RELATIVITA’ ED AUTOCOSCIENZA
Ci sono aspetti nella vita delle persone che possono sembrare superficiali.
porto gli occhiali. Si, sono miope, tanto. Da quasi 13 anni portavo le lenti a contatto. in seguito ad una visita oculistica in cui mi sono state riscontrate moltissime abrasioni corneali ed una potente mancanza di lacrimazione, tre mesi fa mi sono state vietate. Ora so che potrei provare a rimetterle. Magari quelle ultra nuove, ultra permeabili, quelle ultrasupermegawow. Però mi sono resa conto che non voglio.
la mia vita sta cambiando ed è cambiata tanto. Ci sono cose che ho lasciato indietro, che non ho affrontato, che non ho chiarito soprattutto con me stessa. Fra portava gli occhiali, quando parlava di se stessa senza aver bisogno necessariamente di una maiuscola che le desse importanza e sicurezza, quando era così sicura di sé da poter uscire senza un orologio da guardare per far finta di non sentirsi il peso degli sguardi addosso. Fra portava gli occhiali quando le è cambiata la vita (ora che ci penso non mi ricordo se mi fu concesso di tenerli, ma non ha molta importanza in finale). Poi ha lottato contro l’oculista e contro i suoi per poter mettere le lenti a contatto. All’epoca i centri di applicazione erano pochi, noi andammo a Roma, via Piave, mi ricordo perfettamente tutto. Poi Fra è diventata Francesca, non si è più voluta bene, non si è più rivolta a se stessa con allegria. Francesca ha sempre portato le lenti a contatto. Ma perché? Le ha tenute per praticità, ma perché le ha volute? All’epoca non era neanche così miope…un giorno Daniele le disse “perché non metti le lenti come mio fratello, saresti più carina”. Tutto qui. Dannatamente sciocco come motivo. Molto di più se si pensa che mi fu concesso di metterle, sempre a causa della lacrimazione, solo due anni dopo, dopo un mese che mi ero messa con Tiziano.
quanto della mia vita è nato da desideri non miei? Quanto da aspettative altrui? Quanto dalla mia voglia di compiacere persone cui voglio o volevo bene?
sto cercando di capirlo. E per capire devo tornare indietro, ricordare, analizzare.
tempo fa, non molto, sono andata da mia madre a chiederle quando io avessi manifestato il desiderio di diventare architetto. Questo perché Daniele, prima di essere bocciato due volte e di conseguenza buttato fuori dalle superiori, faceva l’istituto d’arte indirizzo architettura. Ho appreso da mia mamma che il mio desiderio era precedente. Per me era importante. Probabilmente avrei avuto un rifiuto per il mio lavoro altrimenti. Fra è rinata dalle ceneri di Francesca e vuole capire qual è la sua vera natura, vuole cancellare quello che con il suo io più vero non ci si incastra per nulla. Fra deve ritrovare la ragazzina che 15 anni fa guardava nello specchio…non per tornare ad essere quella ma per capire meglio se stessa. Fra si sta ricostruendo. Fra ora si piace di più con gli occhiali perché sono una cosa sua, forse tornerà a mettere le lenti ma allora sarà per un desiderio interamente suo. Forse piano piano Fra riuscirà a ritrovare la se stessa originaria e a capire se e come portare al presente quei pezzi che sono rimasti indietro. Fra in questo momento è un mosaico di cui si capisce il disegno ma di cui non si apprezzano i particolari. Fra è da sempre fermamente convinta che i particolari facciano la differenza, perciò vuole assolutamente che siano i Suoi.