giovedì 29 luglio 2004

mancano due giorni alle ferie e il mio cervello è già partito per meta ignota senza lasciare neanche uno scrausetto bigliettino tipo "esco a comprare le sigarette" (cafonazzo, sempre detto, ma in realtà è un po' che mi snobba), ma credo sia in buona compagnia: è da un po' che non sento neanche più la voglia di lavorare...chissà se mi manderanno almeno una cartolina (noi ci stiamo divertendo e tu?).
ieri ho avuto mal di stomaco tutto il giorno e ho avuto tanta paura che qualcosa non andasse ma probabilmente era solo un colpo di freddo visto che è passato...
domani sera cena a casa del capo, ufficialmente informale (fa le pizze) realmente formale (sono fatti così) perciò si è deciso di portargli qualcosa, ma cosa cosa cosa? (per qualcosa si intende oggetto non dolce...) proverò a chiedere a l'unico dei neuroni che ha perso la corriera ed è rimasto qui...
Tiziano è tornato su...alla fine il giorno del suo compleanno non siamo stati insieme da soli per niente...però è stata una bella serata, in compagnia di una coppia di amici, si è parlato, riso, scherzato, mangiato bene (e troppo! arghhhh!)...i miei regali glieli ho dati poco prima di andare a dormire (stavamo crollando entrambi, io di più) e li ha apprezzati..alla fine, per i più curiosi, gli ho regalato:
1. cornice dipinta da me per la prima foto da mettere in casa nostra (come sono romantica....)
2. piantine di casa in scala con tutti gli arredi in scala da ritagliare e comporre (il piccolo architetto, in pratica)
3. camicia in lino a righine terra di siena e beige (moooolto sexi)
4. le prime 5 serie di X-Files in DVD (che vedrà da solo perchè io sono mooolto suggestionabile e paurosa)
per la panna ci sarà altra occasione (poi d'estate ingrassa troppo, facciamo a natale).
domenica il papà di Tiziano fa 50 anni (sì, era molto giovane quando l'ha avuto ) e festeggia in un agriturismo in Toscana (credo abbastanza vicino a Punta Ala) perciò credo che sabato raggiungerò il figliol prodigo e andremo insieme a gustarci il vitello grasso ...perciò altro fine settimana de fuego, ma da lunedì...V.A.C.A.N.Z.A. ovvero:sveglia alle 10 come minimo, bagno rilassante con oli, perle al white musk, tanta schiuma e incenso nell'aria, elettrostimolazione, libri, the freddo, mutande e canottiera...in alternativa spaparanzamento su poltrona nuova e cinema (il PNP si è appena comprato il videoproiettore), poi fumetti...ah...poi i prototipi delle bomboniere e delle partecipazioni...poi amici e serate fuori (tanto il giorno dopo non si lavora, tiè), cantatine al karaoke, concorsi di architettuta (lauraaaaaa, quando parti?)...ahhhhhhhhhhhhhhhh...già godo, come dire...ma ce la farò ad aspettare lunedì?

mercoledì 28 luglio 2004

martedì 27 luglio 2004


PERCHE' NON ME LO SONO SCELTO ORFANO?


