mercoledì 20 dicembre 2006

EREDI


Ieri sera la fra s'era comodamente sdraiata sul divano. Bimba Kira s'è avvicinata con fare misterioso e poi ha spiccato un balzone direttamente sulla panciotta della fra (cosa mai verificatasi in un anno e mezzo di vita comune). Dopodiché s'è accomodata, accoccolata ed ha iniziato a fusacchiare beata.
Dal canto suo, l'enp sentendo i movimenti della sorellona pelosa, ha iniziato a dare calcettoni...
ed io ero in mezzo a questo strano dialogo e il carezzavo entrambi...

venerdì 15 dicembre 2006

ZITTI ZITTI...

...Siamo entrati nel sesto mese. per festeggiare degnamente l'evento, qui sono due o tre giorni che finalmente l'enp si è deciso a manifestare la sua presenza con svolazzi di farfalle (e io che non ci credevo...). ecco, diciamo che non avrei mai creduto di poter essere così felice nel ricevere un calcio...

mercoledì 6 dicembre 2006

mi sta accadendo qualcosa di strano...gli ormoni? chissà...
fino a cinque mesi fa vedevo questa come casa mia, ero assolutamente sicura della mia scelta di venire a vivere qui per stare insieme al mio uomo, etcetera etcetera...
ora, francamente, non è più così...
la lontananza dalla mia famiglia, dai nostri amici...ora pesano tantissimo...e mi trovo a piangere e singhiozzare quando la mia amica rachele mi racconta di essere andata con la madre a comprare delle cose per il bimbo...cose così, cose che io non posso fare, cose che mi mancano da morire.
mi sono accorta di essermi isolata dal mondo negli ultimi due mesi, come se isolandomi volontariamente non potessi sentire l'enorme vuoto che sento intorno. questa pancia che cresce (siamo arrivati a metà del cammino!) e che non posso far vedere agli amici e non posso condividere, questa gioia che alla fine sopisco perché a parte Tiziano qui non c'è nessuno con cui dividerla...e poi le paure della gravidanza, quelle ansie assolutamente irrazionali, le modifiche di un corpo che da uno diventa due...cose che non si possono raccontare per telefono...quando scendo poi sono sempre di corsa e sono stanchissima, l'ultima cosa che mi sento di fare è di mettermi in macchina, di notte, da sola, per scendere a rm e incontrare qualcuno. la verità è che mi piacerebbe, molto egoisticamente, che fossero gli altri a venire da me. è una vita che mi sposto fisicamente per vedere qualcuno, sono stanca. vorrei a volte sentirmi più speciale, più coccolata...
è un periodo, passerà. so perfettamente che alla base di questi miei pensieri ci sono egoismo e ormoni, so che questo senso di lontananza mi fa vivere spaesata. però so anche che, tranne la', i miei amici, in due anni che abitiamo qui, non sono mai venuti neanche di sfuggita a trovarci. e non è un discorso di coccole o di sentirsi importante, non solo. la mia vita in questi due anni s'è ribaltata e rigirata come un calzino: niente è più uguale. questo si riflette su di me, sul mio modo di essere, sul mio modo di vivere, sulla mia casa. per condividere tutto questo, cosa che secondo me in un'amicizia è importante, dovrei forse smontare casa mia e portarla a far vedere ai miei amici? o fotografarla? oppure questo tipo di rapporto è importante solo se si è vicini fisicamente?
ora sono un'amica difficile. abito lontano. quando tornerò ad essere un'amica facile allora forse potrò dividere la mia vita con loro? isolandomi faccio finta di non vedere e di non sentire questi stiletti. so che ci sono, non ho la forza mentale per affrontare questo tipo di problema, ora.
del resto è sempre stato chiaro che l'azione fisica del muoversi, nei miei rapporti di amicizia, sia una mia prerogativa. anni e anni di macchina per vedere lei, per studiare in gruppo, per mantenere quei rapporti che per me erano importanti. e lo sono ancora. non mi sono mai tirata indietro. ora sono stanca e mi piacerebbe che gli altri lo capissero, mi piacerebbe che fossero loro a fare quei passi, mi piacerebbe che l'idea fosse la loro. sono stanca di sollecitare una presenza che non arriva. se in due anni non hanno avuto un finesettimana per passare di qui perché dovrebbero farlo ora? gli altri hanno la loro vita, lo capisco, è solo brutto da pensare che tu ne fai parte finché sei facile.
dovrei aver imparato tante cose, mi sembra però sempre di essere al principio. per ora sto imparando a non dire "allora, quando vieni/venite a trovarci?" perché francamente mi sembra ridicolo. mi sembra ieri e invece sono due anni che viviamo qui, due anni: 104 fine settimana, più o meno.
e mi sento anche stupida perché mi sto facendo paranoie e seghe mentali a raffica sul fatto che vivendo qui l'enp sarà privato di tutto il nostro background di amici (oltre che dei nonni, naturalmente), poi guardo le cose con lucidità e mi dico con sincerità che 25 o 250 km per alcune persone non hanno mai fatto la differenza...

giovedì 30 novembre 2006

THE SIMS 2


...siamo finalmente riusciti ad istallare e far funzionare l'espansione "pets"...immagino che il fatto che per riuscirci abbiamo dovuto formattare il pc sia un dettaglio irrilevante...

mercoledì 22 novembre 2006

NON C'E' LIMITE ALLA DEMENZA

Lunedì sera la fra e la sua amica Rachele, dopo la piscina, si sono fermate nel parcheggio.
a chiacchierare? naaaaaaaa
a mettersi d'accordo per uscire insieme? naaaaaaaaa
a parlare dell'intensa lezione di acquagym appena fatta? naaaaaaaa

...a confrontare le misure dei piselli dei rispettivi futuri nascituri...
quando si dice la maturità...
cmq in proporzione l'enp ce l'ha più grosso

domenica 29 ottobre 2006

LE AVVENTURE DELLA FRA E DELL'ENP.  #1: RADUNO PANZE


ieri io e l'ENP siamo stati al raduno di panzone da prenatal. oddio, sembrava più un incontro degli alcolisti anonimi ma vabbè.
da questo incontro ho appreso delle importanti verità:
- a tutte è cresciuto il seno di due taglie. anche a me, nei primi 15 gg. prevedo giro a ostia per prendere le vele per farmi il prossimo reggiseno.
- tra tutte le presenti pare che solo io abbia bisogno di qualcosa di acetato per farmi passare nausea e conati. le facce quando ho detto "rape rosse sotto aceto alle 6 del pomeriggio" erano più o meno queste  
- pare che i pargoli, quando sono ancora nella pancia si tranquillizzino con le voci maschili perché hanno tonalità più basse. quindi se gli faccio sentire i cugini di campagna avrò un figlio schizzofrenico.
- in questi nove mesi dovremmo circondarci di colori e di odori che ci tranquillizzino o ci stimolino a seconda della necessità. immagino sia stato questo il pensiero del signor ikea quando ha reso il nostro divano sfoderabile e con fodere di diverso colore...
- pare che i nostri figli abbiano già un gusto ben definito. sembra infatti che i cibi che improvvisamente non si digeriscano più siano quelli che poi non piaceranno al bambino. L'ENP detesta noccioline e pizza del ristorante, quella che fa suo padre pare vada bene.
- pare che i cibi che si dovrebbero mangiare di più in gravidanza siano i carboidrati, perché contengono acido folico e rilasciano energia disponibile. allora come mai i ginecologi ti dicono di ridurli?
- pare che i bambini abbiano una memoria musicale, nel senso che le musiche che ascoltimao in questo periodo saranno poi quelle che lo/la tranquillizzeranno una volta nato/a. Quando è in macchina con me l'ENP sente solo musiche dolci e armoniche, quando siamo col papà ci toccano i Pink Floyd, secondo me nostro figlio avrà delle turbe.
- sembra che se la mamma sia imbruttita il bimbo sia maschio, altrimenti è femmina. io in alcuni giorni mi vedo decisamente più brutta, in altri più bella. ho paura...

mercoledì 18 ottobre 2006

30

Quando ci pensavo, mi sembravano sempre lontani, e indefiniti. Una cifra tonda, un traguardo.
In questi mesi ho avuto modo di capire e apprezzare che i traguardi sono decisamente un'altra cosa, al di là di ogni cifra tonda la vita ti conceda di festeggiare.
E ogni cosa nelle infinite complicazioni della vita sembra andare al suo posto, anche se fino a poco fa ignoravi che proprio quello era il suo posto.
Per i nostri 30 anni ci siamo regalati il futuro, la speranza, il cambiamento...l'inizio di una nuova fase della vita. Una famiglia.

venerdì 13 ottobre 2006

QUI NON SI SCHERZA MICA...

