. riuscire a non perdersi e a fare in modo che anche l'altro non si perda.
inizia una nuova fase della vita e, anche nella paura, mi sento pronta.











domenica 26 dicembre 2004

Ho chiuso autocad, pulito i file, salvato il lavoro, masterizzato e successivamente cancellato la cartella "francesca" dall'HD, staccato il disegno che mi ha fatto franceschina, tolto i miei miliardi di foglietti di appunti, consegnato la scheda, preso i soldi, fatto la fattura, restituito la chiave. mi sono alzata, vestita...ho salutato e sono uscita.
uscita da un anno e mezzo della mia vita. non credevo sarebbe stato così difficile.
ed è stata solo la prima di queste esperienze di vuoto interiore che mi attendono...

Stille Nacht! Heilige Nacht!


Alles schläft; einsam wacht


Nur das traute heilige Paar.


Holder Knab im lockigten Haar,


Schlafe in himmlischer Ruh!


Schlafe in himmlischer Ruh!



Silent night Holy night


All is calm all is bright


'Round yon virgin Mother and Child


Holy infant so tender and mild


Sleep in heavenly peace


Sleep in heavenly peace



Ô nuit de paix, sainte nuit,
Dans le ciel, l'astre luit.
Dans les champs tout repose en paix
Mais soudain dans l'air pur et frais
Le brillant cœur des anges
Aux bergers apparaît


Sveta noč, blažena noč !
Vse  že spi, je polnoč,
le Devica z Jožefom tam
v hlevcu var’je Detece nam.
Spavaj, Dete sladko,
spavaj Dete sladko.


Astro del ciel, Pargol divin,


mite Agnello Redentor!


Tu che i Vati da lungi sognar,


Tu che angeliche voci nunziar,


luce dona alle genti


pace infondi nei cuor!


luce dona alle genti,


pace infondi nei cuor!




grazie a tutti per gli auguri...io personalmente mi rendo conto che non sono esattamente nello spirito natalizio in questo momento...natale è la festa della famiglia per antonomasia...se lo guardo dal punto di vista della famiglia che sto per iniziare a costruire con Tiziano sono felicissima, ma poco tutto questo si concilia con i singhiozzi disperati di Ale che mi vede preparare pacchi, valigie e scatoloni... non so quanto nei prossimi giorni sarò in grado di aggiornare il blog per ovvi motivi...cercherò di farlo per fissare in qualche modo queste sensazioni mai sperimentate che mi affollano la mente e l'anima...nel frattempo buona vita, e ancora buon natale!























martedì 21 dicembre 2004


ORGANISMI NON GENETICAMENTE MODIFICATI

Dal 17 marzo 2004 fino ad oggi il vostro architetto preferito ha perso:

- 31,3 kg
- 11,5 punti di BMI
- 10 cm di circonferenza braccio destro
- 10,5 cm di circonferenza braccio sinistro
- 3,5 cm di circonferenza avambraccio
- 3,7 cm di circonferenza polso
- 23,5 cm di circonferenza vita
- 28 cm di circonferenza fianchi
- 26 cm di circonferenza radice coscia
- 19,5 cm di circonferenza mediana coscia
- 11,5 cm di circonferenza ginocchio
- 9 cm di circonferenza polpaccio

ed è passata dall'obesità di terzo grado al sovrappeso...


















lunedì 20 dicembre 2004

BREVI AGGIORNAMENTI


i concerti stanno andando bene, la sottoscritta ieri (probabilmente anche oggi) ha fatto un pezzo da solista non previsto, pare che sia venuto bene staserà sentirò (forse) il cd della registrazione. inoltre stasera cena di arrivederci col coro...si avvicina il Natale, io sono sempre più (S)finita, i regali hand-made sono quasi finiti (altri posso farli anche dopo)...
mi sto affezionando ad una persona e spero di non perderla andando via (c'è la camera degli ospiti...).
domani giornata fitta fitta di impegni, alla fine i miei capelli sono rimasti dov'erano, con il viso sfinato e gli occhiali non riesco a vedermi con i capelli corti...

PER CHIUNQUE FOSSE INTERESSATO:
- Stasera concerto alle 21 a Genzano (alla chiesa sopra la strada dell'Infiorata)
- Domani sera alle 21 concerto a Palazzo Chigi ad Ariccia







giovedì 16 dicembre 2004

VITA VISSUTA

venerdì 10: lavoro (9 ore) + produzione oggetti per il mercatino fino alle 4 del mattino
sabato 11: produzione oggetti per mercatino e carico macchina fino alle 3 del mattino
domenica 12: sveglia alle 6, mercatino (7-21 no stop)
lunedì 13: lavoro (9 ore) + cena da Linda e prove fino a mezzanotte
martedì 14: lavoro (9 ore) + prova del coro fino alle 23
mercoledì 15: lavoro (9 ore) + uscita per regalo mamma + fumetteria + portare 6 l di latte a nonni + prova straordinaria per i soprani (andata quasi deserta, incazzatura bestiale: io non ne avevo bisogno, l'avevamo organizzata per loro!) fino alle 23, poi cena (sta diventando un lusso)

PREVISIONI

giovedì 16: lavoro (9 ore) + prova generale del coro con gli strumentisti, orario di rientro stimato 23
venerdì 17: lavoro (9 ore) + cena dalla collega (la mamma di Chiara)
sabato 18: spese per Natale + preparazione scatoloni da dare a Tiziano + prova del coro + concerto a Frattocchie alle 21, orario di rientro presunto mezzanotte, poi produzione ragali di Natale
domenica 19: produzione regali di Natale per amici e studio + concerto a Palazzo Chigi (solo tre brani con l'orchestra) poi di corsa ad Aprilia per il concerto delle 21, ora di ritiro stimabile mezzanotte e mezza
lunedì 20: lavoro (9 ore) + cambio e trucco che manco superman (tempo concesso per operazione circa 4 minuti netti) + prova pre-concerto + concerto a Genzano alle 21
martedì 21: incontro pre natalizio a scuola di Ale (interverrà Storace, stocà) + controllo dal dietologo + lavoro (3,5-4 ore) + cambio e trucco (come sopra) + concerto a Palazzo Chigi ad Ariccia, ora di rientro stimata mezzanotte
mercoledì 22: lavoro (9 ore) + visita di controllo dall'oculista in pausa pranzo + fine produzione regali di natale studio
giovedì 23: lavoro (4 ore) + pranzo di Natale con lo studio (?) + incartamento oggetti camera + produzione regali
venerdì 24: fine produzione regali + preparazione cena (essenzialmente 2 ore di frittura, che non mangerò)
sabato 25: morte, si dispensa dall'inviare fiori

























martedì 14 dicembre 2004


SCENE DA UN MERCATINO

il rincoglionito
un signore sulla settantina si avvicina ad una bella ragazza, magra, con carrozzina e sguardo dolce di chi è mamma da poco, che evidentemente conosce, la guarda e le fa :"beh, allora è nato?" ma porca paletta secondo te cosa porta a fare una carrozzina? per allenarsi? e la pancia? era aria, ora ha digerito? questa entra nella top ten delle domande idiote. e anche piuttosto in alto.


La simpatica
signora, indicando dei bicchieri dipinti a mano: quelli quanto vengono?
affabile venditrice (la fra, ovviamente): dipende dal disegno, quale le interessava?
Signora, con aria scocciata: boh, tipo quello
indicando un bicchiere con diddl e diddlina che si abbracciano (tempo di lavoro stimato 3-4 ore, a parte il materiale)
venditrice perplessa: quattro e cinquanta…
Simpatica signora: ammazza!,
venditrice paziente: è fatto a mano…
signora un po’ ignorantella: aò è solo vetro!
venditrice non più molto affabile: sì, ma è dipinto a mano!
Signora cafona, ignorante e anche un po’ stronza:… [alza le spalle come a dire vabbè, che ce vo’?]
venditrice decisamente incazzata: se lo faccia da sola. Auguri.

La stronza sincera
signora : guarda che carine (indicando, molto curiosa e interessata, delle bamboline che la fra realizza con materiali vari tra cui anche frutta secca)
venditrice affabile (è il primo stadio standard della categoria) : si, beh, sono originali…finora ancora nessuno me le ha copiate, perciò le trova solo da me…
stronza mostruosa: beh, si veramente io le guardavo proprio per copiarle!
venditrice allibita: O___° ….

La manesca

una signora con il compagno si avvicinano alla bancarella, lei assolutamente innamorata degli angioletti della fra
compagno della signora: ma sono resistenti?
Venditrice stupita: …
quasi compagno della venditrice stupita: si guardi sono molto resistenti, il primo lo ha fatto per me più di un anno fa e io l’ho messo in macchina, cade ad ogni curva e non gli è mai successo nulla!
Compagno della signora: no, perché lei rompe ogni cosa
venditrice incuriosita: vabbè capita…
compagno della signora: no, perché lei è incredibile…
venditrice sdrammatizzante: esagerato!...
compagno della signora: no no, una volta togliendosi un maglione mi ha staccato un lampadario…
venditrice che non sa dove guardare:…

Le amiche

due ragazze (?) passeggiando amabilmente si fermano davanti alla bancarella della fra e continuano a chiacchierare tra loro
amica 1: mortacci tua t’avevo detto che dovevamo annacce
amica 2: pozzi morì tu e sta stronza…
venditrice, compagno e chiunque passasse di lì: O__°

che volete che siano i soldi di fronte a tutto questo arricchimento sociale?










































mercoledì 8 dicembre 2004

Probabilmente avremo altre n case, in altri n posti, per altri n anni...
Ma questa sarà la nostra prima casa, e come per ogni verginità niente sarà più uguale.
Sarà per sempre la nostra casetta...quella che abbiamo voluto, desiderato e aspettato per 12 anni e mezzo, quella che abbiamo pensato pezzetto per pezzetto. quella che vogliamo sia speciale. quella che per andare a vederla e sistemarla non ci pesa farci 500 e passa km in 24 ore...



venerdì 3 dicembre 2004


ART (FRA) ATTACK

Prendete una simpatica ragazza quasi trentenne
ffffffffffffffatto? Bene
mettetela a fare un trasloco in cui deve portarsi tutta la sua vita in deliziosi piccoli scatoloni non troppo grossi non troppo pesanti non troppo numerosi.
ffffffffffffffatto? Bene
aggiungeteci un po’ di colla …a caldo per produrre la cose per il mercatino che ancora non sa se e quando farà (bontà loro)
ffffffffffffffatto? Bene
ora inserite nel suo calendario n. 2 prove settimanali del coro (col grazioso orario 20:30 – 23:00)
ffffffffffffffatto? Bene
e adesso mescolate il tutto con 4 concerti in cui codesta fanciulla è parte più che attiva
ffffffffffffffatto? Bene.
aggiungete le nove ore medie di lavoro giornaliero da architetta. Considerate che è un mese che sforna progetti per una veranda che il Capo cambia come fosse un paio di mutande.
ffffffffffffffatto? Bene
metteteci sopra che il suo oculista le ha trovato la cornea piena di abrasioni (lenti a contatto sbagliate?!?) e per evitare infezioni le ha vietato le lenti a contatto per almeno dieci giorni
ffffffffffffffatto? Bene
guarnite il tutto con un'incipiente spm

ffffffffffffffatto?

