lunedì 30 luglio 2007

non saprei dire se è una  incipiente spm (ché qui è ancora abbastanza difficile fare conti e previsioni)...però sto abbastanza girata di coglioni.
la realtà è che...mi sento sola. abbandonata, in un certo qual senso.
discorso già fatto, in realtà. c'è sempre chi aspetta che a muovermi sia io. e non solo fisicamente. che organizzi io, che faccia io, che mi muova (anche nelle piccole distanze) sempre io.
pensavo che almeno l'arrivo di mio figlio (!) spingesse i miei amici (?) a muoversi, a cercarmi, a coccolarmi, se così vogliamo dirla.
e invece no. e la realtà non è che sono girata di coglioni...è che sono triste.
triste perché speravo che i miei amici sapessero mettersi in discussione, sapessero pensare, sapessero cercare di capire di cosa io avessi bisogno. e invece no.
triste perché quando l'enp è nato, ed era un we, nessuno di loro ha fatto lo sforzo di fare questi dannati 250 km per venire a vederlo e a trovarci. lo hanno fatto altre persone. lo hanno fatto gli amici di Tiz, non i miei. e io avevo davvero bisogno, in quel momento, di averli e sentirli vicini. perché il parto è la più bella esperienza che ho fatto nella vita, perché ho visto nascere mio figlio, però il parto è anche dolore e paura e sangue e lacrime. e vorresti che le persone con cui hai diviso dieci anni di confidenze, paure, lacrime, sorrisi, sogni, capissero che potresti aver bisogno di loro. come ho cercato di capirlo io tutte le volte in cui c'era da capirlo. perché bastava la telefonata e io mi mettevo in macchina, perché ho preso permessi a lavoro per andare a consolare chi in quel momento aveva bisogno di me. e l'ho fatto volentieri e non m'è pesato e lo rifarei...perché l'ho fatto col cuore.
e di fronte a questo non c'è lavoro, non c'è scusa che tenga.
forse, è quasi certo, sbaglio io...come ho sbagliato in questi ultimi dieci anni (che poi in realtà sono quasi dodici, ma vabbé). perché io dò sempre il massimo e mi aspetto il massimo. ora ho capito e non mi aspetto più il massimo, anzi, a volte, non mi aspetto nulla. però è stato, è, un momento particolare. se non ti emoziona, se non ti fa pensare, se, se, se...allora forse vuol dire che in realtà non ti interessa un granché.
perché non ti sto parlando di una nuova casa, non ti sto parlando di un nuovo ragazzo...ti sto parlando di un figlio. e se non sei in grado di capire e magari mandare a puttane un tuo qualsiasi we...beh, allora, lo trovo squallido e infinitamente triste.
perché c'è stato chi si è guardato in faccia e quella domenica s'è fatto 500 km per venire a trovarci in ospedale, perché c'è stato un amico che ha smesso di lavorare la sera alle otto e si è messo in macchina ed è venuto su.
ecco. avrei voluto questo. non avrei voluto dire io, come sempre, "allora, quando vieni?", non stavolta.
e mi sento triste. e arida. e rabbiosa.
perché poi c'è anche qualcuno che mi chiede di mandarle le foto aggiornate. sai che nuova c'è? che se vuoi vedere mio figlio stavolta alzi il culo, mi rintracci e ti muovi tu.
perché se non l'hai fatto finora vuol dire, semplicemente, che non valgo la pena. io posso pure non valerne la pena, ma mio figlio no.

sabato 28 luglio 2007

tempo fa, trovando un oggetto fuori posto, invece di pensare, come al solito, "gaurda Tiz dove lascia la roba", ho pensato "mmm............."...e mi sono detta che allora, forse, la mia sessualità era salva.
negli ultimi due giorni ne ho avuto conferma...

venerdì 27 luglio 2007

27 LUGLIO 2007

31 anni fa è nata la persona da cui ho ricevuto più amore al mondo, mio marito.
15 anni fa decidevo che era la persona giusta, che potevo fidarmi (e per me contava tanto...), e gli donavo ciò che di più prezioso avevo da donargli all'epoca.
1 anno fa le due celluline che poi sarebbero diventate l'enp decidavano di incontrarsi, di piacersi, di diventare qualcosa insieme.
Oggi...beh, siamo felici, nulla di più...ma non mi pare affatto poco...

sabato 21 luglio 2007

tre mesi fa, minuto più, minuto meno, è nato mio figlio .
spiegare come sia cambiata la mia (nostra) vita è quasi impossibile. i suoi orari, i suoi bisogni, i suoi sorrisi, il suo latte, le sue cose. il nostro modo di vedere la vita è diverso e non potrebbe essere altrimenti.
si cerca però di inquadrare tutto questo in una più ampia normalità, si cerca di fare le stesse cose che si facevano prima, magari con tempi diversi o in modo diverso, ma di farle comunque. uscire, andare al cinema, vedere gli amici, cucinare...certo è tutto un po' più difficile: per andare a vedere Harry Potter di cui sotto siamo dovuti scendere a Roma e approfittare del sitteraggio dei nonni...