L'ENP mercoledì misurava ben 6.71 cm dalla testolina al culetto. Culetto che appare già preoccupantemente rotondo. Geni materni, cattivo segno.
Il dottore ci ha fatto una morfologica e abbiamo visto il suo cervelletto, le manine, il femore, l'addome (e lì sia i geni materni che quelli paterni non promettono nulla di buono...), lo stomacuccio, i piedini, la colonna vertebrale.
L'ENP dormiva svogliato. La mamma e un papà abbastanza riluttante aspettavano di vedere il sesso, ma lui/lei non sembrava molto collaborativo, stava a gambe strette.
A questo punto il Doc ha deciso di dargli una smossa: ha dato due belle botte alla pancia della Fra (che ha pensato "cazzo fai?") per svegliare il pupo. Il quale pupo, a quel punto incazzato come una mina, ha iniziato a muovere i pugnetti minacciosamente e ha tenuto le gambe strette e incrociate per tutto il resto dell'ecografia.
Questo particolare comportamento fa pensare alla mamma che il pargolo non solo sia di sesso femminile, ma abbia pure parecchi dei suoi geni.
stiamo a posto...

mercoledì 4 ottobre 2006

Sabato scorso siamo stati ad un matrimonio. A parte la fatica per trovare un paio di pantaloni in cui entrare e un paio di scarpe non troppo alte (ché qui la sciatica è sempre in agguato), è stato un massacro. cerimonia iniziata alle 11-cena finita alle 21 e 30.
In tutto questo, non avendo messo i manifesti con i colleghi di Tiz, m'ero vestita diciamo sul larghetto andante, in modo che la pancetta non si vedesse. e non si vedeva.
a questo matrimonio c'era anche un bambina, avrà avuto sì e no 10 anni, con evidenti problemi. un po' tipo Ale ma con dei tratti abbastanza autistici. Comunque carinissima. Chiaramente mai vista e conosciuta. Mentre si era lì che si aspettava l'uscita degli sposi con quei due-tre etti di riso in mano a scucersi, questa bimba si fionda verso di me, mi mette una mano sulla pancia e mi fa: quando nasce? io ho cercato di dissimulare facendo finta di non aver capito. lei ha ripetuto: il bambino! quando nasce? io: fine aprile...
l'ho tenuta d'occhio per tutto il resto della giornata: credo sia stata l'unica frase completa che ha detto.
è come se lei avesse sentito che dentro di me c'è una vita, è stato bellissimo!
Inutile dire che ora la maggior parte dei colleghi di Tiz sa che aspettiamo un bambino!

mercoledì 27 settembre 2006

L'8 AGOSTO

L'8 agosto mi sono alzata di malavoglia: il giorno prima eravamo tornati da Roma con Ale ed ero stanca. L'ustione di secondo grado sulla gamba faceva ancora discretamente male ed ero ancora abbastanza sconvolta dalla morte del mio capo e da tutto il contorno che ne era seguito.
Mi sono alzata, ho fatto colazione e sono andata a parlare con l'architetto che poi è diventato il mio capo. Sono stata molto chiara su quello che facevo, sulle mie esigenze e le ho anche detto che comunque stavamo cercando di allargare la famiglia e che quando una coppia decide di intraprendere questa strada poi non può tornare indietro. Insomma ho messo le carte in tavola da subito, lei non ha battuto ciglio. 
Sempre più stanca e strana, perché proprio strana mi sentivo, mi sono incamminata verso la macchina e da lì a casa. La mia futura datrice di lavoro si era dimostrata alquanto logorroica perciò arrivata a casa avevo trovato Tiz e Ale che mi aspettavano già seduti a tavola.
"ok, faccio pipì e arrivo"
E, non lo so ancora oggi perché, prima di andare in bagno ho preso uno degli stick per monitorare l'ovulazione (che per una strana somiglianza tra i due ormoni possono anche fungere da test) e un bicchierino.
E non mi ricordo cosa ho pensato, forse che ero scema visto che mancavano ancora cinque giorni all'arrivo previsto del ciclo, però ho fatto 'sto stick.
la lineetta c'era, pallida ma c'era. allora ho preso un test vero e l'ho fatto: pallidissima, quasi un ologramma...ma c'era.
lL'8 agosto alle 14 circa sono uscita dal bagno con questi due cosi in mano, con la faccia da ebete, con le lacrime agli occhi e l'unica cosa che sono stata capace di dire è stata: ne vedi due anche tu?
ne ha viste due anche lui.
e così, il 14 settembre abbiamo fatto la conoscenza di questo tipino qui...
14-09

venerdì 22 settembre 2006

eccomi qui.
l'ultimo mese e mezzo è stato, quantomeno, difficile e denso.
stanchezza cronica e tanti, ma tanti, cambiamenti. una serie di ospiti graditissimi che tra una cosa e un'altra sono stati con noi praticamente tutto agosto. la prima visita della QFS che si è rivelata quasi indolore e che si ripeterà, SFC e cane munita, tra meno di un'ora. nel frattempo un nuovo lavoro, un nuovo inizio che mi ha lasciato spiazzata, una perdita che ho sentito parecchio parecchio forte. e parecchio isolamento.
voluto, cercato. avevo bisogno di isolarmi un po', per capirci qualcosa.
ora l'ho capito e sono più serena.
si avvicinano i trenta e finalmente sento che la mia età anagrafica corrisponde a quella mentale, son soddisfazioni. mi manca la mia gente, quella che si sta stringendo intorno a me e Tiz, mi mancano i miei amici. finora non mi era mai successo ma credo sia normale.
mi sto riprendendo e mi hanno dopato ...spero di riuscire a scrivere di nuovo presto ma a studio nuovo non c'è internet (ebbene sì, credo sia l'unico nel mondo...) e l'idea di rimettermi davanti al pc la sera per ora non mi sorride...un bacione enorme a tutti quelli che passano di qui, ci si ribecca presto.

lunedì 21 agosto 2006

Giovane architetta disoccupata cerca lavoro zona Follonica.
Paga adeguata, orari umani e flessibili. Astenersi perditempo.

sabato 5 agosto 2006

IL MIO ARCHITETTO


Il mio architetto aveva dieci anni esatti più di mio padre.
il mio architetto il 17 settembre avrebbe spento 68 candeline.
il mio architetto era un grande accentratore, voleva far tutto lui, non demandava nulla
il mio architetto era sempre lì che ti spiegava il perché di ogni sua scelta architettonica
il mio architetto aveva quella che potremmo definire dignità professionale
il mio architetto non si arrendeva di fronte a nulla: dolore, malattia, scazzo...
il mio architetto capiva la gente
il mio architetto appoggiava il mio desiderio di maternità e mi guardava sorridendo
il mio architetto era di vedute molto aperte
il mio architetto ci teneva più di ogni altra cosa, alla sua indipendenza
il mio architetto non era uno di quelli che guardano l'orologio quando arrivi o te ne vai
il mio architetto cantava bene
il mio architetto faceva una pizza di ceci da urlo
il mio architetto s'era ristrutturato casa al millimetro, disegnando anche le balaustre delle scale
il mio architetto era una bella persona
il mio architetto era una persona buona...

il mio architetto era...purtroppo non è più.
arrivederci arch...

martedì 25 luglio 2006

Uno sguardo che rompe il silenzio
uno sguardo ha detto ciò che penso
uno, uno sguardo
uno sguardo può durare un giorno
la partenza senza mai il ritorno
uno, uno sguardo

Tutto ciò che so, te lo dirò
e tutto ciò che non sai dire spiega il mare.
Sento qualcosa di grande, più di questa città
La bugia che rompe ogni silenzio
è la bugia che dico solo se non penso
ti prego non fermarti proprio adesso perchè dopo non si può

Stop! Dimentica
questo silenzio,
non vale neanche una parola nè una sola e quindi,
Stop! Dimentica perchè
e tutto il resto andrà da se
dimenica perchè
dimentica per me.

Una storia grande come il mondo
una storia lunga tutto il giorno
una , una storia
una bugia di una parola sola
è la tua più affascinante storia
una, la tua storia

Stop! Dimentica
questo silenzio,
non vale neanche una parola nè una sola e quindi,
Stop! Dimentica perchè
e tutto il resto andrà da se
dimenica perchè
dimentica per me.

Stop! Dimentica
questo silenzio,
non vale neanche una parola nè una sola e quindi,
Stop! Dimentica perchè
e tutto il resto andrà da se
dimentica perchè
dimentica per e,
tutto ciò che so te lo dirò
e tutto ciò che non sai dire spiega il mare
ti prego non fermarti proprio adesso perchè dopo non si può