Bravi, avete appena ottenuto la vostra Fra stressata fino al midollo.
Si accettano suggerimenti per la versione successiva. (Fra che si suicida? Fra ricoverata? Fra sotto a un treno?)






















lunedì 29 novembre 2004


a volte è facile, molto, rinnegare quello che si è stati. dire che è colpa degli altri, dire che quella storia, quella persona non ti ha dato nulla, uscire puliti puliti da una storia che ora appare torbida. ma non è giusto. non è onesto. una storia d'amore, come un qualsiasi rapporto interpersonale basato sulla presenza di un qualsivoglia sentimento, nasce, cresce, si sviluppa in virtù di due o più persone. e se finisce mediamente è sempre a causa di tutte le persone che vi partecipano. è inutile parlare di una persona che indubbiamente ti ha fatto male in termini di stronzo, coglione o cose del genere. soprattutto quando la persona in questione era quella che ti faceva piangere di gioia e di dolore autentici. quella che quando hai creduto che sarebbe finita non ti sembrava possibile ci fosse un domani degno di essere chiamato e vissuto come tale. Bisognerebbe essere così obiettivi da riconoscere quello che di bello una persona ti ha lasciato, anche se per qualsiasi motivo è finita male. non si può rinnegare un sentimento, equivale a rinnegare se stessi. È brutto, tutto questo. È brutto se a pensarlo è una persona cui vuoi bene, che hai stimato. E ti viene sempre da chiederti quante volte "la stronza" di turno sei stata tu...


giovedì 25 novembre 2004


NOVEMBER SUN


Era più o meno di questo periodo. Mi ricordo che portavo la gonna lunga grigia, le dr Martins nere, la camicia bordeaux con Titti, il cappotto nero e lo zainetto bordeaux. Quella mattina il barista di via Livorno mi aveva chiesto, rimproverandomi, se non stavo facendo tardi e se pensavo di entrare in seconda (ora)…non gli avevo tolto il piacere di avermi regalato 5 anni in meno: all’epoca ero al quarto anno di università e il liceo era francamente solo un ricordo.
Eravamo in macchina, io e Greg, era una giornata fredda e tersa, assolutamente stupenda, stavamo andando ad Acilia per Laboratorio di Urbanistica. Io ero confusa e già negli specchi mi riconoscevo poco. Avevo bisogno di capire, di parlare, di condividere. Di sentirmi rassicurata. E glielo dissi. Gli parlai di quella persona che voleva fare l’amore con me, di come la cosa mi turbasse, di quanto mi destabilizzasse, di quello che per me era un amico, di un ritorno che non capivo. Gli parlai del mio logico autocompiacimento della cosa, del mio sentirmi allo stesso tempo fragile e felice, delle mie certezze riguardo alla netta divisione tra amore e amicizia. Dello stupore di suscitare attrazione in un altro che non fosse il mio uomo. Parlammo molto, ma io non diedi mai un soggetto a tutto questo. Lo capì da solo. Mi disse un nome. E io non dissi nulla.
Spesso mi chiedo cosa sarebbe successo se in quel giorno di novembre io non avessi parlato, se avessi negato…se mi fossi semplicemente tenuta tutto dentro come lui avrebbe voluto.
E invece no.
Sbagli? Ne ho commessi tanti
sbagliai a non troncare subito quel turbamento sul nascere. A scrivere la mia vita a quello che da allora non avrei mai più potuto considerare solo un amico. A pensare che avremmo potuto rimanere amici nonostante quelle parole digitate che pesavano e continuano a pesare tra noi come macigni.
sbagliai a sentirmi in colpa per averne parlato, per aver salvaguardato me stessa, sbagliai a sentirmi in debito, a pensare che ad ogni costo dovevo recuperare una fiducia, sbagliai da allora a tenermi dentro il peso di quello che squassava l’anima che si manifestava nel peso che tornava ad essere quello di prima.
Sbagliai a far entrare una persona che non doveva entrare nella mia sfera intima, sbagliai a farla entrare all’interno di dinamiche di coppia, sbagliai a non dire che eravamo diventati tre.
Sbagliai a dare un’arma in mano qualcuno, a dargli gli strumenti per ferirmi e annientarmi, a fare tutto questo perché si fidasse di me.
Sbagliai a non parlarne col mio uomo, che in quel momento sentivo lontano.

Mi piace pensare che ora ho più consapevolezza, che ora non soffocherei nel grasso il mio turbamento, che sono più sicura di me e dei miei sentimenti, che non dipendo più da nessuno; mi piace pensare di essere sufficientemente autonoma da non dover parlare con nessuno se ho un problema, di essere sufficientemente conscia di me stessa da non permettere a nessuno di vietarmi di farlo se ne sento la necessità, di amarmi sufficientemente da capire che non si può chiedere scusa in eterno.
sono di nuovo tornata a quel peso ed è di nuovo una tersa giornata di novembre...














martedì 23 novembre 2004


NE HO PIENE LE TASCHE


– di sentire Tiziano Ferro che uccide l’Italiano. "so solo che se ti vedessi, sarei più stronzo di ciò che ti aspettassi". Se non sai usare la costruzione con congiuntivo e condizionale non la usare. Forse ha sentito parlare dell’incipiente (quanto triste) morte del congiuntivo italiano e ha pensato di metterlo anche dove non c’entra una ceppa.
– della pubblicità radiofonica di qualcosa sky: "ho una notizia buona e una cattiva" "prima la buona" e parte il pippone su sky "e la cattiva?" voce fuori campo (radiofonico, ma si capisce lo stesso) "papà" …"Luigino non è tuo figlio". No, spiegatemi che cavolo c’entra. E poi se il target di riferimento di questa tv sono cornuti e zoccole…
– di avere le mani sempre ghiacciate e di non poter mettere i guanti per lavorare
– delle cose non auto-impacchettanti, porcaloca
– dell’ IVA che hai voglia a dire che è una partita di giro ma a me sembra una sola ugualmente
– di non avere tempo per l’Akindo
– di sentire sempre le stesse canzoni su tutte le radio
– delle ochette superficiali che pensano che davanti ad un loro sorriso tutto possa passare in secondo piano
– del tempo che oggi a studio che non passa mai









domenica 21 novembre 2004

MANINE SANTE


Sempre riguardo al tema “vediamo cosa abbiamo per il futuro”, ho aperto finalmente il baule del mio corredo…è stato un attimo: ho avuto la visione di quelle mani che sferruzzavano, ho sentito il rumore del tombolo, mi è venuta voglia di abbracciare tutte quelle persone che quando ero piccola hanno lavorato per me. Gli asciugamani con il bordo ricamato, il bordo da attaccare sulle lenzuola di lino, gli asciugamani di lino colorati con il bordo e il pannello con la cifra ricamata, le lenzuola con inserti di pizzo a tombolo fatti dalla mia prozia per mia mamma e che ora passeranno a me. Mi sono sentita amata, tanto.
e mi riviene in mente Milena quando anni fa, ci frequentavamo da 2-3 mesi, le regalai per Natale una crostata di frutta (di cui lei andava pazza) fatta con le mie mani e lei con le lacrime agli occhi mi disse: “hai lavorato per me…” e da lì, da quel 20 o 21 dicembre 96 (si festeggiava Eughe, ricordo) ho iniziato a capire il valore delle cose che potevo creare con le mie mani, un valore non economico, chiaramente, quanto affettivo. Impiegare il tuo tempo, metterci il tuo impegno, mettere la tua fantasia in qualcosa per qualcuno cui vuoi bene, è il più bel regalo che tu possa fargli. Cerco di non scordarmelo, mai.


venerdì 19 novembre 2004


PUBBLICITA’ REGRESSO


(liberamente ispirata dal suo post)
Mulino Bianco: la frustrazione delle famiglie italiane fatta spot. Prima c’era la famiglia cuore: tutti perfettini, educati, buoni sentimenti, mai uno scazzo…la bambina che raccoglieva il micino e tutti preoccupati perché era in ritardo pazzesco…allora se fossi tornata io con quel ritardo e per giunta con il gattino, mia madre avrebbe preso il gattino, lo avrebbe rifocillato e poi, gentilmente, lo avrebbe rispedito da dove era venuto, e poi mi avrebbe fraccato di mazzate. Col senno di poi oggi la capirei pure; allora guardavo la tv e, tra mulino bianco e Georgie, mi ero convinta di essere stata adottata (poco contava ai miei occhi il fatto che fossi la fotocopia rimpicciolita di mio padre). Oggi invece è tutt’altro il messaggio che arriva: i bambini hanno scoperto il cinismo, la cattiveria, vuoi la merendina, caccia il giocattolo và…ma cavoli, una via di mezzo no? Quasi quasi le preferivo melense e irreali…
Gli assorbenti: il messaggio è che in quei giorni devi fare tutto quello che non fai negli altri 23. E allora paracadutiamoci, saliamo sugli alberi, indossiamo, soprattutto, pantaloni chiarissimi e aderenti, che vuoi che sia? Marobbadamatti! Ma se la paranoia principale delle donne è: mi sarò sporcata, si vede qualcosa? E gli assorbenti li puoi pure fare che assorbono l’impossibile, con le ali di un aeroplano, ma tanto nessuna si sentirà mai del tutto sicura, quindi cosa ci vuoi dire, che la viviamo male? Ok la viviamo male. In quanto all’attività fisica, un casino di donne, tra cui la scrivente, entra in coma da tenda ad ossigeno in quei giorni, che vuoi che si metta a fare? Ché generalmente ci vogliono quei 2 o 3 strati di trucco per mascherare il pallore e non sembrare malate, vuoi pure che ci mettiamo a saltare sopra un albero come sceme? Ho le mestruazioni, non sono un clown, è normale ma non ne sono orgogliosa e non devo dimostrarlo a nessuno. Per non parlare dell’assorbente usato come assorbi odori in treno: voglio dire, una finezza. Che dite lo si può usare anche come soletta assorbi odori per le scarpe? O per gli armadi, ché assorbe l’umidità?…

e la radio?
- il dito indice: pubblicità allucinante: "sono indice, dito indice. Il mio è uno sporco lavoro. Quando c’è da esplorare cavità nasali chiamano me. per estrarre corpi estranei di dubbia consistenza chiamano me " bella, il pubblicitario: un genio. Se riesci a vincere lo schifo forse riesci pure a sentire il resto dello spot. Io non ci sono riuscita.
- Il bambino col pallone: bambino con voce tenera tenera che solo ad ascoltarlo ti sale il diabete: "bambini, ho portato il pallone, ora posso giocare con voi"(carino, politicamente corretto) - silenzio- pssssssssss "ah, va bene, faccio l’arbitro?!" ma come? È di una cattiveria assoluta, per non parlare del messaggio sociale, come a dire che lo hanno illuso e preso in giro, gli hanno forato il pallone e va tutto bene? E il bambino non si scompone, ma quanti anni ha? 32? No, perché un bambino piccolo cui rompi un gioco minimo fa la sceneggiata napoletana. Vabbè…
-L’amica che tutti vorremmo avere: "Ciao, sono al parco in bici!" "In bici?!? E i tuoi fastidi intimi?" bella. Veramente. Una perla di discrezione e simpatia…aspetto con ansia il seguito, tipo "ciao sono al cinema!" "al cinema? E le tue emorroidi?!?" oppure "ciao sono a danza" "a danza?!? E la tua vescica purolenta sull’alluce?".