sono "entrata a casa" di Tiziano circa 11 anni fa. per anni, e anni, sono stata trattata come la seconda figlia femmina. se comprava qualcosa per lui, la mamma lo comprava anche per me, stavo spesso a casa sua a cena, a volte anche quando lui non c'era, uscivo con la madre. insomma una perla rara nel mondo della suoceritudine. da tipo un paio d'anni a sta parte la QFS (Quasi Futura Suocera) ha però iniziato a cambiare atteggiamento...ha iniziato con il dimenticarsi di fare gli auguri ai miei per il compleanno (quando prima non solo quelli ma anche fior di regali), poi stessa cosa a Natale o Pasqua. ora, dico, puoi avercela con me (perché?) ma non puoi trattare in questo modo i miei genitori che con te sono sempre stati gentili, disponibili ed educati. evvabbè. poi, la sera della mia Laurea la invito a cena con noi e non so che scusa accampa (la sua presenza era davvero gradita, non lo facevo per convenzione sociale) e arivabbè. poi va avanti più o meno nello stesso modo fino ad arrivare ad una sera in cui Tiziano porta da Napoli delle sfogliatelle e io sono a cena da loro. Tiziano, che sa benissimo che io odio la ricotta, ne ha comprata una per me al cioccolato...al momento di mangiarle la sorella fa per dividerle (usanza che odio: quando voglio mangiare una pastarella la voglio intera) e lui dice guarda quella no perché è per Francesca. Logico. No? no. La QFS se ne esce con un simpatico "mica c'è scritto il suo nome sopra" e la SFC (Simpatica Futura Cognata) rincara la dose rivolgendosi alla nonna "quella non puoi assaggiarla perché il tuo nipotino ha scelto così" Ora. forse Tiziano sbagliò portandone una sola al cioccolato ma ti pare il caso di fare un discorso del genere con me presente?. Chiaramente io quella sfogliatella non l'ho mangiata, così a fine pasto la sempre più cara QFS se ne esce "Tiziano digli a Francesca di portarsela che qui non la mangia nessuno". cioè sono ad un metro da te, sono ben lontana dall'essere trasparente, se vuoi dirmi qualcosa puoi farlo di persona! a quel punto la sottoscritta ha giurato a se stessa che non avrebbe messo più piede in quella casa finché la QFS e la SFC non avessero imparato l'educazione...resasi conto che sarebbe potuto volerci parecchio e soprattutto per amore di Tiziano ha sporadicamente continuato a frequentarle. Quando abbiamo annunciato, al pranzo per il suo compleanno, che ci sposavamo il 4 settembre del 2005 dalla sua bocca non è uscita una sola parola di congratulazioni bensì "no, ma proprio il 4 settembre" (è l'anniversario della morte del padre, cosa che io ignoravo e Tiziano non ricordava) e basta! da un po' di tempo inoltre la QFS ha deciso di vendere un pezzo del terreno che ha e di costruire coi soldi ricavati una casa per sé nella rimanente parte. bene. voi penserete: cosa fai tu? l'architetto. cosa fa l'architetto? progetta case. quindi progetterai tu la casa per la QFS... NO. no?!? NO. Perché? semplicemente perché non mi è stato chiesto. lo trovate strano? credete che sia impossibile? io non mi esprimo per decenza. lei non sa come la penso in materia di architettura, lei non ha mai visto un mio progetto. ma non è solo il fatto personale...io e lei viviamo e lavoriamo (io ancora per poco grazziaddio) in un posto che ha le dimensioni di una cittadina e la mentalità del paesetto, dove se sei un libero professionista lavori più grazie alla pubblicità e alle chiacchiere della gente che ai tuoi meriti professionali: fatti un nome e dormi. credete a questo punto che la cosa non mi arrechi un serio danno professionale e di immagine? si? bravi. da quando siamo tornati Tiziano dagli che le fa vedere le foto e la piantina di casa e a me sta venendo un fegato come una papera (non come quello di una papera, proprio come una papera l'animale) anche perché lei si permette di esprimere giudizi sulle cose che ci piacciono e su come abbiamo deciso di metterle, voglio dire quella è casa mia, giù le zampe, stronza!
d'altro canto su certe cose è disponibilissima: mi serviva un commercialista e me lo ha trovato, aggratis per di più, poi ha telefonato un po' di volte per sapere di mio padre...non so se sia pazza, spero sia solo maleducata e presuntuosa perché almeno quello non è genetico e i nostri figli non rischieranno nulla.
ora, per fortuna noi andremo lontano da tutto questo...ma come dire a Tiziano che io dentro casa nostra a questo punto non ce la voglio? non voglio passare per la nuora stronza che vuole separare il pupo da mammà, ma per questo suo comportamento non c'è alcuna spiegazione...l'unica cosa che mi è venuta in mente è che ho iniziato un'amicizia con la nuova compagna del padre di Tiziano ('mbè che vvoi l'esclusiva?) o, molto più seriamente, che ho insegnato a suo figlio a vedere anche una realtà diversa da quella che lei gli ha sempre fatto vedere, che ho fatto sì che si riavvicinasse al padre (cosa che mi sembra giusta, ha le sue innumerevoli e innegabili colpe ma rimane sempre suo padre), che l'ho portato fuori dal suo recinto, dove tutto quello che diceva era preso per oro colato...lei sperava che lui rimanesse dentro, forse voleva che anche lui, come l'altra figlia, diventasse un suo clone, che non sapesse esprimersi se non con parole della madre, che non avesse opinioni difformi...non lo so...io l'ho sempre stimata come persona, le volevo bene, ma non è questo quello che deve fare una madre, non fagocitare i propri figli (a livello mentale, perché poi dal punto di vista della libertà fisica è molto più aperta)...
direte, perché proprio oggi sei così incazzata? in finale sono cose anche vecchie, mica sono successe tutte stamattina...vero...ma sapete che giorno è oggi? se vi siete fatti i conti sì. è il compleanno di Tiziano. e dove, mi chiederete, avete pranzato? io a studio, lui con la madre e la nonna. perché? perché Tiziano è arrabbiato con la madre per come si comporta con me (carino da parte sua) e ritiene che sua madre non sia degna della mia presenza...sniff...sniff...non sentite anche voi un po' di puzza di sola? voglio dire: se è lei che si comporta male con me perché è lei ad essere premiata con la sua presenza? lui dice tanto mia madre non cambierà mai...ho capito. esticazzi? io devo non solo sopportare che si comporti così ma anche rinunciare alla tua presenza in un giorno che per noi è pure importante (cfr qualche post fa) perché è tua madre e tu vuoi stare con lei? va bene. ma qualcuno mi dia la forza di arrivare fino a stasera senza sbattergli sta cosa in faccia, perché so che non lo merita e perché lo amo. però cavoli tutto questo non è proprio giusto.
Secondo voi 300 km sono ancora troppo pochi?