martedì 18 luglio 2006

Ho trent’anni, quest’anno. Trent’anni di cui più della metà passati alla ricerca di qualcosa. La verità, la consequenzialità degli eventi, chi e soprattutto perché? Sembra così assurdo che possa essere successo solo per una frase acida che le ho detto. Sembra tutto così confuso.
un anno fa, giorno più giorno meno, dopo l’incidente mi sentivo come un enorme vuoto e in mezzo tanti pezzi di me. Era una sensazione familiare, in un certo qual modo. Ricordo poco, quasi nulla, di quella settimana. Il vuoto e in mezzo tanti pezzi di me. Solo che non c’è nessuno che possa aiutarmi a rimetterli insieme. Io stessa ci ho provato tante volte, ci provo da sedici anni, e mi ferisco sempre con gli spigoli acuminati di pezzi che non combaciano mai. Le risposte, ora le avrei volute. Capire cosa scatena l’odio, capire come un ragazzo di 15 anni possa essere così cattivo da staccare la spina, così perverso e malvagio da chiudere una porta e farmi vedere che mette la chiave in tasca. Tu sei mia, ora, sempre. Aveva ragione. Dovunque io vada, per quanto mi allontani, per quanto io cresca e sia felice, io sono sua. Sono sua nel terrore che mi avvolge nel buio di case e stanze che non conosco, sono sua nel rifiuto di una mano sulla bocca, sono sua ogni volta che germoglia uno dei semi dell’odio che mi ha lasciato dentro e ogni volta mi stupisco di quanti siano.
vorrei risposte, non le trovo. Non le troverò mai, lo so, e la cosa mi uccide.
a volte è un ricordo, una frase sentita o letta, una canzone, sensazioni, sguardi…e precipito giù. Giù nella mia indeterminatezza, giù dove, per quanto sia enorme, non arriva l’amore del mio uomo. Sono sola, lì in fondo. Sola con quei pochi ricordi. E allora rileggo quello che anni fa scrissi cercando di seguirne un filo. Me lo devo, lo faccio ogni volta. Non voglio cancellarli, quei ricordi. Sarebbe stupido anche solo provarci. Devo ricordare a me stessa che ci sono, che non sono pazza. Li avrei potuti rendere pubblici quando ancora non erano ricordi, sedici anni fa. Ma ero troppo annullata, era tutto troppo grande e pesante. Avrei dovuto dimostrare quello che non si può dimostrare, avrei dovuto difendere me stessa da tutto il resto, il paese, il mondo. Ho preferito dover difendere me stessa da me stessa. E ho sbagliato. Ho legittimato un comportamento, mi sono resa ancora più vittima. Ma nei miei tredici anni faceva tanto freddo. Chi parla di violenza dovrebbe sapere di cosa parla e, fortunatamente per lui o lei, il più delle volte non lo sa. Per questo scrivo, non parlo. Parlare significa interagire…sarebbe come parlare di hegel a un bambino delle elementari. Ci sono traumi che non si riesce a raccontare, per vergogna, per paura, perché sono tanti pezzi e non ci sono fili rossi per seguirne la trama. So cos’ero prima, so cosa sono diventata dopo e in mezzo il vuoto. Un vuoto denso, pesante. Un vuoto indeterminato, che non ti fa capire qual è stato il tuo ruolo, sei davvero stata solo vittima? Veramente non c’erano alternative o eri troppo piccola per coglierle? Penso troppo, l’ho sempre saputo. Penso troppo perché le azioni di qualcun altro mi hanno modificato la vita e non ho mai saputo perché. E allora penso all’interno, per così dire. E non mi concedo tregue, non si fugge da se stessi.
e me lo chiedo sempre, come abbia fatto lei. Noi così simili e così diverse. Lei che subiva violenza vera senza violenza  in stanze in penombra, io che subivo molestie con violenza in stanze indeterminate di nero. E la stessa risposta: devo. Noi così annullate da non capire neanche cosa ci spingesse ad accettare qualcosa che era inaccettabile. quando anche dire un no non significava nulla, quando potevi riempire la stanza di no ma non sarebbe servito, quando le lacrime ti mostravano vinta, e lo eravamo, e facevano sentire più potente chi ce le aveva fatte versare. Quando hai paura che non uscirai più, quando vuoi che finisca, quando ti ribelli e scateni solo altra violenza. Queste siamo state, io e lei. Lei era un pulcino, io ero quella forte. Ero così presuntuosa che la vita ha dovuto spezzarmi. Vinta, completamente. Tabula rasa, da ricostruire. Rifare una mappa di se stessi evitando luoghi. Non si può parlare del dolore, allora non lo sapevo, ora lo so. Il dolore non si capisce, fa male, non si accetta. E ti dicono di dimenticare, se anche fosse facile. Non si dimentica. Tutti con facili ricette, tutti sconvolti dal fatto che non vuoi dimenticare, allora sei masochista, sono passati anni… non capisce, la gente, che è meglio cercare di non dimenticare. Tanto se tu cerchi di sfuggire al passato è lui che ti riprende. E ti riprende alle spalle. Una violenza è una condanna e non finirà mai, ci sarà sempre. Tanto vale accettarlo. E parlarne. Solo che è difficile trovare qualcuno che non stringa i pugni, che capisca, che non si senta a disagio. E poi, comunque quel vuoto c’è. Per quante parole puoi spenderci non lo riempirai mai. Due persone sanno le risposte, una è morta, l’altra con lo sguardo dice ancora sei mia, non posso chiedere, non posso sapere. Chi ha giocato con la mia vita, chi ha messo la mia carta sul tavolo raccontando particolari che erano miei e suoi e tali dovevano rimanere. È questa l’essenza del mio vuoto, questa la mia indeterminatezza, il peso che mi porto dentro. Ho dovuto aumentare il mio, di peso, per far finta di non sentire quello dentro. Poi mi sono arresa. Quando finirà, tutto questo? Perché non posso essere semplicemente felice? Perché ci sono ancora fessure in cui entra polvere di ricordi, frammenti. Non posso vivere isolata, lontana, sotto ad una campana. E non so spiegare cosa scateni tutto questo…a volte è un colore, o una frase di un libro, una musica. E non è giusto che sia così, non si è mai al sicuro. So tenere a bada i miei demoni, oggi sto così, ne scrivo, stasera starò già meglio, lo so. Ormai sono rituali che conosco. A volte è più dura e cadi così in fondo che ti sembra di non vedere la superficie. Sai che c’è. E che il tuo uomo, con la massima delicatezza possibile ti aiuterà, come sempre, col suo amore, con un sorriso, a uscire. Vorrei non dovergli dare questo ruolo, so che per lui è pesante. Non posso farci nulla, se non sentirmi colpevole, anche di questo. È difficile stare con me, lo è sempre stato. Penso troppo. E non mi permetto di dimenticare, mai.
mentre salvavo questo post con la data, come sempre, mi sono resa conto che oggi è il compleanno di Daniele. È buffo, è strano, è ironico che oggi mi senta così. È per lui che è iniziato tutto…istinto senza un perché, sensazioni complete e leggere…questo è stato lui, poi: il vuoto. Un vuoto inframmezzato da flash, come guardarsi da fuori, come estraniarsi. Una stanza, un letto, un comò, l’armadio con gli specchi, il comodino a sinistra, la serranda, la foto, l’ombretto scuro per un vestito bianco che ha in qualche modo portato a tutto questo. Flash, niente di più. E su tutti un volto, che dice sei mia. Lo stomaco si chiude, un senso di oppressione. Poi passa, come sempre. Fino alla prossima canzone, frase, colore, sensazione…senza scampo.

giovedì 13 luglio 2006

nel 1982 una bambina quasi seienne stava vivendo una bella estate. il settembre successivo avrebbe cominciato l'avventura della scuola e questo la rendeva euforica e paurosa. non aveva un gran concetto di Patria ma disegnava bandiere su ogni foglietto di carta che le capitava e faceva notare a tutti come il cocomero fosse la nostra bandiera in versione "naturale". quella bambina vedeva la partita e non ci capiva nulla, intorno a lei i suoi genitori, la sorellina piccola, gli zii, il suo zio preferito. un urlo, suo zio che corre fuori al balcone: campioni del mondo campioni del mondo, campioni del mooondoooooo!

nel 2006 una bambina quasi trentenne sta vivendo una bella (e caldissima) estate. insegue un'avventura che le cambierà la vita e questo la rende euforica e paurosa. ha sviluppato un concetto di Patria che cerca di rendere coerente anche al di fuori di uno stadio, non mangia cocomero perché non lo digerisce più. questa bambina ha visto la partita e come al solito non ha capito nulla del fuorigioco, intorno a lei amici nuovi e sinceri. un urlo, le lacrime che non riesce a fermare...Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del moondoooooo!

martedì 4 luglio 2006

GERMANIA - iTALIA : 0-2

Noi saremo pure parassiti e mammoni...ma voi rosicate per i prossimi 4 anni. e zitti, grazie.

