domenica 27 febbraio 2005

ERRORI CLIMATICI

Signore-del-clima, tu che stai davanti alle cartine geografiche del mondo e sposti i segnalini con i fenomeni atmosferici a tuo piacimento, tu che nella tua impertubabilità decidi che tempo fa oggi e quello che farà domani, tu che crei le condizioni giuste per incontri e sogni...
mi spieghi come cazzo è che sono due mesi che piove e nevica (ne-vi-ca) qui a-1-metro-sul-livello-del-mare?
credo che tu ti sia un po' confuso...ora, da bravo, guarda sulla cartina dell'Italia, prendi la costa tirrenica in provincia di Grosseto e togli quei minchia di segnalini con la pioggia e la neve sopra...noi faremo finta che tutto questo non sia mai successo, tranquillo, tutti possono sbagliare...

venerdì 25 febbraio 2005

prima lo abbiamo chiamato strano-di-solito-sono-un-orologio, poi solo-un-ritardo, poi lo abbiamo chiamato ah-è-negativo, poi ancora-ritardo, poi con nomignoli affettuosi, poi con due nomi ben precisi, a quel punto s'è chiamato andiamo-a-fare-le analisi, poi è stato chiamato macchiolina-rosa. quest'ultimo nome risale a ieri sera. stamattina sono andata a prendere l'esito di un test di cui a questo punto avevo tutte le risposte.
non lo cercavamo, ma lo desideravamo, non sarebbe stato il momento giusto, ma il momento giusto chi sa dire se c'è e qual è, non siamo ancora sposati, ma abbiamo una casa, il mio lavoro è precario, ma lo sarà per tutta la vita...
ma quando a un'illusione dai un nome, la delusione è tanta.

martedì 22 febbraio 2005

 IN ORDINE SPARSO

più per me stessa che per i posteri:
la cena di San Valentino (anticipata al 13 per motivi logistici) ha avuto il seguente menù:
- crostini al sesamo con cuoricini alle zucchine
- ravioli a forma di cuore con la zucca e salsa alla senape
- melanzane alla parmigiana
- cuori millefoglie con crema chantilly e cuoricini di cioccolato al peperoncino. (fotografata)

purtroppo anche per i posteri:
il concerto è andato una merda, chi c'era può confermarlo. la mia impressione, quasi a caldo, è che se un coro vuole essere autonomo nel decidere le date delle proprie esibizioni deve anche essere maturo nello studiare i brani. non si può pensare che per ogni concerto si perda un mese per ripassare i brani vecchi. esiste una cosa chiamata repertorio, in un coro. chi è arrivato dopo o se lo studia da solo o chiede alla propria sezione di insegnarglielo. il problema è che neanche la propria sezione lo sa, la maggior parte delle volte. questo non è un coro, è un'unione di persone che si divertono a cantare. non che sia sbagliato divertirsi, anzi. solo che ci vuole quel cicinnino di impegno che fa sì che le cose fatte siano assolutamente presenti nella memoria o abbiano al massimo bisogno di una rispolverata. rispolverata non significa ristudiata. perchè mai io, che sono mancata a un mese e mezzo di prove e ho avuto l'influenza fino a due giorni prima del concerto, che quindi non avuto occasioni di ripasso nè peraltro di allenamento vocale, conoscevo tutti i brani? va bene, la parte dei soprani è più facile, va bene, io studio canto (peraltro non faccio lezione da novembre e non ho l'orecchio assoluto nè una pianola perciò ripasso a memoria, non so se rendo), va bene tante cose. va bene anche che il coro sia  "libero ed aperto ad ogni fascia di età", ma allora limitiamoci a fare il saggetto di fine anno o al massimo il concerto di Natale. Posso solo immaginare quanto tutto questo sia frustrante per il maestro. non si possono accettare nel coro persone stonate e senza senso musicale o del ritmo, persone che vengono per passare il tempo, e comportarsi da coro serio, che fa i concerti per beneficenza. personalmente sono molto soddisfatta della mia performance, il mio pezzettino da solista non era mai venuto meglio. ero prontissima a farlo fare a Linda nel caso in cui non fossi stata soddisfatta, durante la prova generale, della mia voce. peccato che nella prova generale quel pezzo non sia stato fatto. ho dovuto decidere da sola. ma ho deciso obiettivamente, senza voler essere una protagonista a tutti i costi. altri del coro hanno agito in maniera opposta...ma cazzolina, se non hai la voce e te ne sei anche accorto, lascia perdere no? l'appartenere ad un coro fa sì che l'errore di uno sia l'errore di tutti e l'errore di tutti sia l'errore del maestro. e questo è quello che mi spiace di più. perchè il concerto stavolta non lo aveva voluto lui, perchè ha i suoi modi e i suoi metodi ma è un ottimo maestro, perchè crede fermamente in quello che fa.
insomma siamo ben lontani dall'essere un coro e giuro che questa è l'ultima volta che salgo su un palco a fare una figura del genere, soprattutto a causa di chi non ha voglia di impegnarsi seriamente in qualcosa.

