mercoledì 20 dicembre 2006

EREDI


Ieri sera la fra s'era comodamente sdraiata sul divano. Bimba Kira s'è avvicinata con fare misterioso e poi ha spiccato un balzone direttamente sulla panciotta della fra (cosa mai verificatasi in un anno e mezzo di vita comune). Dopodiché s'è accomodata, accoccolata ed ha iniziato a fusacchiare beata.
Dal canto suo, l'enp sentendo i movimenti della sorellona pelosa, ha iniziato a dare calcettoni...
ed io ero in mezzo a questo strano dialogo e il carezzavo entrambi...

venerdì 15 dicembre 2006

ZITTI ZITTI...

...Siamo entrati nel sesto mese. per festeggiare degnamente l'evento, qui sono due o tre giorni che finalmente l'enp si è deciso a manifestare la sua presenza con svolazzi di farfalle (e io che non ci credevo...). ecco, diciamo che non avrei mai creduto di poter essere così felice nel ricevere un calcio...

mercoledì 6 dicembre 2006

mi sta accadendo qualcosa di strano...gli ormoni? chissà...
fino a cinque mesi fa vedevo questa come casa mia, ero assolutamente sicura della mia scelta di venire a vivere qui per stare insieme al mio uomo, etcetera etcetera...
ora, francamente, non è più così...
la lontananza dalla mia famiglia, dai nostri amici...ora pesano tantissimo...e mi trovo a piangere e singhiozzare quando la mia amica rachele mi racconta di essere andata con la madre a comprare delle cose per il bimbo...cose così, cose che io non posso fare, cose che mi mancano da morire.
mi sono accorta di essermi isolata dal mondo negli ultimi due mesi, come se isolandomi volontariamente non potessi sentire l'enorme vuoto che sento intorno. questa pancia che cresce (siamo arrivati a metà del cammino!) e che non posso far vedere agli amici e non posso condividere, questa gioia che alla fine sopisco perché a parte Tiziano qui non c'è nessuno con cui dividerla...e poi le paure della gravidanza, quelle ansie assolutamente irrazionali, le modifiche di un corpo che da uno diventa due...cose che non si possono raccontare per telefono...quando scendo poi sono sempre di corsa e sono stanchissima, l'ultima cosa che mi sento di fare è di mettermi in macchina, di notte, da sola, per scendere a rm e incontrare qualcuno. la verità è che mi piacerebbe, molto egoisticamente, che fossero gli altri a venire da me. è una vita che mi sposto fisicamente per vedere qualcuno, sono stanca. vorrei a volte sentirmi più speciale, più coccolata...
è un periodo, passerà. so perfettamente che alla base di questi miei pensieri ci sono egoismo e ormoni, so che questo senso di lontananza mi fa vivere spaesata. però so anche che, tranne la', i miei amici, in due anni che abitiamo qui, non sono mai venuti neanche di sfuggita a trovarci. e non è un discorso di coccole o di sentirsi importante, non solo. la mia vita in questi due anni s'è ribaltata e rigirata come un calzino: niente è più uguale. questo si riflette su di me, sul mio modo di essere, sul mio modo di vivere, sulla mia casa. per condividere tutto questo, cosa che secondo me in un'amicizia è importante, dovrei forse smontare casa mia e portarla a far vedere ai miei amici? o fotografarla? oppure questo tipo di rapporto è importante solo se si è vicini fisicamente?
ora sono un'amica difficile. abito lontano. quando tornerò ad essere un'amica facile allora forse potrò dividere la mia vita con loro? isolandomi faccio finta di non vedere e di non sentire questi stiletti. so che ci sono, non ho la forza mentale per affrontare questo tipo di problema, ora.
del resto è sempre stato chiaro che l'azione fisica del muoversi, nei miei rapporti di amicizia, sia una mia prerogativa. anni e anni di macchina per vedere lei, per studiare in gruppo, per mantenere quei rapporti che per me erano importanti. e lo sono ancora. non mi sono mai tirata indietro. ora sono stanca e mi piacerebbe che gli altri lo capissero, mi piacerebbe che fossero loro a fare quei passi, mi piacerebbe che l'idea fosse la loro. sono stanca di sollecitare una presenza che non arriva. se in due anni non hanno avuto un finesettimana per passare di qui perché dovrebbero farlo ora? gli altri hanno la loro vita, lo capisco, è solo brutto da pensare che tu ne fai parte finché sei facile.
dovrei aver imparato tante cose, mi sembra però sempre di essere al principio. per ora sto imparando a non dire "allora, quando vieni/venite a trovarci?" perché francamente mi sembra ridicolo. mi sembra ieri e invece sono due anni che viviamo qui, due anni: 104 fine settimana, più o meno.
e mi sento anche stupida perché mi sto facendo paranoie e seghe mentali a raffica sul fatto che vivendo qui l'enp sarà privato di tutto il nostro background di amici (oltre che dei nonni, naturalmente), poi guardo le cose con lucidità e mi dico con sincerità che 25 o 250 km per alcune persone non hanno mai fatto la differenza...