lunedì 3 luglio 2006

BILANCI...MONDIALI


E siamo di nuovo a dei Mondiali di calcio. Di nuovo a sospirare, arrabbiarci, sperare e sentirci parte di qualcosa in cui negli altri giorni non crediamo. Spolveriamo lo spirito patriottico. E per fortuna che ci sono gli europei!
Era tanto che non seguivo la nostra nazionale. Due anni fa ero troppo schifata da totti-lama style, quattro anni fa mi stavo per laureare e tra nonno in ospedale il prof che negava e un progetto che non riuscivo a seguire, il calcio erano l’ultimo dei miei pensieri…
e siamo a sei anni fa…gli europei...
sei anni fa Tiz era appena partito ed ero sola e rabbiosa. Per la prima volta la nostra storia subiva un distacco fisico superiore ai due giorni, fu devastante. Nella prima estate del nuovo millennio successe di tutto. Io e Lei eravamo sole ed arrabbiate. E ci sentivamo bene. Fu un’estate di cornetti caldi al cioccolato alle 3 del mattino, di canzoni fino all’alba, di erba, tanta, di tante cazzate. Fu l’estate di Boissy, delle nostre storielle erotiche in rima. Fu un’estate in cui non erano gli squilli del mio uomo a farmi tremare. Fu un’estate in cui sia io che Lei mettemmo in gioco tutto quello che di sentimentale avevamo in quel momento. Lei metteva tacchi alti per chi non meritava neanche le infradito, io ero tanto, ma tanto, confusa. Amavo il mio uomo ma mai come in quell’estate capii che lo stavo dando per scontato. Per Lui sapevo che sarei andata bene anche orba, senza gambe, grassa…lo sapevo, mi ha sempre amata. Forse, nel momento in cui lui aveva fatto, da solo, una scelta che ci avrebbe condizionato entrambi, volevo mettermi in gioco, per la prima volta, a prescindere da Lui. E lo feci. Morsi spalle che non avrei neanche dovuto guardare, giocai, giocai, giocai…e piansi, nella cucina di Mile, parlando con il “mio” Sir, parlandogli di Lui, della nostra storia. Per inciso, l’unico contatto tra noi fu quel morso sulla spalla. Fu un periodo abbastanza particolare: mi sentii molto viva, come non mi ero sentita mai, molto vuota quando mi accorsi che non si vive di adrenalina (almeno non io), molto più cosciente di me. Mi ricordo la telefonata a Specchio: lo stupore, la sua rabbia…ma come? Cosa ti ha spinto a valutare un tradimento che ti propongo da più di un anno? Non lo so. L’adrenalina? Il gioco? La mancanza del mio uomo? Eppure fu vera gioia quella che provai quando mentre mi interrogavano per l’esame di tecnologia del recupero edilizio, a settembre, mi girai e vidi Tiziano, lì, ancora in divisa, bellissimo, e finito l’esame corsi tra le sue braccia, che erano e sono ancora il posto più bello in cui sto. Quell’estate passò e con essa tutta l’adrenalina. Fui sola per tutte le estati a seguire ma non provai più neanche la minima necessità di qualcosa di diverso…
ripenso a questo perché l’altra sera, mentre stiravo, mi sono rivista l’ultimo bacio e mi sono ricordata delle sensazioni e di quanto m’ero sentita una troia nel raccontargli dei cornetti, delle canzoni e del morso. Di come l’avessi fatto una sera all’uscita dal cinema (forse il film era proprio quello…), di come mi fossi vergognata a guardarlo negli occhi. E non per il morso… per il cuore che accelerava per telefonate non sue… mi piace pensare che è anche grazie a questo che ora siamo qui, mi piace ripensare a quel periodo perché è stato forse il periodo più bello che ho passato con Lei e sicuramente il più confuso anche con Lei: pieno di cose che non capivo e di sentimenti che non volevo accettare. Mi piace rivedermi adesso e scoprirmi serena e decisamente più proiettata nel futuro…e ho di nuovo Lui e in un certo qual modo anche Lei…

martedì 27 giugno 2006

se ieri sera verso le 8 avete guardato verso la Toscana e avete visto dei fuochi d'artificio...beh eravamo noi...
ah, non era per la vittoria dell'Italia...

venerdì 23 giugno 2006

non è che latito per qualche motivo preciso...è che a studio c'hanno staccato brutalmente l'adsl e siamo senza collegamento...e a casa ho di meglio da fare...
ah, nel frattempo...non è che qualcuno sa dirmi come si dice in gattese "mammina e papino ti vogliono tanto bene ma non gradiscono uccellini e topini né vivi né morti all'interno di casa"? Bimba Kira è nel periodo dei regali...

lunedì 5 giugno 2006

NOTIZIE DAL FRONTE


Dunque, dopo essere tornati dal viaggio di nozze (post dedicato a breve), gli sposi hanno soggiornato in casa dei neo-suoceri-signori-latana. la convivenza è stata pacifica, non si riportano gravi danni. fattostà che stanotte alle ore 3 e 20 circa gli sposi si riappropriavano della loro casetta perché la fra stamattina tornava a lavorare (dopo un mese e mezzo... ). attualmente abbiamo un soggiorno dove non è possibile camminare e nella pausa pranzo aiuterò il marito a riordinare...
ad un mese esatto (ora più, ora meno) la situazione è più o meno questa:
- litigate = 0 (m. bene)
- stanchezza molta (meno bene)
- il nostro stomaco dopo aver provato l'esperienza di digerire a 4000 m slm non è più stato lo stesso. non digeriamo più nulla, perciò se ricevete un invito a cena da noi aspettatevi risetto in bianco.
- la mia ex collega Vale e suo marito Silvio hanno finalmente tra le braccia Lorenzo, ma noi non siamo riusciti a vederlo
- sarà la digestione, la stanchezza o chissà cos'altro ma i nostri testimoni stanno decisamente meglio di noi (no, non è il matrimonio che fa male, tranquilli)
- dal perù, tra altezza e gastroenteriti, miracolo che siamo tornati in due, figuriamoci in tre
- non avendo mai fatto segreto delle nostre aspirazioni familiari ci sentiamo più o meno come due panda in cattività coi veterinari che dicono "forse 'sto mese ce la fanno"  
- tornare a lavoro, dopo 15 giorni (quindicigiorni) a casa coi miei m'è sembrato un sollievo, sarà perché una collega è in ferie e il capo oggi non c'è?
- la nostra gatta non può vivere senza di noi. nel senso che, in pieno jet lag e dopo neanche 12 ore dalle 24 ore di volo totali cusco-roma, eravamo in viaggio direzione toscana per andare a riprendercela. bimba kira non mangiava quasi più ed era depressissima. riportata a casa (nella stessa giornata: due pazzi) ha ricominciato ad essere l'adorabile fusacchiona stronza schifosa di sempre.
- molti dei (sedicenti) nostri amici tali non saranno più. almeno chiamare per dire "non vengo, scusami" o anche "non sono potuto venire all'ultimo minuto, scusami"...voglio dire...850 volte vaffanculo e scusate il francese
- i regali di nozze ricevuti hanno riempito tutta la stanza da nubile della fra, esclusi quelli della lista di nozze. giovedì scorso trasporto in giornata con la bravo e l'alfa di mio padre stracariche di parte dei regali ricevuti
- tra quote versate, premio lista nozze e oggetti cambiati abbiamo preso pure il mega carrello foppa, questo, per capirci. ci arriverà (ovvero dovremo andarlo a prendere, furgoncinomuniti) per luglio: si aspetttano complici per inaugurarlo
- abbiamo più piante di angoli luminosi senza sole diretto in cui collocarle
- la futura nano's room, attualmente stanza degli ospiti, s'è arricchita di un mobile contenitore ad angolo (montato sempre quel famoso giovedì)
- mia suocera e mia cognata (rispettivamente ex QFS e SFC) mi fanno le fusa , la fine del mondo è vicina. se avessi saputo che sarebbe bastato sposarci, lo avrei reso un uomo onesto da mooolto tempo...

martedì 30 maggio 2006

Il primo sogno riconoscibile come tale, da piccola, è quello di essere una principessa. O una sposa. E ti immagini bella, vestita con un vestito da sogno, pettinata bene, con tanti tanti fiori intorno.
E un giorno ti svegli, ed è realtà. E sei bella, come tutte le spose. E il tuo vestito è lì, nella custodia ed è bellissimo. E sei contornata di attenzioni, di fiori. E sei truccata e pettinata come non lo eri mai stata e non lo risarai mai più. E c’è anche qualcosa che non avevi previsto, nel tuo sogno di bambina, qualcosa che ti appariva nebuloso e indefinibile, qualcosa che hai dovuto lottare per ottenere, qualcosa che ti fa sorridere e dimenticare in un sol colpo tutto lo stress e le preoccupazioni. Quel qualcosa è che sei felice, semplicemente. E nulla può turbarti.
Stai facendo un passo, perderai un cognome, uno status, per acquistarne altri. E il secondo responsabile della tua vita, dopo te stessa naturalmente, non è più mamma o papà ma l’uomo che ami, quello con cui da anni costruisci la vita.
Ci siamo sposati, finalmente. Ci siamo sposati alla stessa ora in cui, silenziosamente, tra baci e carezze, ci siamo messi in gioco 14 anni fa. Il rinnovo di una promessa che abbiamo continuato a farci negli anni nonostante i problemi, la lontananza e le mie tresche, i casini, il lavoro. Siamo rimasti insieme. E questa voglia di continuare a farlo l’abbiamo suggellata e ufficializzata nell’unico giorno possibile, nel nostro giorno.
E nel nostro giorno tutto è stato perfetto, tutto come lo volevamo noi. Siamo stati contornati da gente felice di esserci, ci siamo divertiti e siamo stati bene. Riguardando le foto ci siamo sorpresi emozionati ancora e abbiamo sorpreso negli occhi dei presenti la nostra stessa emozione. Amici, parenti, conoscenti. Tutti testimoni, negli anni, della nostra voglia di stare insieme. E la conferma arriva dalle telefonate che faccio, piano piano, per ringraziare tutti: sento affetto anche da parte di chi ho conosciuto magari quella sera, siamo riusciti a trasmettere qualcosa, evidentemente.
qualcosa che per noi è stato importante condividere, la nostra storia, la nostra crescita.
È iniziato un nuovo capitolo, cercheremo di scriverlo con la stessa determinazione e la stessa gioia che ci hanno portato fino a qui…

giovedì 4 maggio 2006

DE MATRIMONIO: ATTO FINALE

A circa 20 ore dall'evento non so se sono più stanca (no-stop tutta la notte per finire il tableau) o nervosa, quindi non so se mi si prospetta una notte di sonno a sasso o di insonnia con occhi a piattino.
comunque sia, è ufficiale, ci siamo. con entrambi i testimoni che sembravano non dover essere tali, con più freddo di quello calcolato, con un bel po' di soddisfazione per avercela fatta, con un po' di gente che all'ultimo ops non vengo più (gente per la quale dovremo pagare comunque...), con un bel po' di peli in meno (santa ceretta) e tanta, tantissima emozione...
beh, ragazzi...ci ribecchiamo da signora...dall'alto del Perù vi penserò, a presto, buona vita!