l'enp è cresciuto così tanto che quasi faccio fatica a ricordarmi che è stato tutto nella mia (seppur grande) pancia. ora pesa circa 6kg e mezzo ed è lungo 63 cm, sorride ormai da quasi un mese e mezzo e inizia a ridacchiare. ha scoperto le sue mani e se le mette in bocca sistematicamente, oggi l'ho beccato mentre si guardava con desiderio un piedino. dorme, è tranquillo, a volte vuole semplicemente attenzione e allora piange finche non ci avviciniamo a lui e il mondo diventa il suo enorme sorrisone.
da circa 10 giorni l'abbiamo messo sulla sdraietta (prima evitavamo per la schiena) ed è stato subito amore. l'enp è un bambino curiosissimo, si guarda intorno costantemente e si incazzicchia pure se magari sente che sta avvenendo qualcosa intorno a lui ma dove lui non può vedere (questa tendenza all'impicciacazzismo secondo me viene dai geni della nonna paterna ) perciò ha preso questa nuova posizione con immensa gioia. siamo passati anche dalla navicella (dove si può dire che ormai entrasse comunque a fatica) all'ovetto e oggi prima uscita nel marsupio. Il mio ometto sta crescendo tanto, ha anche fatto i vaccini e si è comportato da bravo bambino: pianto di default e un po' di stranimento ma nulla di più.
Intorno a me vedo tante pance, di gente conosciuta e non, e, lo so, sarò pazza, ma la nostalgia è proprio tanta...

sabato 14 luglio 2007

Ieri sera siamo stati al cinema.
Pensavamo di vedere Harry Potter e l'ordine della fenice
In realtà abbiamo visto Harry Potter e l'arte di stravolgere un libro.
Appena mi riprendo magari lo commento pure.

martedì 10 luglio 2007

NON HO (PIU') L'ETA'


l'altro giorno Tiz mi fa: sai ho fermato uno dell'89.
io: ah.
nel frattempo qualcosa mi risuonava in testa.
cioè...nell'89 io e Tiz ci siamo messi insieme per la prima volta...e ora, quelli nati in quell'anno portano la macchina...se ci sono cose che ci fanno sentire improvvisamente vecchi...beh, questa è una di quelle.

giovedì 5 luglio 2007

NESSUNO TOCCHI L’ENP

 

Domenica sera siamo andati a mangiare una pizza coi colleghi di Tiz, poiché uno di loro doveva dare un annuncio (a giudicare dalla nostra cerchia di amici e parenti non si direbbe proprio che il nostro paese sia a crescita zero). L’enp era stato preventivamente nutrito e cambiato e in macchina s’era rilassato parecchio.

Insomma arriviamo, tutti intorno alla carrozzina “quant’è cresciuto” “quant’è bello”, complimenti vari. Mio figlio, che è un piacione di prima categoria, dispensava sorrisoni a zero denti a destra e a manca.

Ci mettiamo seduti, viene dato l’annuncio di cui sopra, baci, abbracci.

Ordiniamo, l’enp inizia a fare qualche lagnetta, probabilmente aveva sonno. Lo lasciamo cuocere nel suo brodo, è abituato ad addormentarsi da solo. Mi distraggo un mezzo nanosecondo. Un collega di Tiz è lì che l’ha tirato su e se lo tiene in braccio. L’enp sta tipo 5 secondi senza dire nulla poi attacca un pianto assurdo. Inconsolabile. Allucinante.

Lì per lì ci ha trovato assolutamente spiazzati, non l’aveva mai fatto. Dopo tipo 10-15 minuti con lui che non si calmava, i neo-genitori che impallidivano sempre di più e gli avventori del ristorante che volevano chiamare il telefono azzurro, prendiamo tutte le nostre cosette, salutiamo e andiamo via, già pensando di passare in ospedale perché un pianto simile in un bambino che di solito è calmissimo e viene con noi ovunque ci faceva pensare a qualcosa che non andava.

Usciamo, siamo ancora nel terrazzo del ristorante e…stop. Basta. Calmo. Mi guarda e mi fa un sorriso bellissimo. Perplessi decidiamo di riprovare. Tiz torna dentro, io vado con l’enp a fare una passeggiata e a vedere come va. Visto che tutto tace, torno anche io al ristorante, dove la serata poi procede assolutamente normalmente.

Lì per lì ci siamo stupiti parecchio, poi abbiamo capito.

L’enp è un bambino assolutamente socievole, sorride a tutti, va volentieri in braccio a tutti…basta che prima passi dalle nostre, di braccia. In pratica crediamo abbia avuto un attacco di panico nel sentirsi preso da una persona che non conosceva. Odore diverso, braccia diverse, una mossa repentina. Credo di avere l’unico bambino con l’antifurto. Non che mi dispiaccia, eh.