giovedì 29 marzo 2007

FANCULO (post-sfogo, decisamente in progress)

- a tutte quelle che "si vede che nascerà prima, hai cambiato faccia"
- a quelle che "dai, tanto prima di maggio non se ne parla"
- a quelle che "a me il medico ha smesso di contare i punti dopo i 70"
- a quelle che "io ho avuto 30 ore di travaglio"
- a quelle che "ammazza quanto ti è cresciuto il seno"
- a quelle che poi aggiungono "ah, ma non è detto che ti dia latte"
- a quelle che "beh, brava 10 kg sono pochi ma tanto poi li metti con l'allattamento"
- a quelle che "dormi ora, poi non dormirai mai più"
- a quelle che "vedrai come diventerai apprensiva"
- a quelle che "durante l'allattamento non puoi mangiare né questo, né quest'altro"
- a quelle che "tanto le ragadi sono una cosa normale"
- a quelle che "ma come, non vuoi l'epidurale?"
- a quelle che "tanto ti accorgerai che quando sarà nato non ti vedranno neanche più, penseranno solo al bimbo"
- a quelle che "ma, come?!? vieni ancora in piscina? ma che ce lo vuoi fare qui?"
- a quelle che "hai preparato la valigia?"
- a quelle che "ah...quindi il tuo ginecologo non sarà in ospedale..."
- a quelle che "ma come, non partorisci a roma?"
- a quelle che "ah, ma allora tua madre si trasferirà su da voi per un po'"
- a quelle che "il mio bambino è nato un mese prima e non aveva né unghie né sopracciglia"
- a quelle che "vedrai che nascerà almeno di 3,800 kg"
- a quelli che "ah, lo chiamate xy, tanto lo chiameranno x o y"

lunedì 26 marzo 2007

siamo entrati nel nono mese, mica cavoli.
e mancano tipo 25 gg all'incontro più importante della mia vita. paura? sarei una sciocca a dire che no, paura non ne ho. ho una paura folle del dopo e di non essere in grado di gestire al meglio questa nuova realtà a tre, ho una paura folle che qualcosa possa non andare bene...insomma ho mille paure...tranne quella del parto. è strano ma è così, lo vedo un evento naturale e, ora come ora (ma mi riservo di cambiare idea al secondo figlio!), non voglio nè epidurale nè simili. voglio sentir nascere mio figlio, voglio aiutarlo con le spinte giuste, voglio che tutto il mio corpo sia presente e vigile. e il dolore ci sarà, voglio dire è inevitabile, ma sarà un dolore con uno scopo. io e mio figlio vivremo in un certo qual modo lo stesso "trauma", voglio aiutarlo per quanto sarà possibile. l'epidurale spesso toglie la sensazione delle spinte e si rischia di spingere a vuoto o inutilmente e a volte si finisce a dover fare un cesareo perché nel frattempo il bambino va in sofferenza. ecco, anche solo l'idea che si verifichi una cosa del genere mi fa dire "no, grazie". dopotutto sono svariati milioni di anni che noi donne partoriamo e se non ci siamo ancora estinti un motivo ci sarà, no?
al corso preparto vedo tante donne spaventate e mi chiedo se la paura mi verrà tutta insieme, perché io sono assolutamente serena. ho le mie cosettine pronte, devo ancora realizzare il quadretto nascita (perciò speriamo che l'erede non anticipi), stiamo abbellendo la sua cameretta, insomma step by step le cose procedono, ma senza angosce.
mercoledì scorso abbiamo fatto l'ultima visita, l'abbiamo visto per l'ultima volta inside, abbiamo fatto l'ultima pesata ufficiale (evvai 'sto mese non ho messo un etto! a qualcosa servono le tre o quattro lezioni di ginnastica in acqua alla settimana allora!), insomma abbiamo tirato un po' le somme.
somme che per ora tornano e che portano tanta felicità...

lunedì 19 marzo 2007

VENGHINO SIORE E SIORI

Visto che, per ora, chiaramente, di mercatini non se parla neanche e forse anche quest'estate sarà difficile (ma qui si conta moooolto sul buon carattere dell'enp)...s'è deciso di fare un mercatino artigianale un po' sui generis...
per cui se vi interessano: angioletti, fatine, mollette ferma-appunti, taglieri con block-notes, scatole decorate o portavasi potete semplicemente cliccarci sopra e accederete alla pagina di vendita. più semplice di così!