martedì 18 aprile 2006

DE MATRIMONIO #7: LE BOMBONIERE DEL RINFRESCO


DSCN0035


Questo è uno dei motivi per cui non scrivo più molto spesso...ce ne sono altri 49 circa...

mercoledì 5 aprile 2006

DE MATRIMONIO: LO SPOSO

Ho appena ricevuto, a studio, una rosa scarlatta...per ricordarmi che mi ama e che tra un mese sarò sua moglie...
anche io ti amo tanto cucciolo...

lunedì 3 aprile 2006

datemi quell'uomo. e una pala.

e mi chiedo...ma dio cristo, come cazzo si fa ad ammazzare un bambino. come si può dimenticare l'istinto primario, che negli animali permane, di protezione della prole. come puoi spezzare una vita perché quella vita sconvolta piange di solitudine e di malattia. guardami in faccia, dritto negli occhi, e spiegami come...perché non ci arrivo.
e la mente torna fuggitiva al pensiero che la morte vuole la morte, che non c'è posto in questo mondo per chi tocca i bambini, per chi, in qualsiasi modo, gli ruba l'infanzia o la vita intera. per denaro, per sesso, per schifo.
e ti viene da urlare, e l'avresti fatto se non avessi appreso la notizia e l'orrore alle due del mattino e invece te ne sei tornata piangente nel letto tra le braccia rassicuranti dell'uomo che tra un mese sarà tuo marito, con la voglia di abbracciare tutti i bambini del mondo. con la voglia di creare una nuona vita. con la consapevolezza e la tristezza di doverla proteggere. con la paura di non riuscirci. con la speranza. e con un peso sul cuore.
Arrivederci Tommaso...

mercoledì 29 marzo 2006

DE MATRIMONIO #5: LE BOMBONIERE DEL RINFRESCO

Prendete due chiodi di garofano, un anice stellato, un fiore rosa chiaro e due un po' più scuri, un nastro chiaro, tante perline rosa due bianche a chicco di riso, una marea di guttaperca e filo di rame, ovattina, sacchetto colorato e confetti...e avrete ottenuto la nostra bomboniera...
il problema sta solo nel creare e comporre i pezzi...

venerdì 24 marzo 2006

PESTO AL BLOGGER!

tanto tempo fa aderivo con entusiasmo a questa iniziativa. Loro sono stati molto carini e puntuali, loro. un venerdì di poco tempo dopo trovai davanti alla porta di casa un pacco. sarà che sono bambina dentro ma per me aprire qualsiasi tipo di pacco è già un emozione di per sè. cmq aperto il pacco ho constatato che conteneva esattamente ciò che doveva contenere: le trofie e il pesto (oltre al catalogo dei prodotti, che sono a guardarlo c'è da prendersi lo sturbo da quante cose buone e particolari ci sono). a quel punto, chi non mangia in compagnia..., ci servivano dei complici. i nostri storici compagni di merende ed esperimenti culinari si sono resi irreperibili fino a domenica scorsa...ed è per questo che solo ora, finalmente, posso scriverne.
La pasta di per sé ci è piaciuta molto, ma il pesto...il pesto era spettacolarmente buono. a guardarlo nel vasetto già si capiva che si sarebbero sentiti gli ingredienti (cosa che si è rivelata esatta: sembrava di sentirli foglietta per foglietta) però la quantità d'olio (che sembra enorme) traeva, devo dire, in inganno sulla pesantezza della preparazione. e invece piacevolissima sorpresa: il pesto non solo ha la consistenza e il sapore ottimo ma è risultato anche facilmente digeribile anche per me che di solito basta solo la parola e lo digerisco domani.
una bella idea, una bella iniziativa e dei buonissimi prodotti: quest'azienda decisamente ci piace...

martedì 21 marzo 2006

GIORNATE VENTOSE


quando ho acceso la radio stamattina alle 9 e 15 c'era un tipo che raccontava e ripensava con affetto a quando la moglie ha svegliato di notte lui e il cane con una scorreggia.
quando l'ho spenta alle 12 e 30 c'era un tipo che raccontava di quando con una scorreggia ha fatto suonare l'allarme di una macchina parcheggiata.


ora, con calma, cercherò di trarne qualche conclusione...

mercoledì 15 marzo 2006

CARA  S.

io sono fatta così. vivo ogni distacco come un abbandono, ogni abbandono come un trauma. anche tu mi hai abbandonato, anni fa. e non te ne sei mai resa conto, tristemente.
mi hai abbandonato a freddo, una mattina di ormai 15 anni e mezzo fa. io ero felice, tu m'hai definita "puttana". io, quel puttana, me lo sono preso e sono stata anche incapace di controbattere ad un amica che non riusciva ad essere semplicemente felice della mia sola felicità.
quella notte era stata bella. Lui mi interessava, lo sapevi. mi dicesti che avevo fatto una cazzata. mi chiamasti puttana per una notte di baci e carezze, per uno sguardo di felicità che per te, evidentemente, quella mattina era di troppo.
ne sono passati di giorni. poi successe che qualcuno mi fece passare pomeriggi di terrore e lacrime, tu non c'eri, eri in vacanza. in una calda estate ho perduto la fiducia nel mondo. te ne parlai, forse mesi dopo, quando ci siamo scoperte ancora nella stessa classe, ancora nello stesso banco ad iniziare un'altra avventura. te ne parlai col pudore che accompagna tutte le cose serie. lo sai: posso parlare di sesso per ore, di meccanica del sesso...per raccontarti di quella notte fotocopiai la pagina del mio diario, quello con la chiave, e te la diedi senza una parola, ricordi?
le cose cambiarono...lui era diventato un'ossessione e tutti a credere ciò che era meglio credere: che fosse una cotta adolescenziale. io ingrassavo e tutti a credere ciò che era meglio credere: che mi piacesse mangiare. Ho messo 40 kg nei 5 anni di liceo, è circa la metà di quelli che peso adesso. 40 kg di maschera per non espormi a nessuno, neanche a te. le voci corrono, si sa. in un paese di periferia come il nostro corrono ancora di più. piano piano tutti voi vi siete scontrati con una notizia, con un'insinuazione, con un sospetto. Non siete venuti da me, non avete voluto confrontarvi con una realtà che lasciava sconvolti.
avete preferito credere che una ragazzina di 13 anni e mezzo fosse una puttana piuttosto che chiederle qualcosa. ci ero già passata, con Barbara: lo stesso schifo, lo stesso sapere, grandi, adolescenti, vecchi. nessuno ha fatto un cazzo, violenza su violenza.
l'ho saputo anni dopo che anche i nostri capi sapevano. ho mollato. ho mollato in quel preciso istante, nella macchina di uno di loro. non sono più tornata in sede, non potevo più guardarvi. processata in contumacia, senza appello.
perché non sei scappata prima? perché sei rimasta in quel gruppo?
per l'illusione che gli altri non sapessero o non giudicassero. era successo, basta, lasciatemi sola a leccarmi le ferite. non potevo più descriverti la mia vita, non avresti capito. capitava che in sede la gente mi chiedesse un pompino, a te chiedevano i fiammiferi. tu neanche lo sapevi cos'era un pompino. io l'inferno l'avevo visto con barbara e poi c'ero caduta dentro, da sola. barbara aveva me: non l'ho mai giudicata. io non avevo più te. eri troppo presa dalla tua adolescenza, dai tuoi sogni amorosi. no, non dovevi smettere di vivere per me. dovevi chiedermi come stai? e ascoltare la risposta. tra il terzo e il quarto anno le cose cambiarono, iniziammo a staccarci. tu lo imputasti a Tiziano: stava diventando una storia seria. vero, ma non come credi tu. Tiziano, suo malgrado, aveva riaperto ferite che avevo chiuso. vivere il proprio corpo insieme ad un altro, creare la propria intimità...cose bellissime, ora lo sai. io allora mi resi conto di cosa mi era stato sottratto, di cosa avevo perso. fu dura: un anno di mal di testa e di pianti. non fa male, non fa male, rialzati. 10, 100, 1000 volte. tu continuavi a non chiedermi nulla, non l'hai mai fatto. e il tuo silenzio pesava più dei loro giudizi urlati.
non hai mai capito. anni dopo è morto il fratello di Daniele. non me l'avete detto, non me l'hai detto. l'ho scoperto dopo. mi volevi proteggere da qualcuno che ho amato con e per disperazione, non volevi renderti conto di dovermi proteggere dalle risate di un altro ragazzo in cortile. per un anno non sono uscita a ricreazione, o sono rimasta molto vicina al portone e tu non ti sei mai chiesta come mai. avevo un bisogno disperato di approvazione, simpatizzavo coi prof, voi mi etichettaste come secchiona: e come mai nei primi due anni di liceo non lo ero stata?
tre anni fa quel ragazzo che rideva in cortile è morto. l'ho scoperto dal manifesto funebre: pensavo fosse il nonno, poi ho visto l'età e il mondo ha iniziato a girare vorticosamente. voi siete andati al funerale, avete pianto, avete detto poverino. io al funerale non ci sono andata: avrei avuto voglia di gridare alla madre perché conoscevo la sua camera da letto meglio della mia. sono stata al cimitero, tempo dopo. ci sono stata da sola, sorretta dal mio odio, rabboccandogliene il vaso dei fiori affinchè gliene restasse un po'. ho pianto, gli altri avranno pensato che avevo perso un amico, uno importante. no, gente, ho perso me stessa. una parte di me è dietro quella lapide ma per lei niente foto e niente fiori. solo giudizi e silenzi.
perché ho pensato tutto questo? perché ieri sera mi sei venuta in mente, perché sto per spedire le partecipazioni, quelle senza invito, e ci sei anche tu. e mi sono immaginata la tua faccia se il giorno del matrimonio verrà anche una persona cui tengo molto: la prof. ursula. e non capirai, ora come allora. non capirai come la stima di quella donna mi abbia salvato nelle sere in cui il coltellino in mano era un'alternativa allettante. ecco. io avrei voluto che al suo posto ci fossi tu. avrei voluto mandarti anche l'invito. tu l'hai rifiutato, una mattina di quasi 16 anni fa.
questo avrei voluto scriverti stamattina e invece ti ho scritto "buongiorno" come al solito...