Essendo trasmesse in radio, ciò che rimane di queste pubblicità è il parlato. Personalmente, pur avendole sentite circa un miliardo di volte, ignoro totalmente cosa reclamizzino.
Spot riuscito, non c’è che dire









mercoledì 17 novembre 2004

la mia signora in rosso è arrivata...lo scorso weekend è passato all'insegna delle compere per la casa: un negozio a Genzano si trasferisce e perciò svende tutto (ma svende sul serio).da questo shopping-for-home riporto a casa:
- lattiera della Port Meirion
- 4 mug sempre della Port Meirion
- 5 tazzone da colazione gialle coi bordi in terracotta della Tognana
- 1 vaso che sembra nero ma guardandolo in controluce si rivela rosso cupissimo (lo adoro)
- 1 piatto da portata nero lucido (mi sono innamorata dell'effetto che ci farebbe un bel risotto allo zafferano sopra, <-- da provare, la' quando venite?)
- 8 bicchieri da acqua e altrettanti da vino a calice con gambo in vetro rosa della Lumiarc
- 4 piatti da fonduta gialli
- 8 candele piccoline colorate e profumate
il tutto per circa 70€, direi che ci si può stare

e sempre sull'argomento candele, mi chiedo ancora perchè, sono state le prime cose inscatolate per il trasloco...si avete capito bene: un scatola solo di candele...profumate, colorate, piccole, grandi, a cubo, a palla, a cuore, gel...insomma di ogni tipo...'sta cosa mi ha sconvolto...voglio dire: se sono in grado di riempire uno scatolone solo di moccoli, il trasloco sarà ben più duro di quello che penso... (e i 4 cassetti di trucchi e cremine mi guardano con compassione e se la ridono alla grossa, non sanno che quando toccherà a loro con ogni probabilità verranno decimati, se il cuore mi regge).
ieri controllo dal doc: altri 3 chiletti sono migrati dal mio corpicino (ah ah ah), quindi siamo a -28! quindi ne mancano 15 per arrivare a quello che mi ero prefissata! complimenti di ieri: "oddio sembri la metà!" e "il viso ti sta venendo ovale", a studio mi è stato offerto un cioccolatino, ho rifiutato e mi è stato detto che sono proprio ferrea, al ché ho preso una mia foto di un anno fa, l'ho mostrata, e ho detto: "capisci perchè non lo voglio?". hanno capito.
prima di andare al coro (prova spettacolare!) sono passata a trovare Chiara e family...appena arrivata il papà me l'ha messa in braccio dicendo "così fai pratica!", ma, cavolicchio, è così evidente?

c'è un argomento che sto evitando di riportare qui e non so perchè. mi sono accorta che per quanto le voglia bene, per quanto provi affetto nei suoi confronti, per quanto averla rivista mi abbia riempito di gioia autentica, non riesco a provare l'intensità di sentimento che provavo prima nei suoi confronti. avverto una sorta di freddezza interiore che non mi aspettavo. non è la prima volta che un rapporto importante di amicizia finisce in stand-by, era successo anche con Greg...eppure nel nostro abbraccio l'imbarazzo e la mancanza di fiducia si sciolsero. stavolta, per quanto mi possa far male ammetterlo, così non è stato. non riesco a fidarmi e a credere che lei non mi farà più soffrire come ha fatto. oppure è finita. e a questo punto devo seriamente mettere in discussione la natura del sentimento che provavo per lei, perchè allora era proprio amore e come in ogni storia d'amore in cui uno ama e l'altro prova solo affetto, quando finisce perchè quello che ama non regge più il peso dell'amore che prova (perchè di fatto lo regge da solo) allora non c'è ritorno. e anche da parte sua ho sentito questa mancanza di trasporto, questo essere guardinga. non mi aspettavo che le cose tornassero come prima, anche perchè francamente non lo vorrei, ho deciso che nessuno può più permettersi di darmi per scontata e non torno certo indietro. però non lo so, non so che pensare. né cosa vorrei pensare, peraltro. oddio non me ne faccio una malattia. lei, Milena, è stata un motivo della mia insonnia per anni...ora non lo è decisamente più. sono decisamente cresciuta in questi due anni. e mi diverto di più il sabato a preparare scatoloni per il trasloco che ad andare nei pub a bere e fare la scema, sono più interessata ad andare a vedere mobili che ad andare per vestiti, quando sogno ad occhi aperti vedo il mio uomo, bambini, casa. e su questo siamo molto lontane. fare la scema, divertirmi, non che non ne abbia voglia in assoluto, ma per me è un periodo di riflessione, tappe, cambiamenti e mi piace pensare e parlarne. con lei sento di non poterlo fare. non adesso.forse non più.


 

















lunedì 15 novembre 2004


Stavo lavorando, probabilmente al progetto del negozio, quando mi è arrivata la chiamata:" corri metti su repubblica o su un giornale online qualsiasi, c’è stato un attentato, hanno ucciso alcuni di noi". Il sangue si è fermato, ghiacciato completamente. Poi il cervello ha realizzato che lui stava bene, che lo stavo sentendo. Poi mi sono collegata, e ho visto l’orrore, lo stupore, l’incredulità…e con le ore le conferme che non si avrebbe mai voluto avere. E quei morti che iniziavano ad avere nomi, facce, storie, e il dolore che cresceva. E la consapevolezza del pericolo che ognuno di loro corre qui e altrove, improvvisamente realizzi che non tutti capiscono che il suo mestiere è utile e indispensabile, che non tutti gli sono grati, che c’è chi li odia, qui e altrove. E ringrazi per ogni giorno, e il cuore smette di battere ogni volta che il telefono non ti restituisce la sua voce. Sono stati giorni molto molto brutti, quelli. Giorni in cui non riuscivo a smettere di pensarci e le lacrime scendevano da sole perché quei padri, quei figli, quei compagni, quei mariti, erano anche un po' miei. E quel minuto di silenzio che ho lottato ci fosse a studio, quel minuto senza lavorare che per me era il minimo degli atti dovuti e intorno a me molti vedevano come una seccatura. Quel corteo di gente al Vittoriano, io stavo male, visto dalla tv, e i funerali. Le speranze delle famiglie spazzate via in un secondo. Un anno fa accesi una candelina, senza sms, senza passaparola, quest’anno l’ho accesa dentro di me e la riporto qui. Io non dimentico. Grazie ragazzi.