mercoledì 14 marzo 2007

ieri primo bucato interamente dedicato all'enp...anzi dovrei dire primi bucati. tra l'aprire le scatole, togliere le etichette, mettere in lavatrice e stendere c'è pure scappato un pianterello di commozione al pensiero di quest'affarino che fra un po' riempirà il tutto.
lo scorso fine settimana eravamo a rm per il compleanno di Ale e finalmente siamo riusciti a vedere un po' di amici che non vedevamo da un bel po' (alcuni da un anno!)...la mia panciona è stata quasi la star della serata, immagino che faccia strano avere un'amica coetanea che intraprende un percorso a cui non pensiamo neanche ancora lontanamente. l'enp, come al solito, si fa sentire solo quando la mano che lo tocca è quella della sua mamma (a volte, se è proprio generoso, quella del suo papà) quindi chi ha provato a toccare la panciotta ne ha ricavato più o meno la sensazione di toccare un palloncino. che caratterino, mio figlio, eh? c'è da dire che anche io ero così da piccola: esisteva solo mia madre, punto e stop. ecco, speriamo che questo non lo prenda da me!
finalmente sto entrando nell'ottica del preparare la valigia e ho lavato tutto, ma tutto tutto! di una cosa possiamo star certi: se tanto mi dà tanto, l'enp sarà un bambino ricco (da genitori poveri). il suo guardaroba attuale è sicuramente più vario del mio attuale, non ci sono dubbi! e poi le nonne chi ricama bordini e bavaglini e chi fa coperte di lana o cotone, la zia paterna lo sta vestendo circa fino all'università, ha già una carrozzina ultramegawow...insomma sto per sfornare il piccolo principe!

mercoledì 7 marzo 2007

mettiamola così: manca un mese e mezzo.
da madre snaturata d.o.c. non ho ancora preparato la valigia, non ho ancora lavato le tutine, i body.
è che non mi sento pronta. domenica siamo andati a trovare la mia amica Rachele e il suo Emanuele, nato il 9 febbraio. uno scriccioletto dolcissimo. e me lo guardavo e mi dicevo che allora è vero. e mi sono ricordata della telefonata "sono di 5 settimane" e della foto dell'eco dei tre mesi e di tutti i mesi passati insieme in piscina con le pance che crescevano. e ora Emanuele è nato e l'enp sta per nascere. ed è tutto così strano e bello che non trovo le parole. inizio ad essere tanto curiosa di vedere questo cucciolo d'uomo e inizia la pura di non farcela dopo, di non riuscire ad essere dei buoni genitori. che passo enorme. al di là della barricata, non siamo più solo figli.
e mi rendo conto di quanto, stranamente, non sono stata capace di riportare qui o su carta le emozioni di questi mesi, le paure, le ansie, le gioie. come se avessi paura che parlandone scomparissero, si sminuissero, non so.
è che a volte mi sento infinitamente troppo piccola per questo enorme amore che sento, tutto qui.

martedì 6 marzo 2007

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sono matto
Sono nato nel '54 e vivo qui da quando ero bambino
Credevo di parlare col demonio
Così mi hanno chiuso quarant'anni dentro a un manicomio
Ti scrivo questa lettera perché non so parlare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E mi stupisco se provo ancora un'emozione
Ma la colpa è della mano che non smette di tremare
Io sono come un pianoforte con un tasto rotto
L'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachi
E giorno e notte si assomigliano
Nella poca luce che trafigge i vetri opachi
Me la faccio ancora sotto perché ho paura
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura
Puzza di piscio e segatura
Questa è malattia mentale e non esiste cura
Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore
I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo
La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio...
misurate le distanze
E guardate tra me e voi... chi è più pericoloso?
Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro
Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
Non come le cartelle cllniche stipate negli archivi
Dei miei ricordi sarai l'ultimo a sfumare
Eri come un angelo legato ad un termosifone
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora
Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare Ogni piccolo dolore
Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
Cara Margherita son vent'anni che ti aspetto
I matti siamo noi quando nessuno ci capisce
Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E ti stupisci che io provi ancora un'emozione?
Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare.

LE SOLITE INGIUSTIZIE


Qualcuno cortesemente mi spiega perché la Ilary Blasi ha praticamenta la mia stessa dpp e ha un pancino bello tondino e piccolino e io sembro una balenottera arenata su una spiaggia? grazie.