mercoledì 16 febbraio 2005

RELATIVITA’ ED AUTOCOSCIENZA

Ci sono aspetti nella vita delle persone che possono sembrare superficiali.
porto gli occhiali. Si, sono miope, tanto. Da quasi 13 anni portavo le lenti a contatto. in seguito ad una visita oculistica in cui mi sono state riscontrate moltissime abrasioni corneali ed una potente mancanza di lacrimazione, tre mesi fa mi sono state vietate. Ora so che potrei provare a rimetterle. Magari quelle ultra nuove, ultra permeabili, quelle ultrasupermegawow. Però mi sono resa conto che non voglio.
la mia vita sta cambiando ed è cambiata tanto. Ci sono cose che ho lasciato indietro, che non ho affrontato, che non ho chiarito soprattutto con me stessa. Fra portava gli occhiali, quando parlava di se stessa senza aver bisogno necessariamente di una maiuscola che le desse importanza e sicurezza, quando era così sicura di sé da poter uscire senza un orologio da guardare per far finta di non sentirsi il peso degli sguardi addosso. Fra portava gli occhiali quando le è cambiata la vita (ora che ci penso non mi ricordo se mi fu concesso di tenerli, ma non ha molta importanza in finale). Poi ha lottato contro l’oculista e contro i suoi per poter mettere le lenti a contatto. All’epoca i centri di applicazione erano pochi, noi andammo a Roma, via Piave, mi ricordo perfettamente tutto. Poi Fra è diventata Francesca, non si è più voluta bene, non si è più rivolta a se stessa con allegria. Francesca ha sempre portato le lenti a contatto. Ma perché? Le ha tenute per praticità, ma perché le ha volute? All’epoca non era neanche così miope…un giorno Daniele le disse “perché non metti le lenti come mio fratello, saresti più carina”. Tutto qui. Dannatamente sciocco come motivo. Molto di più se si pensa che mi fu concesso di metterle, sempre a causa della lacrimazione, solo due anni dopo, dopo un mese che mi ero messa con Tiziano.
quanto della mia vita è nato da desideri non miei? Quanto da aspettative altrui? Quanto dalla mia voglia di compiacere persone cui voglio o volevo bene?
sto cercando di capirlo. E per capire devo tornare indietro, ricordare, analizzare.
tempo fa, non molto, sono andata da mia madre a chiederle quando io avessi manifestato il desiderio di diventare architetto. Questo perché Daniele, prima di essere bocciato due volte e di conseguenza  buttato fuori dalle superiori, faceva l’istituto d’arte indirizzo architettura. Ho appreso da mia mamma che il mio desiderio era precedente. Per me era importante. Probabilmente avrei avuto un rifiuto per il mio lavoro altrimenti. Fra è rinata dalle ceneri di Francesca e vuole capire qual è la sua vera natura, vuole cancellare quello che con il suo io più vero non ci si incastra per nulla. Fra deve ritrovare la ragazzina che 15 anni fa guardava nello specchio…non per tornare ad essere quella ma per capire meglio se stessa. Fra si sta ricostruendo. Fra ora si piace di più con gli occhiali perché sono una cosa sua, forse tornerà a mettere le lenti ma allora sarà per un desiderio interamente suo. Forse piano piano Fra riuscirà a ritrovare la se stessa originaria e a capire se e come portare al presente quei pezzi che sono rimasti indietro. Fra in questo momento è un mosaico di cui si capisce il disegno ma di cui non si apprezzano i particolari. Fra è da sempre fermamente convinta che i particolari facciano la differenza, perciò vuole assolutamente che siano i Suoi.