mercoledì 10 novembre 2004


CHI LO SA CHE FACCIA HA, CHISSA’ CHI E’…


Tu, proprio tu, caro, tu che sabato eri a Roma, al supermercato e a la Feltrinelli…proprio tu che come "azione dimostrativa" hai rubato, sì caro mio mi spiace per te, forse non te l’hanno detto, ma questo si chiama rubare, generi alimentari, libri e anche cose un po’ meno da poveri, come fax, computer, robette così insomma.
Forse credi che la Storia ti darà ragione, che ti ringrazierà…probabilmente ti sei pure sentito un eroe, un redivivo Robin Hood, un rivoluzionario in nome del proletariato, uno di quelli che lotta contro la fame, come quelli che assaltarono i forni a Milano di manzoniana memoria o come le donne parigine che si spinsero a Versailles reclamando il pane, ma, tesoro, lascia che ti spieghi un dettaglio…queste persone che hanno indubbiamente fatto la storia erano veramente povere e disperate. Tu, mi sembra, hai di che vestirti e mangiare, non credo di sbagliarmi se immagino che la tua famiglia (quando non proprio tu stesso) ha una casa, almeno una macchina (quando non due), il telefono, l’elettricità, il computer (sei tu il primo a dire che oggi è una necessità), il divvudì, e probabilmente un cellulare catacranio. E, scusa, di grazia, tu la chiami povertà? Hai bisogno di assaltare un centro commerciale e una libreria?
O forse vuoi solo dimostrare che esisti e ti sei reso conto da solo che questo potrebbe essere l’unico modo possibile…
ah, scusa non avevo capito, sei un lavoratore precario, non hai la certezza dello stipendio, etc etc etc …lascia, ancora una volta che ti spieghi una cosuccia…tesoro, io ho sgobbato e pagato per 6 anni sui banchi universitari (tacendo di quelli precedenti), mi sono laureata, sono un architetto…la mia famiglia sta bene (più o meno come la tua, immagino, o quella dei tuoi amici), ma adesso cammino da sola, ovvero i miei non mi danno una lira, tanto per dirla papale papale…allora, dov’ero rimasta?, ah, sì il lavoro…perché vedi, ti sembrerà strano ma ti capisco su questo…con la mia laurea o sei figlio di, o hai strani e fruttuosi ammanicamenti oppure sei un genio (e quando dico genio intendo uno che appena laureato è paragonabile a Renzo Piano, tanto per capirci). Sfortunatamente io non faccio parte di nessuna delle tre categorie perciò il mio ingresso nel mondo del lavoro non è stato proprio in discesa…devo dimostrare ogni giorno che valgo la pena, ma non è questo il problema: io, caro mio, ci riesco pure…i contributi me li pago da sola (e sono obbligatori perché sono iscritta all’ordine e sono stata "obbligata" ad aprire partita IVA), verso l’IVA, pago le tasse, pago anche l’IRAP (che forse tu non sai neanche cos’è, beato te), sono pagata ad ore (e al lordo quanto una donna delle pulizie prende al nero, per inciso), se mi ammalo cazzi miei, se devo fare accertamenti medici idem, non ho tredicesima né ferie pagate. Quindi, caro, non mi dici nulla di nuovo né di così sconvolgente o lontano dalla realtà che vivo quotidianamente. Ma tra te e me sembra esserci una sostanziale differenza: io se mi accorgo che i libri non me li posso permettere metto da parte i soldi, non li rubo. E così anche con i generi alimentari. Ti stupisce vero? Chissà come fai, mi dirai stupito…
E poi, cosa credi che rubando possano calare i prezzi di questi oggetti? Piccola lezioncina di economia: se rubi una cosa il commerciante dovrà rifarsi della perdita e la prossima volta aumenterà il prezzo ancora di più, c’è un solo modo per far calare il prezzo di qualcosa: non comprarla. Vedi che dopo una settimana che il fruttivendolo non vende le banane perché sono troppo care, si rende conto che deve abbassare il prezzo altrimenti butterà la merce. Ed è così per tutto, mi dicono. Pensi che un fax costi troppo? Non comprarlo! Hai in mano molto più potere tu che qualsiasi colore di governo, non te ne eri mai accorto? Sì, lo so, questo vuol dire che magari devi rinunciare a qualche comodità, ma non puoi sempre delegare agli altri la risoluzione dei problemi, soprattutto quando in realtà potresti fare attivamente qualcosa anche tu, non credi? Come dici? Così è più facile? Me ne ero accorta. Chi pensi di aver danneggiato? Lo Stato? Sei così ingenuo? Hai danneggiato il commerciante (lo so, lo so, è un bieco capitalista e solo la parola ti fa venire l’orticaria, tranne quando è tuo parente e i soldi capitalisticamente guadagnati ti permettono di fare quel porco che più ti piace) e poi anche me, e altri quasi 60 milioni di persone che quotidianamente si fanno i conti per arrivare a fine mese. Maddai, giura! Non ci avevi pensato, vero?
E allora, a parte la gente cui hai regalato le cose che hai rubato, credi che qualcun altro ti ringrazierà? Nooooo?, maddai! Che ingrati che siamo!
Poi va pure bene ma accettane le conseguenze, se sei così sicuro dei tuoi principi perché metti le mani avanti e dici che non si è trattato di furto? Come preferisci, appropriazione indebita ti piace di più? È reato, lo sai? E se non ti sta bene il fatto che sia reato o illegale, puoi anche andartene da altre parti dove non lo è, se le trovi ‘ste altre parti. Nessuno di noi si aggrapperà alle tue gambe supplicandoti di non andartene (forse tua mamma ma si sa ogni scarrafone). E, a proposito, cerchiamo di essere coerenti: la prossima volta non nasconderti dietro il nome "disubbidiente" quando il nome appropriato all’evento è "delinquente" e non chiamarlo "una forma di sciopero" quando si tratta di "furto", guarda io non sono la succursale vivente dello Zingarelli però non credo di sbagliarmi se ti dico che sono non solo parole ma soprattutto concetti diversi. Eh, lo so, noi non capiamo le battaglie, le ideologie, i grandi ideali, le tue grandi sofferenze…ma hai pensato alla gente che hai simpaticamente terrorizzato dentro a quei negozi? Che bisogno c’era di spaccare le vetrine?
Al mondo, è vero, c’è molta gente povera.
Che non ha nulla, che il fax non sa cos’è, che non solo non ha i libri, ma anche se li avesse non saprebbe che farci perché non sa leggere, che non ha da mangiare, che non ha da bere, che non ha soldi, che non ha di che vestirsi.
Ma che ha una cosa che tu, mio caro, non avrai mai.
La dignità.












martedì 9 novembre 2004

AGGIORNAMENTI


cose belle dal 5 ad oggi:
- il mio fumettaro, lo adoro, mi ha comprato il suo fumetto a Lucca e me lo ha fatto autografare
- finalmente qualcosa di fondamentale nella nostra vita di coppia è tornato verde
- la presenza del mio uomo per tutto il weekend
- Habemus libreriam et quoque mobilos bagni! rigorosamente di Ikea e rigorosamente con fattura (eccheccavolo 'sta partita IVA servirà almeno a qualcosa, no?)
- oltre ai mobili, le prime spesucce per la casa, tipo un paio di sottopiatti in legno, solo per noi, scatole e cestini
- l'aver prenotato lei, anche se il colore reale è parecchio differente da quello sui cataloghi, e averla pagata 9 euro in meno perchè c'è una mega offertona per tutto novembre
- essere riuscita a istallare the sims 2 e a giocarci: un sogno! ho pure ricreato l'allegra famigliola (io e tiziano, chiaramente!)

cose brutte da 5 ad oggi:
- l'aver prenotato in una pizzeria ("le scalette" a nemi, non andateci!) per le 20 e 30, arrivare alle 20 e 28 e scoprire che in quel momento arrivano i clienti delle 20 perciò dobbiamo aspettare fuori. dopo 10 minuti Tiziano è rientrato a chiedere e di fronte al diniego della bestiola, farle notare che allora da loro prenotare è inutile (tutto con molta calma, per questo è andato lui) e sentirsi rispondere che lui non può andare lìa fare il superbo e visto che lui fa così per lui il tavolo allora non c'è. ma brutta z*****a, sai dove te lo puoi ficcare quel tavolo? spero che l'incasso di sabato sera lei lo abbia speso a medicine, ma di quelle mutuabili, ché ce ne vengono di più (apprò, ho intenzione di aprire un blog apposito dove poter recensire, positivamente e non, ristoranti, negozi etc, che ne pensate?).
- la megalitigata con Tiziano per i soliti due motivi, questa volta addirittura combinati
- il mal di schiena che non ha avuto pietà
- il freddo...la mia mise (si scriverà così?) odierna consta di : mutande (vorrei vedè), reggiseno (non sfidiamo la gravità), collant, calzerotti di lana, pantaloni di velluto, dr martins, camicia di flanella. tutto questo per la versione da interno, quella da esterno aggiunge giubbotto da moto, sciarpona soffice, guanti di lana e cappellino. Non commento.


















venerdì 5 novembre 2004

FENOMENI LINGUISTICI AL LIMITE DEL PARANORMALE E DEL GIRAMENTO DI PALLE

voi ditemi come caspita è possibile:
dovendo fare una caz*$%@porc^§°/vaff&@$£ di copertura ventilata per una veranda e volendo utilizzare tegole piatte o di rame la vostra giovane architetta si getta a capofitto nella ricerca di tegole adatte....buio, buio, buio...e poi...la luce: il Capo porta dal SAIE un depliant, lo sfogliamo insieme e ci diciamo: useremo queste, "vedi se hanno un sito e chiedi informazioni"...ok, riparto alla ricerca (a dire la verità l'indirizzo lo trovo sul depliant), allora: www. xxxxx (col cacio che vi faccio poubblicità, tiè).de , già il .de avrebbe dovuto mettermi sull'avviso, ma sempre più impavida pensavo: beh, se erano al SAIE e il depliant che ho è scritto in italiano, vuol dire che il sito avrà una sezione in italiano. questo è stato il primo errore. nella home vedo un barlume di speranza: la I come quella sulle targhe automobilistihe [tanti complimenti al curatore della grafica: come non fare una ceppa e prendere i soldi], ci clikko ormai sicura...Benvenuti sulla nostra Homepage. Momentaneamente il nostro sito e disponibile in tedesco e inglese. Cercate una persona di contatto per la vostra zona? [no, guarda, grazie, ero passata solo per un salutino]. allora, rispolveriamo il nostro inglese, vabbè prendiamo il vocabolario e scriviamo: good morning [con l'inglese non so mai come cominciare, cazzo], I'd like to know where I can find your seller shop or agent nearest to me. thanks [chissà se capiscono il tono da rottura di palle che c'è dietro a questo grazie detto a denti stretti...].
dopo due ore la risposta: in T E D E S C O...ma cazzo se ti ho scritto in inglese non è perchè la mia insegnante privata mi ha dato un compitino tipo: scrivi a un fabbricante di tegole e chiedigli notizie circa rivenditori o agenti a te più vicini...vabbè...grande internet, trovo un traduttore, gratis, online che mi traduce che sono contentissimi della nostra visita e che ci daranno le informazioni richieste al più presto.
passa un giorno, passa l'altro (mai ritorna il nostro Anselmo, chi se la ricorda? era nel mio sussidiario di quarta elementare) e arriva una mail, in italiano (miracolo) che ci dice che dalle nostre parti non hanno rivenditori ma che possono mandarci tutte le informazioni via posta. ok, rispondo alla mail (di un loro contatto italiano) in italiano [che suppongo essere la sua lingua madre, secondo errore, evidentemente] dicendo che sì, saremmo veramente interessati ai loro cazz...ehm...splendidi prodotti, possono inviarci il loro maled...ehm...esaustivo e prezioso materiale e dirci qual è il rivendtore più vicino a Roma? grazie [vedi sopra, il grazie da scazzo è uguale in tutte le lingue]...
passa un giorno, passa l'altro e ne passa ancora un altro e arriva la loro risposta: in inglese... ma ora, cazzo, mi dite che c'avete nel cervello, l'acqua paola? eccheccazzo! la cosa più ridicola è che è una mail in cui ci dicono dettagliatamente che loro servono solo il nord Italia [ciò sottintende che noi terùn non abbiamo diritto ad avere accesso ai vostri prodotti, immagino, e già inizio il primo calendario di smadonnamento] ...poi leggo meglio e mi accorgo che la mail non arriva dal contatto italiano ma dalla casa madre, che mi dice che se voglio maggiori informazioni in italiano devo contattare Pinco Pallo...
ma come cazzo è che prima ti scrivo e tu mi fai rispondere da Pinco Pallo, poi scrivo a Pinco Pallo e mi rispondi tu dicendomi di rivolgermi a Pinco Pallo? ma sono su una versione internettiana di scherzi a parte?...[e il secondo calendario si accingeva al termine]
poi, una piccola riflessione: vabbè che Bologna si può considerare bassa Padania, ma cosa cazzo ci vai a fare ad una fiera nazionale quando copri neanche un terzo del territorio? poi, un suggerimento: visto che i tuoi prodotti sono destinati solo a puri ariani padani, potresti permettere solo a loro l'accesso al tuo stand fieristico?...tu ti risparmieresti scocciature e io garantirei una vita più agiata al mio fegato...una cosa simpatica, tipo: mi dica un proverbio della sua zona, oppure parli in dialetto e poi: "prego, benvenuto tra noi, anzi Willkommen", oppure: "pussa via brutta bertuccia". in fin dei conti basta essere chiari.
Peccato per voi, che vi devo dire...anzi com'è che diceva Julia Roberts? lei è pagata a percentuale? si? bello sbaglio!