martedì 14 marzo 2006

NUOVI ARRIVI E RIFLESSIONI

mercoledì 8 un bambino ha deciso di fare il più bel regalo che potesse fare ad una donna, sua madre: nascere. alle 17 e qualcosa Michele s'è affacciato al mondo (rimettimi dentro! rimettimi dentro! cit.) riempiendo di gioia anche noi che in quel momento eravamo a 200 e passa km di distanza dall'evento. l'abbiamo visto nel giorno del suo arrivo a casetta ed è stata un'emozione incredibile. un cucciolo d'uomo così piccolo è una meraviglia della natura, davvero. con le sue manine in miniatura e le unghiette perfette, con la sua pelle di carta e le ciccetta sulle cosce...non avevo mai visto il mio uomo così emozionato...
quanto a me...il mio desiderio di maternità è noto alle formiche della vostra palazzina (quelle della mia si sono stancate di parlarne), eppure...eppure ho provato delle emozioni contrastanti: la voglia di sentire crescere una vita dentro di me, la paura di non saperlo crescere...forse diventare genitori a 30 anni si porta dietro delle consapevolezze diverse, più profonde...sarò in grado? sono sempre più convinta che per essere dei buoni genitori ci voglia d'accordo una buona dose di consapevolezza (di se stessi, della coppia, del passo che si vuol fare), ma anche un po' di incoscienza...
potremmo mettere in moto meccanismi che potrebbero portare ad andare lontano, molto lontano. significherebbe non poter condividere con altri la nascita dei nostri figli...sarebbe forse una bella occasione, una di quelle che ora o mai più. non so, sono parecchio, ma parecchio, confusa... l'idea di mettere tutto su un carro e andare lontano da una parte mi stuzzica, dall'altra mi atterrisce. d'altra parte ora come ora, non potendo ancora tornare a rm (cosa di cui ho anche poca voglia) non c'è assolutamente nulla che mi tenga qui...

mercoledì 8 marzo 2006

8 MARZO


il ricordo più bello che ho della festa delle donne è un ragazzino che mi faceva il filo alle medie. mi aspettava se usciva prima di me , mi accompagnava fino al portone di casa, rimanenedo a parlare con me seduti sulle scalette al mio palazzo. vicino alla nostra scuola c'era un albero di mimosa enorme e bellissimo. ogni giorno lui scavalcava il muro e si arrampicava per regalarmi un mazzo di mimosa.
è un ricordo molto bello, ogni volta che arriva marzo e sento nell'aria l'odore della mimosa mi sento in pace, amata, colma d'amore. quel ragazzino ora è cresciuto...e dorme accanto a me...

lunedì 6 marzo 2006

domenica 5 marzo 2006

ECCO COSA SUCCEDE A SOFFRIRE D'INSONNIA...

Lui/Lei/Loro sono rientrati. Lui/Lei/Loro si sono fatti una bella doccia. Lui e Lei hanno trombato alla grande. Lui/Lei/Loro si sono rifatti una bella doccia. Alle 2 e mezza del mattino.
Io ero dall'altra parte del muro e mannaggia se riuscivo a chiudere occhio.

giovedì 2 marzo 2006

TU CHIAMALE SE VUOI...EMOZIONI

se vi dico che da stamattina la cosa più emozionante che mi è capitata è stata la schiuma autopulente nella tazza del cesso di studio, secondo voi quanto sto messa male?

lunedì 27 febbraio 2006

una scesa a roma bella e proficua, finalmente essenzialmente poca famiglia e più amici. delle analisi a confermare buone possibilità future, un vestito ordinato e la commozione di vedere il mio uomo provarsi un vestito fac-simile del vestito.
bomboniere fatte e ordinate (forse troppe, cavoli, devo ritelefonare), dato l'anticipo, strano: colori non miei.
chiacchiere con due amici che a breve, brevissimo, saranno tre e si può parlare degli scazzi perché hanno passato la stessa identica cosa un anno fa.
lista di nozze ampliata (ma il mega carrello della foppa non ce lo faranno mai, ne siamo consapevoli!): gente simpatica e disponibile, siamo contenti di averla fatta lì.
cena al ristorante indiano con Mile, bello che non ci sia imbarazzo, bello ricordare. "sai lei era la mia seconda mamma" e mi ricordo di quando ero la seconda mamma di tutte le persone cui volevo un gran bene e mi accorgo di quanto sono cambiata...cmq bella serata, ri-conosciuto il suo ragazzo, bello vedere che sono belli insieme, c'è serenità e rispetto. e non mi pare poco.
domenica pranzo per i 72 anni della nonna di Tiz (cherie) e "mi ha fatto piascere avorti qui a pronzo con noi ora che la cosa è uffisciole" cazzo. stiamo insieme da 14 anni, da uno conviamo ma ho dovuto darti la partecipazione per essere ammessa alla tua tavola. mecojoni. e vabbè.
saluti alla QFS & co. (un ciao distratto mentre faceva un solitario), ai nonnini (miei), a casa, di nuovo da mimmi e bene con la consapevolezza che è l'ultima volta che la vediamo con la pancia e poi alla volta di casa. molto più stanchi del solito, stranamente.
stiamo comunque cercando di evitare di riscendere sabato prox, chissà se ci riuscirà...