 

domenica 13 febbraio 2005

CICERO PRO DOMO SUA

la vita a volte è strana, sembra quasi che ti legga dentro...
pochi giorni fa mi lamentavo del disinteresse del mio maestro di coro nei miei confronti e del fatto che mi sentivo poco motivata ad affrontare un viaggio di andata e ritorno in un giorno e mezzo solo per andare al concerto del 19.
beh, giovedì mi ha chiamato un corista, un corista con cui non ho particolari legami, e mi ha detto di non essere riuscito a registrare la parte dei soprani per mandarmela come gli avevo chiesto ma che avremmo cmq fatto un repertorio vecchio perciò per il concerto di ripassare bene.
ed improvvisamente mi è tornata la voglia di salire su quel palco, dove già so avrò la solita paura immensa, e di dare comunque il meglio di me stessa, il mio modesto contributo.
perciò:
sabato 19 febbraio alle 18:30 presso la sala maestra di Palazzo Chigi ad Ariccia ci sarà un concerto del Coro in Maschera. Il ricavato (non so se sarà a sottoscrizione o ad offerta) andrà per le vittime dello Tsunami del 26 dicembre passato.
a parte il fatto che è per beneficenza, che vale la pena anche solo per la location, che il repertorio è bello...avrete anche la possibilità di conoscermi dal vero!
accorrete, venghino siore e siori... 

giovedì 10 febbraio 2005

Sono una pessima amica. È un po’ che ci penso…
non riesco mai a dire ai miei amici quello che penso se è in contrasto con la felicità che stanno vivendo. E così mi ritrovo dopo a pensare che avrei potuto dire, che avrei potuto fare, che avrei potuto evitare sofferenze, magari. Ma come fai a dire ad una delle tue più care amiche che il suo ragazzo è una delle più grandi teste di cazzo che hai conosciuto. Come fai a dire ad una persona che ha gli occhi a cuoricino H-24 che l’altro non la guarda con gli stessi occhi, come si fa a dire ad una persona che vive gli stessi identici sentimenti e desideri di maternità che hai tu, che l’altro non glieli esaudirà mai? Come si fa a dire ad una persona innamorata che mette prima di ogni altra cosa lo star bene e a suo agio dell’altro, che l’altro non è in grado di apprezzare lo sforzo perchè pensa solo a se stesso…come si fa, spiegatemelo perché io, cazzo, proprio non sono capace. Non sono stata capace, e ora mi sento un verme. Io odio i condizionali passati, di solito reggono le avversative e vuol dire che avresti potuto/dovuto/fatto ma. E quel ma è un macigno.
da una parte penso che forse dicendole le mie impressioni, lei, innamorata, avrebbe continuato a vedere le cose per come le voleva vedere e poi se avesse ripensato alle mie parole si sarebbe sentita peggio, del tipo “e me lo avevano pure detto”…
mi rendo conto di aver sbagliato anche se in assoluta buona fede. Il fatto è che sto male quando le persone cui voglio bene non sono felici o non vengono trattate come meritano, figuriamoci quando penso che avrei potuto in qualche misura evitarlo o ridimensionarlo.
nel caso specifico ho avuto anche paura di essere stata non imparziale. Per me la mia amica e il suo precedente ragazzo (mio amico anche lui) erano come marchellalla di Fabioefiammesca memoria. E li ho sempre visti come una ripetizione della coppia mia e di Tiziano. Quando si sono lasciati sono rimasta quantomeno incredula. E avrei voluto parlare con lei in quel momento. Non che il mio parere potesse cambiare qualcosa; allora pensai che non fossero fatti miei e che se lo avevo saputo non da lei ma da radioserva3 probabilmente lei non voleva/non se la sentiva di dividere questa cosa con me. Mica mi sono offesa, peraltro. Però pensarla con un altro che non fosse lui beh, mi faceva proprio strano. Le voglio molto bene e quando ho conosciuto il suo nuovo ragazzo ho cercato di mettere quel mio pensiero in un cassetto remoto del mio cervello. Ma le cose non andavano come io pensavo e volevo andassero. Lei è una delle persone maggiormente capaci di amare e di darsi che io conosca, lui, alla mia prima impressione, no. Tutto qui. Ma non sono stata capace di dirlo. Certo parlarne per telefono non è il massimo, però avrei potuto scriverle. E invece sono rimasta a dividere le mie impressioni con Tiziano, come faccio su qualsiasi argomento.
bell’amica che sono…