martedì 2 novembre 2004

Il post l’ho recuperato. Dalla mia memoria, parola per parola…questa cosa mi ha fatto molto riflettere…da sempre, che io ricordi, quando scrivo cose in cui veramente metto me stessa e le mie riflessioni io scelgo le parole da usare, le coltivo, le accarezzo, le assaporo, le gusto…è qualcosa di simile ad un amplesso letterario, scrivere, per me. Non che non ci sia spontaneità, scrivo sempre di getto ma avendo cura di scegliere proprio la parola giusta, quella che spiega meglio la sfaccettatura di sentimento che voglio esprimere, e ricordare. Io scrivo per ricordare. Ricordare quella che ero e quello che il mondo in determinate circostanze mi ha suscitato. Scrivo da sempre, è la mia forma di comunicazione elettiva…con le parole non sono altrettanto brava. E così ho ricostruito il post…per me era importantissimo farlo…ci sono momenti che ho bisogno di “fermare” per ricordare a me stessa che sono accaduti, per scaricarli anche un po’ del peso emotivo che manterrebbero nel caso in cui rimanessero dentro di me. È stato così anche per i fatti successi nell’estate del ’90. avevo bisogno di dare spazio ai ricordi, alle frasi, agli odori, alle voci, ai toni, ad una stanza che saprei disegnare, a me stessa riflessa in uno specchio davanti ad un letto che ho odiato…è stata una liberazione, la scrittura…ne ho parlato, ma quando parli hai paura, paura di ferire, paura di renderti troppo vulnerabile davanti all’altro. Un foglio bianco, virtuale o reale che sia, non può far altro che accogliere quello che vuoi vi resti sopra, non giudica, non compatisce…e ti aiuta molto più di qualsiasi psicologo…perché io da una psicologa ci sono pure stata, ma non mi ha aiutato per niente. Quelle pagine sono state la mia salvezza, sono un altro-da-me dove custodire cose che se fossero rimaste dentro mi avrebbero logorato sempre più. Per questo scrivo, scrivo, scrivo…

io e l’uomo di casa stiamo pensando cose importanti, diciamo investimenti a lungo termine per il futuro e credo che il matrimonio, se si farà, sarà veramente in forma molto semplice, visto che l’alternativa è decisamente molto molto più bella. C’è solo da trovare al più presto lavoro su, anche non necessariamente da architetto, e da parlare con i medici.
tenere in mano un cucciolo d’uomo di quattro giorni è una sensazione assolutamente meravigliosa, come un ghiacciaio che si scioglie improvvisamente e ti riempi di calore, come se in un attimo capisci veramente qual è  il tuo posto, il tuo scopo, il tuo desiderio più grande e senti distintamente il cuore che ti si riempie. È una sensazione incredibile che per niente al mondo voglio dimenticare.
























questo splendore è Chiara, è nata venerdì e io ieri me la sono spupazzata ben bene!

per quanto riguarda il vecchio post sono incazzatissima! l'avevo scritto di getto e senza salvarlo sul pc come invece faccio di solito. non che mi dispiaccia sia sparito da qui (era decisamente personale!) ma per me era importante fissare quelle sensazioni e quelle parole! e poi c'erano i vostri comenti...ç___ç
se qualcuno sa se e come si può recuperare un post per favore faccia un'opera pia e me lo faccia sapere!






odio splinder...ho cancellato, per sbaglio chiaramente, l'ultimo post...e non so come recuperarlo! bastardo, bastardo, bastardo!

venerdì 22 ottobre 2004


1. Che ore sono? 9:56
2. Nome che c'è nella tua carta di identità: Francesca Romana
3. Nomignolo/i: fra, cesca (in realtà solo specchio mi chiama così), frafra, fraRM

4. Numero di candele: moccoli retti tanti, moccoli spenti 28 (da poco poco però)
5. Data in cui sei nato: 18/10/76
7. Altezza: 1.65
8. Colore degli occhi: nocciola con riflessetti verdi (anche se sulla carta d'identità c'è scritto castani)
9. Numero di scarpe: 40-41 (mettiamola così: il principe azzurro non faticherebbe a trovarmi se perdessi una scarpetta )
10. Occhiali?meglio lenti a contatto,comunque senza sono una talpetta

11. Piercing: sì al naso
12. Tatuaggi: uno sulla spalla sinistra che ho disegnato personalmente
13. Quanto ti piace il tuo lavoro: ho studiato 20 anni tondi tondi per arrivarci! comunque dipende da cosa faccio, se progetto decisamente sì

14. Luogo di nascita: Albano Laziale
15. Residenza attuale: Ariccia (niente battute sulla porchetta, grazie!)
16. Hai già bevuto un cuba libre: credo di sì, nella mia estate ubriachereccia
17. Ti sei già ubriacato(a)?: direi di sì e ho fatto cose allucinanti (tipo piede nudo tra le gambe del mio migliore amico)
18. Ti sei già innamorato(a)?: io sono innamorata dell'amore. comunque Amo il mio Uomo

19. Hai già amato qualcuno al punto di piangere? quando mai non l'ho fatto
20. Hai già avuto incidenti in macchina? in moto tre anni fa, si è bucata la ruota sullo svincolo dell'autostrada e noi siamo letteralmente volati (la prima cosa che ricordo è un camion che è passato moooolto vicino alla mia testa)
23. Sprite o 7up? 7 up
24. Coca Cola o Pepsi?: se normale coca cola, se light pepsi

25. Lemonsoda o Oransonsoda?: nessuna delle due 
26. Caffè normale o con panna? sono intollerante al caffè, eviture pure il cappuccino 
27. Coperta o piumone?: piumone, anche d'estate
28. Lasciare o essere lasciati? in ogni caso si perde qualcosa che è stato importante. nell'essere lasciati forse c'è in più l'effetto "non l'ho deciso io". comunque dipende dal motivo (io sono infinitamente grata a Tiziano per avermi lasciato quasi due anni fa, se non l'avesse fatto non saremmo arrivati a questo punto)
29. L'insalata che più ti piace? rughetta (col melograno è spettacolare) oppure spinaci crudi, pancetta passata in padella e aceto balsamico
30. Colore delle calze? di solito non metto gonne perciò non si vedono, comunque scure
31. Numero favorito? 5

32. Perché?: perchè il 5 maggio (5 appunto) del 1992 io e Tiziano ci siamo messi insieme e io continuo a considerarlo in giorno più bello e fortunato della mia vita
33. Animale preferito? gatto
34. Film preferito? una volta avrei detto "il tempo delle mele", ora non so...tutti mi fanno più o meno riflettere
35. Parola d'ordine? cerca di regalare al mondo più sorrisi che puoi (Enzo, ma quanto mi hai cambiato la vita?!)
36. Computer o Play Station? Computer
la 37 ke fine ha fatto??? porella s'è persa?
38. Giorno della settimana? dal punto di vista lavorativo il venerdì, da quello dormereccio il sabato
39. Canzone preferita attuale? Vaghe stelle dell'Orsa dei Matia (ma è parecchio vecchia) di quelle proprio attuali Amore impossibile dei Tiromancino

40. Programma della televisione? E.R., sono follemente innamorata di Carter!
wer ist 41?!?! non c'ero e se c'ero dormivo

42. Hai già nuotato nudo(a) al mare o in piscina? quasi nuda alle terme
43. Ristorante preferito? etnico, meglio se giapponese o libanese
44. Fiori preferiti? gerbere, rose rosse scure e girasoli
45. Materia meno interessante?alle medie storia, al liceo biologia, all'università urbanistica 1, 2 e 3

46. Bevanda alcolica: di solito non bevo
47. Sport da vedere in TV? pattinaggio e ginnastica artistica

48. Alimento? pasta e sushi
49. Frutto preferito? banana (non a caso sono "quella della banana")
52. Ristorante o fast-food? ristorante, senza dubbio

53. Quando è stata l'ultima volta che sei stato all'ospedale? due settimane fa, quando ho tolto il puffo
54. Di che colore è il tappeto della tua stanza? allergica alla polvere, ho solo uno scendiletto nero con Tweety sopra
55. Che nome aveva il tuo pupazzo preferito da bambino? non ho mai dato nomi propri ai miei giocattoli

56. Quante volte hai fatto l'esame per la patente? una
57. Come ti vedi da qui a 10 anni? con Tiziano e uno o due marmocchi
58. Le ultime due e-mail che hai ricevuto? una di vale che mi chiedeva indicazioni per raggiungere casa mia, l'altra era spam
 
59. Sei già stato condannato per qualche crimine? non mi hanno mai beccata
60. Qual è il negozio che sceglieresti per spendere i soldi? uno su tutti: la Alessi. poi cartoleria

61. Cosa fai di solito quando ti senti giù? metto musica malinconica, rifletto sul motivo per cui sto giù, piango...poi quando va meglio leggo o mi coccolo un po' con cremine e messaggi
62. Qual è la parola o frase che dici più volte? 'fanculo (oxford docet da 'ste parti)

63. Nome dell'amico che vive più lontano da te? attualmente direi Claudio, ma tra neanche due mesi sarà il più vicino
64. Cos'è che ti fa più arrabbiare? la gente che non si fa i cazzi suoi
65. Qual è la cosa più bella che esiste? i bambini piccoli

66. A che ora vai a dormire?: sempre troppo tardi, diciamo l'una e mezza
67. Qual è la persona che meno probabilmente ti risponderà a questa email? visto che la metto sul blog se mi rispone qualcuno dei miei amici magari sono pure cazzi
68. Che ore sono? 12:33 (nel frattempo ho lavorato)
69. Cosa pensi della persona che ti ha mandato questa mail? l'ho preso da un blog (anche se mi era arrivato pure via mail, comunque mia sa che sono stata la prima!)
70. Chi ti risponderà più in fretta a questa email? vedi sopra, nei commenti boh
71. Per finire da' un consiglio a chi legge queste righe: sono scema e infantile, sopportatemi


































































giovedì 21 ottobre 2004

Ed eccomi qui con un anno in più sulle spalle e tanto affetto assorbito intorno a me…
è stato un compleanno un po’ strano…l’ultimo qui a casa coi miei, l’ultimo in questa casa, in questa stanza…insomma un compleanno pieno di speranze, di gioia, di malinconia e in un certo qual modo di paure.
ho ricevuto molte cose bellissime:
- portacellulare per il nuovo cell da parte di Ale
- macinapepe della Alessi (ormai lo sanno tutti che adoro questa marca!) da parte dello studio
- collier e orecchini di perle (quelle deliziose piccoline) da parte dei nonni