giovedì 23 febbraio 2006

PICCOLI AGGIORNAMENTI


riemergo da una piacevole influenza che mi ha completamente abbattuto leggermente stancato a partire da lunedì pomeriggio (che poi ieri ero a lavoro, stacanovista del cazzo!).
del resto che il mio fisicaccio prima o poi avrebbe ceduto ne avevo il sentore. sabato abbiamo dato il massimo: partiti alle 6 di mattina con amici alla volta di roma. una volta nella capitale ci siamo diretti al pincio e poi a trinità dei monti dove oltre al panorama abbiamo visto la herzigova nelle pose più allucinanti e improbabili che un pubblicitario possa inventare. vabbè, potrò annoverare anche questo tra le esperienze di vita vissuta. ci siamo poi diretti, in gruppo, in via condotti, da damiani perché gli sposi volevano vedere le fedi. allora, io capisco che siamo a via condotti, capisco che ti suonano quattro persone scaciate e senza dollari che escono dal taschino, capisco tutto...ma cavoli potevano pure evitare di rilegare ogni anello dopo avercelo fatto vedere e soprattutto potevano farcelo vedere per più di 2 secondi netti. che poi, l'aspetto comico è che su quattro persone due erano delle forze dell'ordine...
un giretto al disney store che ha fruttato l'acquisto di uno splenderrimo cuscino con minnie e topolino sposi con tanto di 2006 ricamato: acquisto che si sta valutando come cuscino portafedi ('mbè, siamo strani, e allora?).
poi Tiz fa "e ora vi porto a mangiare dalla zozzona al ghetto". suppongo sia definita così perché la pulizia non sia il suo punto forte, ma in termini di pulizia ho dovuto di molto rivedere i miei parametri da quando lavoro qui. cmq Tiz erano due settimane che se la menava co' 'sta zozzona e i suoi dolci da orgasmo multiplo. peccato che la zozzona sia ebra. in che giorno della settimana festeggiano gli ebrei? sabato? indovinato! ecco sfumata la fantastica torta di ricotta che aveva popolato i nostri sogni per le due settimane precedenti...
di nuovo in marcia, stavolta alla volta di san pietro, per vedere la tomba di giovanni paolo II. una fila colossale per passare sotto al metal detector. e qui si vede che non frequento: mi hanno detto che è così da dopo l'attentato alle twin towers, mi sa che l'ultima volta che sono entrata dentro il tempio per eccellenza della cristianità è stato a settembre 2000, per il 25° di matrimonio dei miei. e mi sa che fu pure la prima volta. comunque... il metal detector ha fatto un sacco di versacci e suoni strani a quelli prima di noi e nessuno ha detto nulla...evviva! poi siamo entrati nella basilica e nella cripta con le tombe. ora io voglio dire. io non sono cattolica, perciò francamente me ne dovrebbe importare il giusto. però ma come si fa a permettere che la gente rida, strilli, e si faccia le foto davanti alla tomba del papa o ai resti di san pietro. eccheccavoli. se non mi sbaglio circa 2000 anni fa un certo gesù cristo cacciò i mercanti dal tempio...
il tour de force, dopo una capatina svuotaportafogli da castroni (il pane arabo! ancora non ci posso credere!), ha previsto l'assalto agli ultimi saldi dell'outlet di castel romano dove la fra si è aggiudicata la borsa che bramava a circa 1/3 del suo valore di mercato, un piumino mandarina a 20 euro e 2 magliette a 5 euro l'una. son cose, signori, son cose belle!
l'ultima tappa ci ha visti seduti all'hard rock di fronte a cose deliziosamente ipercaloriche...poi di nuovo a casa dove siamo rientrati alle 2 del mattino. poi dice perché sei stanca.
cmq altre novità: a circa tre settimane dalla sua apertura abbiamo esaurito i 2/3 della lista di nozze, peccato nessuno si fili la parte di mediaworld, sigh! cmq siamo felici possessori di:
- 1 servizio completo di piatti da 12 comprese insalatiere etc;
- 1 servizio completo di posate (escluse quelle da portata);
- 1 servizio completo di bicchieri (compresa brocca);
- 1 mobile per tavola da stiro (tavola esclusa);
- 1 carrello/leggio;
- 1 vassoio alessi;
- 1 sale e pepe alessi;
- 1 piatto per formaggi alessi;
- 1 antipastiera alessi;
- 1 cestino alessi;
- 1 indossatore (o uomo morto che dir si voglia).
e, fuori lista, il set completo di pentole indovinate quali? bravi! quelle della alessi (che si capisce che la adoro?)...
a parte questo la vita scorre tra partecipazione spedite e da spedire, bomboniere da vedere e bomboniere da realizzare, telefonate di ringraziamento fatte o ancora da fare. un delirio.


ah, e dove saranno i vostri eroi sabato a domenica?dai è fecile: inizia per ro- e finisce per -ma...

giovedì 9 febbraio 2006

c'era una volta un piccolo lapuzzo
c'era una volta un piccolo lapuzzo
c'era una volta un piccolo lapuzzo
che 'n si voleva 'n si voleva più cambiar
e dopo una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette settimane
e dopo una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette settimane
e dopo una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette settimane
il lapuzzo cominciava a puzzicchiar..


c'era una volta un piccolo lapuzzo
c'era una volta un piccolo lapuzzo
c'era una volta un piccolo lapuzzo
che 'n poteva proprio smetter di fumar
e dopo una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette settimane
e dopo una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette settimane
e dopo una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette settimane
ci cominciava cominciava a intossicar...


c'era una volta un piccolo lapuzzo
c'era una volta un piccolo lapuzzo
c'era una volta un piccolo lapuzzo
che 'n si voleva 'n si voleva più lavar
e dopo una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette settimane
e dopo una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette settimane
e dopo una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette settimane
lo studio cominciava a vomitar...

mercoledì 8 febbraio 2006








You scored as Hermione Granger. You're one intelligent witch, but you have a hard time believing it and require constant reassurance. You are a very supportive friend who would do anything and everything to help her friends out.























































Hermione Granger









 

95%

Remus Lupin









 

90%

Albus Dumbledore









 

65%

Harry Potter









 

60%

Sirius Black









 

60%

Draco Malfoy









 

60%

Ron Weasley









 

55%

Severus Snape









 

50%

Ginny Weasley









 

45%

Lord Voldemort









 

25%


Your Harry Potter Alter Ego Is...?
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martedì 7 febbraio 2006

RISPARMIO ENERGETICO


Il fatto che il mio corpo stia evidentemente risparmiando sangue non mi pare un buon segno...
no no no

mercoledì 1 febbraio 2006

DE MATROMONIO #4: LE BOMBONIERE


Sempre all'alba della decisione storica di convolare a giuste nozze, la fra aveva fermamente dichiarato che le bomboniere le avrebbe fatte lei. i prototipi dei sacchetti erano pronti dall'alba dei tempi e venivano proposti ad ogni mercatino (cosa non si fa per campare). Non ci si poteva neanche il dubbio che dovessero essere fatti degli oggetti. all'epoca, con l'evento ancora parecchio lontano temporalmente, tutti, ma proprio tutti, diedero ragione alla fra di questa scelta. le bomboniere sono inutili, pensa che bello te le fai da sola... col passare del tempo un gene mutante deve essersi insinuato all'interno dei parenti prossimi dei nubendi poiché più si avvicinava l'evento più veniva pronunciata, quasi per caso e buttata lì, la parola bomboniera cui i nubendi contrattaccavano con la parola sacchetto. Nel frattempo la fra aveva realizzato altri prototipi anche di bomboniere alternative, tutti inesorabilmente bocciati. arrivati al countdown che segnava - 5 mesi all'evento il gene mutante si è manifestato in tutto il suo splendore. che il padre della sposa insistesse per le bomboniere non rappresentava una sorpresa: il calabro che è in lui le vedeva come un imperativo. quando anche la di lui consorte si è espressa a favore, la nostra fiducia nel mondo ha vacillato. ma quando perfino la QFS si è schierata decisamente a favore di oggetti e non sacchetti, ci sono cadute le braccia. raccolte le braccia abbiamo cercato di capirci qualcosa. Gli argomenti più gettonati erano: fai-un-matrimonio-tradizionale-ci-vogliono-le-bomboniere, è brutto non farle, la gente se le aspetta. a questi argomenti lo sposo replicava un secco :esticazzi, il matrimonio è mio e decido io. la fra, che ormai non dorme da mesi ha dedicato parecchie delle ore deputate al sonno a riflettere su questo argomento. E si è resa conto che le bomboniere vanno fatte. perché sono un modo per ringraziare le persone che intervengono al tuo matrimonio, perché al matrimonio di una nostra amica 10 anni e passa fa non c'erano e sembrava zoppo, perché sono un ricordo dell'evento, un po' come le foto, anche per chi, come i nostri figli, presente non potrà essere. Convinta se stessa, la fra sapeva che rimaneva lo scoglio più duro: lo sposo. Lo sposo è un uomo ed è dimostrato che agli uomini di queste cose non gliene frega un benemerito, lo sposo è uomo che odia queste frivolezze, lo sposo brucierebbe tutti i negozi di bomboniere che incontra sul suo cammino. ecco. dopo liti, lacrime, gastriti e discussioni e trovandosi completamente solo a difendere la posizione, lo sposo ha capitolato: le bomboniere si fanno. si faranno, anzi, ché mica c'abbiamo il tempo di andarle a vedere per bene...

martedì 24 gennaio 2006

allora...sono sempre di corsa e la mia testolina non basta mai a contenere tutti i pensieri e le cose da organizzare.
venerdì sera una cena a casa del capo...e scopri l'ospitalità toscana. una pizza in casa (sì sì c'ha il forno, a legna, in casa!), una torta di ceci, tante risate e dopo la cena scatta la chitarra e tra fatece largo che passamo noi..., la storia di roma (rosina dammela) e l'inno del corpo sciolto si scioglie anche la serata. uno spettacolo. non avevo mai visto Tiziano cantare, non so se rendo l'idea. s'è talmente gasato che ha deciso di chiedere al figlio dell'arch di portarsi la chitarra al nostro matrimonio per cantare tutti insieme alla fine della cena...
sabato sera invece scopri che il bowling ti piace assai anche se non pii 'n birillo manco paga'. scopri inoltre che ci sono ragazze capaci di ingurgitare un mc-cicken menù grande, un'altro mc-cicken e un mc flurry con gli smarties...guardi il tuo hamburger semplice con mc-flurry e non capisci, non capisci, non capisci...poi non capisci neanche come si possa essere così maleducati da andarsene senza salutare...
domenica la conferma della maleducazione quando invitate ad un pranzo di compleanno le stesse persone fanno sapere all'ultimo momento che forse non verranno e poi più nulla, neanche una telefonata. senza parole.
per il resto la vita scorre, le partecipazioni vengono imbustate e noi stiamo per scendere a rm...

martedì 17 gennaio 2006

ULTIMO TANGO A SCARLINO

Rovistando nella nostra spazzatura oggi trovereste un paio di guantini in lattice sporchi di burro. Vi invito a trovarne la spiegazione...