domenica 6 febbraio 2005

 oggi sono venuti a trovarci un collega di Tiziano con la moglie e la fra ha dovuto esercitare le sue doti culinarie ^__^.
menù del 6 febbraio 2005:
- fiore di crepes alla zucca gratinato al forno
- pollo al curry con fettuccine di zucchine
- insalata (non pervenuta, nel senso che non l'hanno voluta!)
- frutta (erano previste le barchette di ananas ma hanno mangiato mandarini biologici della campagna di Tiziano
- budino all'arancia (grazie alla sua ricetta) con salsa di cioccolato e cuoricini di polpa ( mie invenzioni)

il pranzo è stato un successone, non vedo l'ora di bissare. e per giovedì sera mi è stato richiesto un cuscus...

venerdì 4 febbraio 2005

 SALDI ROMANI 2nd EDITION

- magliettina a maniche corte verde militare dell'Esprit
- magliettina a maniche lunghe prugna dell'Esprit (s'è capito che 'sta marca me piace assai?)
- maglioncino marroncino a maniche corte (3€...potevo lasciarla lì?)

ed ora passiamo alle cose serie... mia cugina ha fatto repulisti nell'armadio e ha detto alla mia mamma di vedere se c'era qualcosa di mettibile per lei o Ale essendo tutte cose nuove o messe due volte. la Fra si è avvicinata alle buste con passo felpato e con timore ha iniziato a tirare fuori roba (un po' come i conigli dal cilindro) pensando "quanto sarebbe bello se mi entrasse, quasi quasi me la provo". detto-fatto. il mio armadio si è perciò arricchito di:
- 1 tuta della arena
- 1 pantalone nike
- 1 pantalone da tuta
- 3 giacchettini primaverili
- 1 maglioncino carta da zucchero
- 1 maglietta CK
- 6 o 7 magliettine a maniche lunghe aderenti (alla faccia della pancetta, tiè)
- 1 camicia corta
- 1 body a maniche lunghe

inutile dire per mia madre e Ale non è rimasto praticamente nulla e che l'armadio è ora pienissimo. devo decidermi a togliere un po' di roba larga.
l'altro giorno commentavo ad un suo post su cosa cambia perdendo tanto peso. quello che cambia è la possibilità di trovare gli abiti che ci piacciono. il peso non dà la felicità ne' tantomeno la toglie. sono l'infelicità e la felicità a farci ingrassare o dimagrire e non il contrario. non sono più felice di quanto non fossi un anno fa, ovvero lo sono ma per tutt'altri motivi. perdere peso mi ha dato molta sicurezza in me stessa, mi ha fatto stare meglio con me stessa...ma mi rendo conto che questo è dovuto al motivo perchè sono ingrassata in questi anni. sono molto serena anche riguardo a questo argomento, devo dire. mi è anche venuta voglia di andare al cimitero e di dire una preghiera per chi mi ha fatto del male ma ha pagato abbastanza. e amo questo corpo. anni fa, quando dimagrii molto con quella cavolo di dieta del centro estetico (ti ricordi la'?), non mi riconoscevo ne' mi piacevo...scrivendo ad una persona riguardo al rapporto con il mio corpo lo paragonavo ad un mobile che conserva tutti i segni che ci abbiamo lasciato e che conserviamo perchè non abbiamo il coraggio di buttarlo, perchè non ci piace guardarlo ma lo teniamo per abitudine. ora mi piace il mio corpo. non è bello. ma amo ogni smagliatura perchè mi ha portata dove sono. e mi sento libera. e mi piace riscoprire ossa che non ricordavo di avere. adoro sentirmi le ossa delle spalle. non peso così poco dal 1991, non so se rendo l'idea.