- bilancia pesapersone  con calcolo della massa magra, massa grassa ect ect  da parte di mamma e papà
- mazzo di fiori (girasoli bellissimi e gigli) da parte della QFS (cosa che getta inquietanti dubbi sulla sua personalità, a questo punto)


- pigiama della Lovable coi fiorellini (delizioso!) e portatovaglioli (per noi due!) da parte di Tiziano


 
presto posterò le foto di tutto, se mi riesce…
comunque erano tutte cose che non mi aspettavo, della Alessi mi sarei aspettata il bollitore con l’uccellino o Anna G. rossa (per i non addetti l’apribottiglie con la faccia di donna) visto che avevo più o meno fatto due palle così a chiunque su quanto mi piacessero, ma sono stata contentissima ugualmente perché il macinapepe è carinissimo e “stiloso” e i portatovaglioli sono decisamente particolari ( e poi sono per noi due e per la nostra casetta! È stato un pensiero dolcissimo, grazie Amore!)
oggi ho comprato un regalo di Natale per Tiziano, non scrivo cos’è perché ho scoperto che saltuariamente si trova a passare per questi lidi però è proprio adatto al Natale che sta per arrivare!
che dire, con la testa sono a circa 250 Km da qui e concentrarmi, anche sul lavoro, mi risulta a volte veramente difficile.
domenica spero verranno tutti, anche se da alcuni non ho avuto notizie pur avendo mandato e-mail e sms (visto che non stavo a casa telefonare era un po’ difficile) ma domani sera spero di farcela a sentire più gente possibile. Comunque le persone cui tenevo di più verranno, e questo è l’importante!
sono felice, felice, felice!













lunedì 18 ottobre 2004


28 anni fa, alle 8 e 50 del mattino, nasceva una deliziosa creatura…le persone presenti all’evento (la mamma e il papà) riferiscono che nacque dopo neanche 2 ore dalla prima doglia (già adorava la sua mamma e non aveva voglia di farla soffrire), in modo che il suo tema natale fosse il più adorabile possibile e che avesse un fracco di pianeti in scorpione (tra cui venere, non so se rendo)
Fonti accreditate (sempre la mamma) riferiscono che appena nata era orrenda (dopo, poco, è migliorata): tutta rossa e con la testa a pera (pare che all’affermazione dell’ostetrica: "signora, è una bella pupona!" la neo-puerpera abbia esclamato "beh, pupona non c’è dubbio, ma è brutta quanto la fame). C’è da farsi venire i complessi anche per le prossime vite
Vista la mole (3,850 kg) i neo-genitori decidono che un nome solo non possa bastare e le appioppano un nome bellissimo, che lei non userà mai per intero se non nei documenti ufficiali (ma che sta iniziando ad apprezzare), che loro stessi pronunceranno solo il giorno del battesimo.
Nei primi anni di vita assomigliava impressionantemente al papà e alla di lui famiglia tanto che pare che i simpatici negozianti tranquillizzassero la mamma: "a signo’ certo che se s’aa perde glia riporteno a casa".
Crescendo, il suo corpo scopre la terza dimensione in modo diciamo imbarazzante e la prima volta che la mettono a dieta ha circa 8 anni (da allora si calcola facilmente che fanno 20 anni di diete). Con l’età della ragione si rende conto di aver ereditato il sedere largo dalla stirpe paterna e sempre il sedere a mandolino dalla zia materna, perciò si arrende all’evidenza che i geni cospirano contro di lei per non farla diventare una barbie.
Seppur avendo odiato l’asilo con tutte le sue forze (lei voleva stare con la sua mamma, uffa!), adora la scuola e dai sei ai ventisei anni studia con soddisfazione e profitto. Fonti in incognito (il cugino Pasquale) confessano che per farla stare tranquilla verso i 9 anni le facevano fare moltiplicazioni di 8 cifre per 8 cifre e pare che lei si divertisse un mondo a farle (parecchi anni dopo sarebbe successa la stessa cosa con gli integrali doppi).
A circa 7-8 anni scopre l’interesse per lo spazio che la circonda e per le possibilità di modificazione dello stesso e decide che da grande farà l’architetto.
Si "innamora" per la prima volta in prima o seconda elementare, poi in prima media, poi in primo liceo e poi in secondo liceo passa a qualcosa di più bello e più serio, lo chiameremo Amore, che va avanti negli anni e che dura tuttora.
Affronta esperienze belle e brutte che la fanno crescere e maturare.
A tutt’oggi si sente felice, realizzata, amata.

Beh, gli auguri me li fate o no?












mercoledì 13 ottobre 2004

PICCOLI ARCHITETTI CRESCONO (spesso male)


prendo spunto da un post di ARTEmisia76 per fare delle piccole riflessioni:
-i Grandi Architetti progettano, per Grandi Committenti, Grandi Opere. I piccoli architetti progettano, per piccoli comittenti, piccole opere;
-i Grandi Architetti immaginano una forma (prendendo spunto dalle nuvole ma anche dal vomito del loro cane, perchè no) e poi ci ficcano dentro qualsiasi cosa, dal supermercato al teatro. I piccoli architetti pensano alla funzione e al contesto e poi cercano la forma che meglio vi si accompagni;
-i Grandi Architetti partono dal concetto che se li hai interpellati per farti fare un progetto ha tanti bei soldini perciò spendili e ricompra tutti i mobili, nè. I piccoli architetti oltre alla tua casa rilevano i tuoi mobili affinchè tu possa riutilizzarli;
-i Grandi Architetti parlano in termini filosofici delle loro creazioni. I piccoli architetti ti spiegano in termini reali i loro progetti;
-i Grandi Architetti sentono l'impellente bisogno di esprimere il loro sublime Pensiero Architettonico su ogni pezzo di carta che incontrano. I piccoli architetti riciclano ogni pezzo di carta per schizzarci sopra le idee e non scrivono, disegnano;
-i Grandi Architetti buttano giù l'idea, spesso con schizzi incomprensibili, tanto poi c'è il team che prosegue l'iter della progettazione. I piccoli architetti si fanno un'idea del progetto, la buttano giù su carta, la verificano con schizzi vari, la rendono esecutiva, ne seguono l'iter in cantiere, tutto da soli;
-i Grandi Architetti considerano l'architettura come un modo di esprimere se stessi. I piccoli architetti fanno in modo che l'architettura esprima chi la vive quotidianamente.

I Grandi Architetti sono stati piccoli architetti, solo che spesso non lo ricordano un granchè.










martedì 12 ottobre 2004

Chi siano non lo so quei strani ometti blu
sono altri su per giù due mele o poco più
noi puffi siam così noi siamo puffi blu
puffiamo su per giù due mele o poco più.


questa canzoncina, che dovete cantare strascicando le “u” e con lo sguardo da puffo (la scelta: Brontolone? Puffetta? Quattrocchi? Grande Puffo? Lo lascio decidere a voi), è la canzoncina di addio al mio inquilino interiore che ieri mattina dopo aver perso il suo contenuto blu è uscito fuori da me. A parte il fatto che mi sono fatta du’ palle così in ospedale sabato e domenica, a parte il fatto che per tre giorni mi sono cibata di succhi di frutta e brodo, a parte la paura, a parte l’ago della flebo nel polso…dicevo, a parte tutto questo sono stata benissimo. La signora che stava in stanza con me era molto simpatica e loquace (prendete due donne, mettetele in un ospedale e otterrete due amiche, è matematico), ho letto quasi tutto il libro dello sblog-crossing che tra il periodaccio di inizio settembre e la congiuntivite non avevo ancora iniziato (ma gli sarà dedicato un post a parte perché devo dire merita, è stata una piacevole sorpresa), ho letto una decina di fumetti che avevo in arretrato, ho ricevuto messaggi di affetto che mi hanno fatto stare bene (ti voglio bene la’). Un messaggio me lo ha mandato anche Lei e mi ha fatto devo dire parecchio piacere che si sia ricordata. Sabato è venuto Greg e abbiamo fatto una piacevolissima chiacchierata. Insomma sono stata benissimo (anche se a volte la noia era in agguato), mi sono pure fatta un sonno chimico (che non è quello che viene dopo la cannetta).
oggi ho fatto il controllo (sono uscita ieri subito passato l’effetto dell’anestesia perciò il controllo con la dietista l’ho fatto oggi in regime di ricovero protetto), la notizia bella è che ho raggiunto quasi i –26, la brutta è che probabilmente non mi farà rimettere il puffo (ora come ora, sioriesiore, sono troppo magra), dipende tutto da come andrà questo mese. Ma ce la farò da sola, anche senza puffo, tiè. La cosa dallo sganasciarsi è che secondo lei io devo perdere solo altri 10 kg, io credo che lei non abbia ben capito che ne devo perdere 17,8 e prima di settembre prossimo…secondo lei sarei troppo magra e rischierei di andare a toccare la mia massa magra, vedremo.
per il resto oggi sono tornata al mio tavolo da disegno che, devo dire, mi mancava (mai e poi mai avrei pensato di dirlo) e stasera al coro dove ci sono stati i soliti problemi con le sezioni maschili…a volte vorrei mordergli la ciccia delle cosce (soprattutto perché poi ai concerti cantano benissimo).
come da anni a questa parte mi sono persa il Romics, mannaggia. Più che altro avrei potuto magari conoscere personcine carine. Vorrei andare a Lucca a fine mese, anche su quello vedremo. Quanti vedremo in questo post e nella mia vita, ultimamente. Mi sembra di non avere un terreno stabile sotto i piedi. Sto iniziando nuovi impegni: il coro, le prove per cantare con Roberto, le lezioni di canto…in pratica tre sere su cinque dopo il lavoro fuggo a cantare. Mi piace, chiaramente, ma ho paura che alla lunga ne uscirò distrutta. Vabbeh  magari consumo qualche caloria in più, che male non fa. Per quanto riguarda l’intervista: a la’ me dispiace ma non vedrai il mio faccione in tivvù…anche perché alla fine loro (dopo che avevo fissato la data della rimozione apposta un mese fa) volevano che lo facessi il 18…maddico proprio il giorno del mio compleanno? Ma che sono scemi? Comunque è probabile che festa sarà…e sarà, stando alle decisioni attuali, il 24 sera (la’ fammi sapere se ci sei perché sei una delle persone a cui tengo che vengano!). lo so che è domenica e il giorno dopo si lavora ma sabato Greg aveva impegni improrogabili e io alla sua presenza ci tenevo molto! Ora dovrò solo avvisare tutti gli altri (operazione che richiederà un casino di tempo!). d’altronde ho voglia di rivederli tutti prima di partire e questa mi pare un’ottima occasione!
colgo l’occasione per ringraziare tutti per gli inboccalupo etc…siete carinissimi! Baci baci