venerdì 13 gennaio 2006

DE MATRIMONIO #3: LE PARTECIPAZIONI

All'alba della nostra decisione di sposarci tanto tempo fa, si ricorderanno sicuramente le sue colleghe, la fra dichiarò che "le partecipazioni voglio farmele io da sola, scritte a mano, con l'inchiostro bourdeax". dopo che anche la mattonella del bagno ebbe riso della sua idea, la fra si arrese al fatto che poteva non essere un'idea fattibile. poi si iniziò a convivere e l'idea passò nel dimenticatoio.
a novembre dello scorso anno la fra e tiz iniziarono a girare per sacchetti e bomboniere (post dedicato a breve) e appresero che i negozi di bomboniere hanno quasi sempre una tipografia annessa o convenzionata o. insomma la fra e tiz vennero messi di fronte a più e più cataloghi di partecipazioni. dalle più elaborate alle più semplici (poche in realtà), dalle più colorate alle più serie, dalle più raccapriccianti alle più carine. Avendone selezionate diciamo due o tre gli sventurati osarono chiederne il prezzo. a meno di 2 euro e mezzo (compresa busta, invito e fogliettino per confetti ma esclusa la stampa, da pagare a parte) pare non ci fosse assolutamente nulla. "mortacci acciderbolina!" disse la fra facendosi un rapido conto mentale della quantità di cui necessitavano, e "senta ma il font lo possiamo scegliere noi, no?" (domanda che la fra considerava retorica) "ehm, veramente...sa...in realtà...no". ah. la fra, che possiamo considerare la memoria storica della famiglia, a quel punto prese tutte le partecipazioni arrivate a casa dei suoi negli ultimi diciamo 15 anni, partecipazioni che teneva ordinatamente legate da un nastro di raso in una scatola dedicata, e iniziò a riflettere...rifletti che ti rifletti arrivò alla conclusione che una partecipazione altro non è che un foglio di cartoncino stampato su cui ci sono scritti i nomi degli sposi, l'evento che si celebra, quando, dove e gli indirizzi dei suddetti sposi. allora arrivò alla conclusione che comprando i cartoncini e le buste avrebbe potuto fare le partecipazioni esattamente come le desideravano. la fra passò una settimana intera su internet alla ricerca di un font che potesse soddisfare entrambi. selezionati una decina di font partì con le prove su carta da cui scelsero il font. poi su cartoncino. poi con le stampe definitive.
immaginate, ora, come la fra passa le serate...indizi: taglierino, squadretta, tavola...

lunedì 9 gennaio 2006

IL PRINCIPE MEZZOSANGUE

Iniziamo dicendo che da quando mi sono trasferita qui e divido letto e resto di casa in pianta stabile con un'altra persona, leggere per me è diventato difficile: sempre tante cose da fare, cose più belle, a volte.
Continuiamo dicendo che avevo annunciato al coinquilino e ai miei genitori che avrei staccato ogni comunicazione verbale a partire dalle 17 del pomeriggio di venerdì, ora a partire dalla quale HBP sarebbe stato mio. Naturalmente il destino è beffardo e abbiamo avuto nostri amici ospiti, graditissimo eh!, a partire da venerdì pomeriggio fino a ieri.Comunque alle 3 e 23 circa di questa notte Il Principe Mezzosangue riposava in pace sul mio comodino.
Ecco, il libro è bellissimo ma mi ha lasciato un senso di devastazione interiore mostruoso. La morte della speranza, detta in due parole. il tradimento di chi credi un amico, argomento che, come sappiamo, è per me molto molto devastante già di per sè. un senso di crescita imminente, una maturità conquistata a schiaffi. un libro divertente, anche, in realtà. le baruffe amorose sono spassosissime. trovo che i sentimenti di Harry siano descritti in modo delicatissimo e insieme preciso. Mi lascia perplessa il fatto che Harry, che pure dall'inizio del libro ha l'intuizione giusta (o quella che pare giusta, io nutro molta fiducia nei giudizi delle persone sagge...vedremo nel 7), non capisca lo strano potere del libro che usa, non capisca che possa essere appartenuto a qualche mago oscuro, soprattutto dopo la sua involontaria maledizione. bah. per il resto trovo Hermione sempre più sagace e donna, molto simile a me anche nelle reazioni verso chi ama. rimane il mio personaggio preferito. Ginny finalmente sboccia, nell'ultimo libro secondo me la vedremo in un ruolo fondamentale.
Il nuovo prof di howgarts dimostra tutte le sue debolezze e viene caratterizzato solo grazie a quelle, vediamo, finalmente, l'altra faccia di un aspirante cattivo che poi tanto cattivo non è. Si stanno chiaramente intrecciando i fili della trana del prossimo, ed ultimo, sigh!, volume. volume che vedrà, è molto chiaro, i tre protagonisti più o meno soli contro il male. spero che la Rowling non scada nel melenso.
Ora il problema pare sia solo che dovremo aspettare almeno un anno e mezzo...

mercoledì 4 gennaio 2006

Quando le cose della vita ci sovrastano, quando 24 ore al giorno non ci bastano, ricordati del barattolo di maionese e del caffè...

Un professore, davanti alla sua classe di fisica, senza dire parola prende un barattolo di maionese vuoto e grande e procede a riempirlo con delle palle da golf.

Dopo, chiede agli studenti se il barattolo è pieno.
Gli studenti sono d'accordo e dicono di sì.

Così il professore prende una scatola piena di palline di vetro e la versa dentro il barattolo di maionese.
Le palline di vetro riempiono gli spazi vuoti tra le palle da golf.

Il professore chiede di nuovo agli studenti se il barattolo è pieno e loro rispondono di nuovo di sì.

Poi il professore prende una scatola di sabbia e la versa dentro il barattolo.
Ovviamente la sabbia riempie tutti gli spazi vuoti e il professore chiede ancora se il barattolo è pieno.

Questa volta gli studenti rispondono con un sì unanime.

Il professore, velocemente, aggiunge due tazze di caffè al contenuto del barattolo ed effettivamente,
riempie tutti gli spazi vuoti tra la sabbia.

A questo punto gli studenti si mettono a ridere.

Quando la risata finisce il professore dice:

"Questo barattolo rappresenta la vita.
Le palle da golf sono le cose importanti come la famiglia, i figli, la salute, gli amici, l'amore: le cose che ci appassionano.
Sono cose che, anche se perdessimo tutto e ci restasse solo quello, le nostre vite sarebbero ancora piene.
Le palline di vetro sono le altre cose che ci importano, come il lavoro, la casa, la macchina, ecc...
La sabbia è tutto il resto: le piccole cose.

Se prima di tutto mettessimo nel barattolo la sabbia, non ci sarebbe posto per le palline di vetro né per le palle da golf.

La stessa cosa succede con la vita.
Se utilizziamo tutto il nostro tempo ed energia nelle cose piccole, non avremo mai spazio per le cose realmente importanti.

Fai attenzione alle cose che sono cruciali per la tua felicità: gioca con i tuoi figli, prenditi il tempo per andare dal medico, vai con il tuo partner a cena, pratica il tuo sport o hobby preferito.

Ci sarà sempre tempo per pulire casa o per riparare la chiavetta dell'acqua.

Occupati prima delle palline da golf, delle cose che realmente ti interessano.

Stabilisci le tue priorità:
 il resto è solo sabbia."

Uno degli studenti alza la mano e chiede cosa rappresenta il caffè.

Il professore sorride e dice: "Sono contento che tu mi faccia questa domanda.
E' solo per dimostrarvi che non importa quanto occupata possa sembrare la tua vita,
c'è sempre posto per una tazza di caffè con un amico ..."

lunedì 2 gennaio 2006

DELICATESSEN

collega dolcissima e timida: domani è il compleanno di una mia amica, che le regalo?
figlio del capo: un dildo

ecco.

domenica 1 gennaio 2006

TEMPO DI BILANCI

Di solito evito come la peste di trarre bilanci e conclusioni dai periodi passati, ma quest'anno di tanti cambiamenti impone una riflessione su ciò che è stato e ciò su cui dovremo lavorare (ai fianchi).

LA FRA NEL 2005 HA IMPARATO:
- a dividere lo spazio vitale e il bagno con un'altra persona
- che è bello trovare e far trovare un piatto in tavola quando si rientra stanchi dal lavoro
- a dormire da sola
- a prendersi cura di un animale
- a tenere in ordine la casa
- a fare la lavatrice
- a credere di più in se stessa
- che stare lontani significa anche sentirsi in colpa per non esserci
- che stare lontani significa che gli altri danno per scontato che sia tu a doverti muovere
- a truccarsi
- che si può essere felici con e di poco
- ad apprezzare gli amici, quelli veri.

LA FRA NEL 2006  DOVRA' IMPARARE:
- finalmente a non aspettarsi nulla dagli altri
- ad avere un rapporto migliore con la QFS
- a gestire meglio le proprie entrate
- a far sentire più coccolate le persone cui tiene e che nello scorso anno ha trascurato
- a gestire il suo tempo in maniera più costruttiva
- a non viziare troppo bimba kira

LA FRA NEL 2005 HA AVUTO:
- tante occasioni
- poche lacrime
- nessun rimpianto
- un incidente
- belle persone intorno
- cattive compagnie
- una proposta importante

LA FRA NEL 2006 SI ASPETTA DI AVERE:
- un anello al dito, il più importante della sua vita

LA FRA DESIDEREREBBE PER IL 2006:
- salute per le persone che ama
- un mouse nuovo
- un viaggio lontano lontano e alto alto
- serenità
- un inizio di vita

BUON 2006 A TUTTI!