venerdì 8 ottobre 2004

ieri sera ho letto un blog. ho trovato il link in un commento. forse non avrei dovuto, l'ho fatto per capire meglio una persona che avevo trovato molto interessante prima che chiudesse "drammaticamente" il blog "ufficiale". è un blog su cui non scrive più da quasi sei mesi.
è un blog vero, senza ironia, senza fighettagine, senza infiocchettamenti per far sembrare la propria vita interessante. è un blog che chiede aiuto a se stesso e al mondo. è una richiesta lanciata in internet. forse sto esagerando, ma è così che l'ho letto io...e che mi ha pure fatto male. qual blog è un pugno nello stomaco, fa male. perchè l'immagine che viene fuori è di una persona profondamente insicura, con problemi alimentari, con paranoie più o meno giustificate.
beh, ci sono stata seriamente stata male, stanotte ho tardato ad addormentarmi...quando il suo blog "pubblico" era allegro, spiritoso, ironico lei stava comunque così...ora che il suo mondo privato è stato seriamente scosso e lei ha chiuso quel blog, come sta?
forse lo sapevo pure, che in fondo era così...io ho passato anni convivendo con una facciata allegra e ironica ma evitando gli specchi e odiandomi per ogni etto in più, io ho fatto psicoterapia piangendo ogni volta come un vitello, io ho cercato di uccidermi...la facciata allegra e spensierata tante volte ci serve per crederci anche noi che va tutto bene. ci sono momenti in cui si ha proprio bisogno fisico di sentirsi apprezzati per una qualsiasi tra le nostre qualità o capacità. che siano la bellezza, la voce, la vita trendy, i soldi, la simpatia...ogni cosa fa brodo quando cerchi di salvarti.
il problema è che quella volta che ti mostri per quello che sei, che la tua vita è talmente andata a puttane che non ce la fai a reggerti in piedi figuriamoci a metterti una maschera, quella volta...quella volta la gente non capisce e si sente tradita e ti lincia. come se ne avesse il minimo diritto.
non so se provo più rabbia o tristezza, mi piacerebbe poter parlare con questa persona e mi piacerebbe sapere che sta bene.


per quanto riguarda la mia vita:
-questo blog starà via per tre giorni circa, perchè questo blog sta per dire addio al puffo che ospita nel suo stomaco da circa sei mesi
-questo blog è a dieta completamente liquida da oggi e fino a lunedì
-questo blog si augura che con tutti questi liquidi che ingerisce la ritenzione idrica vada a farsi un giretto da altre parti
-questo blog ha, vi dirò, un po' paura (la rimozione è in sedazione generale, non anestesia, ma la strizza io ce l'ho uguale)
-questo blog ieri ha trovato posto come cantante per pianobar (non si sa quando però) et similia
-questo blog ieri sera ha sorriso con enorme compiacimento quando le è stato detto che le canzoni dei Matia le vengono veramente bene perchè la voce è proprio quella
-questo blog sta sentendo il cd del concerto del coro e già ha nostalgia...
-questo blog oggi ha completato la proposta per il cliente e ha iniziato una nuova progettazione
-questo blog avrebbe voglia di invitare tutti i suoi amici a cena a casa sua per il suo imminente compleanno, ma ancora non sa cosa fare
-questo blog augura un buon non-compleanno ad Enzo e gli dedica uno dei suoi migliori sorrisi
-questo blog vi augura buona vita in questi giorni in cui sarà assente.



















mercoledì 6 ottobre 2004


preso in giro per la rete
cinquanta cose che non sapete di me:
1. mia madre voleva chiamarmi Sabina, mio padre Giovanna
2. la mia prima ambizione per il futuro è stata avere 12 figli, tutti gemelli...indubbiamente non avevo molto chiara la dinamica di concepimento e nascita
3. mi sono opposta con tutte le mie forze all'asilo, poi gli ultimi tempi mi sono divertita un sacco.
4. sono sensibilissima agli odori: per esempio se mia mamma compra il detersivo al marsiglia a me viene mal di testa
5. ho quasi 20 profumi (più 160 circa miniature): ad ognuno associo uno stato d'animo particolare e lo indosso di conseguenza
6. adoro il rosa pastello nei vestiti e il rosso bordeaux scuro sulle pareti
7. il mio primo amore, alle elementari, mi regalò un anello e una medaglietta d'argento con il mio segno zodiacale
8. sono bilancia con luna in leone e ho 5 pianeti in scorpione
9. ascolto musica da quando ero nella pancia di mamma, da piccola ero stonatissima, ops, non educata alla musica
10. la prima canzone che ho cantato seriamente è stata Vacanze Romane, la prima in pubblico è stata Margherita
11. l'odore che trovo più bello ed eccitante è quello della pelle di Tiziano quando è un po' sudata
12. non ho mai voluto il ciuccio
13. sono la quinta di sei cugini da parte di mamma e la quattordicesima di diciassette da parte di papà
14. sto imparando a scrivere sulla tastiera senza guardarla
15. ho studiato pianoforte per 5 anni
16. ho una paura mortale di api e vespe, sebbene non mi abbiano mai punto
17. mi sarebbe piaciuto fare la ballerina ma vedere le vere scarpette mi traumatizzò non poco
18. leggo circa 15-20 libri l'anno
19. non ho mai dormito con un peluche
20. ho paura del buio
21. ho sempre scritto in maniera perpendicolare al tavolo, ovvero più che da sinistra a destra dal basso verso l'alto
22. tendo a prendere con facilità il modo di parlare e le inflessioni delle persone che frequento
23. da piccola mi divertivo a fare le moltiplicazioni a 8 cifre per 8 cifre
24. pur avendo superato l'esame di geometria descrittiva non so fare un ribaltamento
25. ho un neo sul seno sinistro
26. piango come una fontana quando (ri)vedo Lady Oscar
27. ho smesso di giocare con le barbie che avevo circa 16 o 17 anni
28. sono stata operata due volte: cisti ovarica e denti del giudizio
29. per esprimere il mio stato d'animo uso faccine stilizzate
30. per esprimere pensieri e sensazioni uso fin dai tempi delle superiori pezzi di canzoni
31. credo nell'astrologia ma non negli oroscopi
32. adoro le cose della Alessi (pentole Mami e Anna G. rossa in testa!)
33. sono eterosessuale ma mi sono innamorata di una donna
34. ho imparato ad andare in bici senza rotelle dopo aver visto una ragazza in vacanza e aver deciso che volevo essere come lei
35. adoro i colori e i trucchi: se combinate le due cose otterrete 4 cassetti pieni di articoli da maquillage
36. a 13 anni mia mamma non voleva che mi truccassi e io me ne lamentavo con tutti: quel natale ricevetti 9 trousse
37. quello attuale è il mio quarto cellulare
38. mi piacciono molto le fotografie e i portafografie
39. quando progetto chiudo gli occhi e cerco di entrare nello spazio che voglio creare
40. volevo fare il liceo artistico ma mi è stato vietato
41. dormo con il piumino anche d'estate
42. i miei dolci preferiti sono il Saint Honorè e la panna cotta
43. faccio in modo che nel mio abbigliamento ci sia armonia, non esco mai senza avere la borsa coordinata ad uno dei miei capi di vestiario
44. mi piaccioni i termini desueti
45. ho un tatuaggio sulla spalla sinistra che ho disegnato personalmente: un insieme di simboli che rappresenta tutte le mie caratteristiche
46. avevo un setter irlandese di nome Odette che adoravo e che purtroppo è morta
47. mi piacerebbe chiamare Laetitia (per il significato latino, non per la Casta) mia figlia (ma ci stiamo accordando per Giovanna)
48. mi piace preparare la tavola per occasioni speciali
49. la nota più alta che prendo è il do sopra il pentagramma (negli acuti finali arrivo al mi), la più bassa è il sol sotto il pentagramma
50. il disegno che faccio con maggiore frequenza è un fiore a cinque petali con due foglioline




















































martedì 5 ottobre 2004


Gli studi di architettura di solito sono organizzati così:
-l'Architetto (A), presenza fondamentale, quanto meno per dare il nome allo studio e lo stipendio alle altre categorie. Più o meno presente, più o meno assente per gestire pubbliche relazioni e cantieri. E' colui che ti dice quello che devi fare, quando, a volte in quanto tempo. Insomma il Capo;
-il Progettista (P), ovvero quello o quella che prende la matita in mano e progetta. gestendo sia la fase di ideazione che quella di presentazione al cliente. Perciò se ne sta spesso appollaiato sul trespolo a lavorare al tavolo da disegno (in alcuni casi usa il pc, ma qui è raro) e sforna piante, prospetti e prospettive dal suo dolce forno personale. è la figura a cui si fa riferimento per imparare davvero qualcosa;
-la Bassa Manovalanza (BM), ovvero quelli che fanno i rilievi, li mettono in pulito, fanno gli esecutivi, gli impianti elettrici, le piccole progettazioni (mobili e cessi a dirla tutta) , le pratiche, etc.;
-i Caddisti (C), ovvero quelli che di loro non ci mettono un tubo: copiano su pc progetti di altri, senza chiedersi nulla e imparando poco meno di zero, se non il nome di qualche sanitario che devono inserire perché qualcun altro ha pensato che in quel bagno è proprio la morte sua;
-la Segretaria (S), fa le fotocopie, risponde al telefono, apre la porta ai clienti, prepara il caffè, insomma fa esattamente quello che uno si aspetta che faccia una segretaria.


Di solito funziona così: A prende il lavoro, BM fa il rilievo e lo mette in pulito per darlo a P che fa la proposta per il cliente. Se la proposta va a buon fine il progetto torna in mano alla BM che lo rende esecutivo e lo manda in cantiere.
Lavoro qui da un anno e mezzo e praticamente sono stata a volte S, raramente C, praticamente sempre BM.


Da cinque giorni il vostro architetto preferito (io, se ci fosse bisogno di specificarlo) ha assunto il ruolo di P (spero non solo temporaneamente) e sostanzialmente è per questo che non mi vedete più così spesso.
E voi direte: e ce dovevi fa sto pippone sugli studi di architettura per dirci che non scrivi sul blog perché sei tutta presa da progetti e prospettive? Non bastavano due righe? Evvabbè…però ora sapete come funziona, anche questa è cultura, e soprattutto sapete chi è il vero responsabile dell'irraggiungibile presa dietro all’armadio della vostra camera…








venerdì 1 ottobre 2004

Il 1° ottobre 1914 è nata una persona speciale. Una persona che non sapeva di esserlo, ma che ha saputo diventarlo. Una persona che ha lasciato il suo paesello per partire militare per mandare i soldi a casa. Un uomo che ha trovato l’amore altrove, in un altrove con un’ altra lingua e campi immensi. Un uomo che per andare a trovare la sua Tinca andava in motocicletta con quasi un metro di neve per  tornanti e stradine sterrate. Un uomo che ha conosciuto l’orrore di Dachau, che ha visto morire la gente, che ancora spera di non aver ucciso nessuno neanche per sbaglio…un uomo che all’epoca aveva una figlia piccolissima e che ne avrebbe avuta un'altra finita la guerra. Un uomo con la passione della fotografia, un uomo che ha immortalato i cambi generazionali della sua famiglia. Una persona che ha saputo inventarsi un hobby che lo ha portato fino a pochi anni fa in mezzo al lago, il suo amatissimo lago, a pescare pesci che poi non ha mai mangiato. Un uomo che la vita ha indurito ma che ha saputo addolcirsi quando il destino gli ha mandato una nipote fuori dagli standard e ha saputo cambiare se stesso per avvicinarsi a lei e per trovare il modo per comunicarle il suo infinito affetto. Un uomo che ha visto una guerra, ha conosciuto la Storia, ha sempre avuto i suoi principi e li ha difesi con intelligenza. Un uomo che non ha studiato ma che sa scrivere con un ottima proprietà di linguaggio. Un uomo che divide la vita da 60 e passa anni con la stessa donna e la guarda ancora ogni volta con occhi innamorati e adoranti. Un uomo che è il mio libro di storia parlante, che ha sempre cercato di dare meno fastidio possibile al suo prossimo, rispettandone le esigenze; che sa opporsi quando crede sia necessario ma che sa dire obbedisco. Un uomo che anni fa ha lottato e ha vinto un male incurabile, un uomo che ha un rispetto immenso per la cultura, le istituzioni, il suo Paese. Un uomo che crede in Dio ma che non ne fa una bandiera né cerca di convincerti che quella sia l’unica realtà possibile.
un Uomo, insomma. Mio Nonno.


martedì 28 settembre 2004

sabato 25 settembre 2004

Riemergo da una piacevolissima congiuntivite che mi costringe agli occhiali (e chiunque sia portatore sano di lenti a contatto capisce la tragedia) da ormai 3 giorni.
oggi pomeriggio ho chiamato un’Amica, è stato bellissimo. Abbiamo parlato con profondità, avrei voluto abbracciarla e farla stare meglio per quanto possibile, anche se in questo momento deve imparare a stare meglio con se stessa, ed è un percorso che deve purtroppo fare per la maggior parte da sola. Ma oggi ho ricevuto un Dono, il Dono delle sue emozioni, dei suoi pensieri, dei suoi dubbi, di qualcosa di profondo della sua vita…e per questo Dono le sono infinitamente grata e anche se non gliel’ho detto espressamente spero che lei abbia capito che le voglio veramente molto bene, spero di poter fare qualcosa, in questo momento posso solo esserci, per quando lo vorrà e ne sentirà il bisogno.
è da questi Doni che capisco quanto una persona sia importante nella mia vita…e mi rendo conto che per me è molto difficile darne. Una cosa del genere mi è successa una sola volta, con uno scritto…una di quelle cose che sei seduto alla tastiera scrivendo ad un amico e tutto ad un tratto i pensieri finiscono su carta senza passare per la parte razionale del tuo cervello. E tu finisci su carta, coi tuoi ricordi, il tuo vissuto, gli odori, i colori, i desideri, le paure, tu sei più che nuda e i tuoi vestiti sono diventati caratteri e lettere che formano parole di senso compiuto…quegli scritti, in totale una decina di pagine, sono ciò che di più intimo io abbia mai dato ad una persona, non è un caso che solo quattro persone, oltre me, li abbiano letti. Dare me stessa per me è veramente difficile…c’è stato un periodo in cui ne avrei avuto un grande bisogno, ma erano cose così grandi e personali che non avrei potuto dividere con i miei coetanei quattordicenni. Rileggendo il mio diario di allora mi sono resa conto che neanche lì riuscivo a tirar fuori quello che veramente mi squassava l’anima…mi è stato tolto molto, la cosa più grande che ho perduto è stata sicuramente la capacità di riporre fiducia in qualcun altro. C’è una sola persona di cui non ho mai dubitato fin da allora, ed eravamo praticamente poco più che amici, e non a caso è la persona con cui ho scelto di dividere la vita. Quattordici anni fa mi dicevo che ero stata fortunata perché avevo riportato a casa un pezzetto di pelle…a conti fatti ho perso molto di più. Ho perso la capacità di vedere il mondo con ingenuità, ho perso la possibilità di credere che gli esseri umani sono buoni a priori, ho perso la capacità di raccontarmi, di sfogarmi, di tirare fuori il mio mondo interiore. Ho paura di mostrarmi vulnerabile, ho paura che le mie debolezze possano essere usate contro di me…so ascoltare, so capire, so consigliare se richiesto…ma non so parlare di me. Sto piano piano reimparando, ma è difficile. E lo so che potrebbe sembrare offensivo nei confronti degli amici ma non posso farci nulla. Io parlo di me in realtà. C’è stato un periodo in cui parlavo molto di quello che mi era successo ma parlavo in  termini di fatti, mai di emozioni…forse perché parlando dei fatti toglievo il mio vissuto e soffrivo meno. Anche con Tiziano è sempre stato così…ma con lui è anche più difficile e per questo di quelle quattro persone è stata l’ultima a leggere quelle pagine…parlare con lui del mio vissuto è strano: da un lato sto male io nel ricordare, dall’altro ho la consapevolezza che sta male lui, anche se non me lo dice lo sento irrigidirsi nel letto…sento che si sente inadeguato e ferito dal non aver potuto evitare quelle cose alla sua donna. E così non parlo. Sono andata avanti anni e anni a dire che “si, va tutto bene, ora mi passa, non è niente, si lo so sto ingrassando ma sai è che mi piace mangiare”. Stronzate. È che il cibo non ti tradisce, le persone sì. Tutto qui. Semplice no? Io lo sapevo, ma avevo semplicemente paura di fidarmi di nuovo. Avevo Tiziano ma non mi bastava, lui è tanto ma non è tutto il mondo, non ci può bastare riporre il nostro patrimonio di fiducia tutto in una sola persona. Ora ho semplicemente capito che anche io merito di essere felice, ergo posso esserlo. Nessuno ha più in tasca le chiavi della porta che chiude il mio mondo da quello esterno e Barbara sta tornando ad essere una persona qualunque. Ma il Dono, la Confidenza…ho ancora paura…



martedì 21 settembre 2004


Un po’ di tempo fa, per gli annali: ad agosto, ho ricevuto una telefonata da un’amica (?)…amica che vive in un mondo completamente tutto suo, che pensa in funzione di sé e dei suoi problemi, che si piace, si ama tanto, ma tanto.
Insomma al telefono si lamentava del comportamento di una nostra comune amica rimproverandole il fatto che non si era posta il problema di cosa lei (porella) facesse durante le vacanze prima di pianificare le proprie, di vacanze. Da lì ha attaccato un pippone della madonna su come lei sia sempre stata disponibile, sul fatto che chiamava sempre lei e l’altra non si faceva sentire, sul fatto che visto che erano amiche, praticamente sorelle, lei doveva venire prima di ogni altra persona, sul fatto che l’altra le avesse preferito a sua volta un’altra persona per raccontare la sua vita, esporre i suoi problemi, uscire etc. insomma una sbomballata di marrones. Io ho inserito il pilota automatico del mugugno di partecipazione e l’ho lasciata parlare.
Poi mi sono sentita una merda. E per due ordini di motivi:
1. la ragazza andrebbe svegliata. E i miei mugugni invece alimentano questo suo mondo onirico in cui la vita va esattamente come la vuole lei. Liv in wonderland, e non a caso visto che anche lì il bianconiglio (leggi ipotetico uomo della sua vita: intelligente, alto, bello, laureato, che sappia cantare, ballare, ricco…insomma l’uomo della strada. Via Dei Condotti, però) continua a scappare. Solo che svegliarla impegnerebbe moltissime energie emotive e non servirebbe a nulla. Diventerei io la stronza e lei la povera vittima. Sono una pessima amica? Probabile, anzi certo. Io le voglio bene, ma lei ha bisogno non di amici che le vogliano bene, bensì di un pubblico. Che la applauda.
2. Mi sono accorta, ripensandoci, di essere stata così anch’io, con Lei. La differenza, sostanziale, è che io non ero incazzata ma ferita da comportamenti che mi escludevano dalla sua vita e che pur di non dire che Lei era stronza pensavo di essere io a non meritare di più. Amore? Immaturo, senza dubbio. Però ho capito cosa c’era dietro al "mi asfissi", e non mi è piaciuto. Mi sono chiesta: ma davvero anche tu eri così? Con la massima obiettività di cui sono capace ho dedotto che lo ero, anche se non a quei livelli, che non si trattava di "lesa maestà" ma di amore, di sentirmi inadatta e rifiutata. Ma quello che appariva era lo stesso, cazzo. E mi viene da chiedere scusa, perché allora ho esagerato e anche parecchio quando un anno e mezzo fa ho chiuso i ponti…sono stata acida, cattiva, intransigente. Come un’amante gelosa, come un pretendente rifiutato. Chiaro che dietro alla chiusura del nostro rapporto c’erano anche molti altri fattori. Lei si stava allontanando e io ho stretto tutto quello che potevo per averla sempre vicina. A Lei è venuta ancora più voglia di scappare. Me ne rendo conto solo adesso. Ma Lei non ha saputo mettersi in discussione per me, in un momento che per me era terribile non ha saputo far altro che mettermi addosso un comportamento preconfezionato che a Lei avrebbe calzato a pannello ma che a me stava decisamente stretto. E nel momento in cui stavo affogando ho deciso di reagire e la mia reazione a quel punto passava necessariamente per una presa di coscienza di me stessa che sarebbe stata impossibile con Lei vicino. Perciò ho tagliato, con rabbia. Un taglio netto, fatto col bisturi. Non mi pento di questo taglio, era necessario, anche se Lei mi manca, anche se Lei era Lei…mi spiace per la rabbia che ci ho messo, che a questo punto mi sembra retrospettivamente eccessiva. Mi spiace per non essermi resa conto della mia morbosità, della mia poca autostima che ricercava continuamente rassicurazioni. Mi spiace per averla caricata di pesi e aspettative che non era giusto avesse. La cosa più giusta da fare sarebbe chiedere scusa veramente…ma come farle capire che non mi pento dell’azione ma del modo? Servirebbe probabilmente solo a me per assolvermi, forse per stare meglio. Mi dispiace, veramente…e mi dispiace ancora se penso che lei non lo saprà mai…