lunedì 26 luglio 2004


HOMO HOMINI LUP(ETT)US


Sabato sono andata su. In treno.
Ho aspettato il mio bel trenino per 40 minuti (ritardo dovuto a che?) poi ho girato tutti gli scompartimenti alla ricerca di un posto (eppure quello che mi ha fatto il biglietto mi aveva pur avvertito che erano rimasti solo 4 posti non prenotati…siamo de coccio, c’avimm’a fa’?) e l’ho trovato nella parte finale del treno, quella dove non ci sono le sottodivisioni chiuse ogni 6 posti, insomma quella che sembra il treno locale, per capirci. Unico posto libero quello del disabile, chiaramente mi siedo, altrettanto chiaramente pronta a lasciare libero il posto all’istante se dovesse arrivare una persona con più diritti di me su quel posto.
Il treno finalmente parte, io inizio a leggere (Susan a faccia in giù nella neve, per la cronaca). Il mio posto è attaccato alla parete e centrale rispetto al treno perciò in pratica vedo tutto quello che succede. E vedo un sacco di scout. Fazzolettoni di più colori, diversi tra loro (usa ancora scambiarseli, eh?), facce un po’ stanche ma di quella stanchezza che non ha nulla a che vedere con la contentezza che hai per aver fatto un altro pezzo di strada; qualcuno scalzo, nessuno con la divisa. All’ora di pranzo una tira fuori il mitico barattolone di Nutella e con il coltellino di default inizia a preparare qualcosa da mangiare per sé e per gli altri. Era un capo squadriglia? Sembrava in realtà un campo d’ALTA più che di Reparto…mentre guardavo quella che fino a dieci anni fa era la mia vita mi sono accorta che non mi ricordavo nulla, che i fuochi, i bans, le uscite, gli angoli, le squadriglie, le canzoni erano scomparse dal mio patrimonio mnemonico, che erano rimasti solo i campi estivi e soprattutto uno. Possibile che quello che più mi assorbiva la vita sia sparito così? Ho molti ricordi, anche concreti, del campo del ’90, alcuni degli altri due, ma il resto? Tutto quello per cui avevo lavorato, a volte anche lottato, l’impegno…tutto sparito? Puff…anzi come diceva mamma "cucù ‘n c’è più"?
mi sono sentita come se avessi perso qualcosa…quando ho lasciato gli scout l’ho fatto perché non mi rappresentavano più e perché in clan mi ero ritrovata faccia a faccia con una parte del passato che volevo dimenticare e con gente che faceva di tutto affinché questo non fosse possibile. Con il senno di poi potrei anche dire che forse ero io a interpretare le cose in maniera distorta, ma allora un semplice sguardo che poteva durare più di un secondo mi faceva star male. Io sapevo che loro sapevano, ma sapevo che non sapevano la mia versione, ero già stata processata in contumacia e senza possibilità di difendermi. Un altro motivo era che non avevo più tempo: tra scuola e Tiziano già facevo i miracoli e ogni tanto riuscivo persino a dormire più di 5 ore per notte…
sabato invece ho per la prima volta sentito nostalgia di quella vita e per la prima volta dopo tanto tempo non mi è tornato alla mente Daniele o il campeggio, o quei due bastardi, solo quel senso di appartenenza ad un gruppo, quel misto di individualità e collettività che ti completa. Bello. Non che voglia riprendere da adesso, ma almeno posso ripensarci con serenità.
Per il resto ho fatto l’architetto a casa mia, ovvero ho fatto il rilievo e domani spero di postare la piantina dell’allegra casetta…ma da lì abbiamo iniziato a discutere sull’arredamento…lo so che sono una scassaca**i ma a me piacerebbe che la casa fosse decente anche esteticamente già dal primo giorno, Tiziano è più pratico e si accontenta che sia vivibile. Lo so che ha ragione lui ma a me lo stile accampamento non si confà per niente!
Dovevamo andare al mare ma si è fatto troppo tardi (siamo andati anche da mondoconvenienza per vedere le camere da letto) perciò tutto il lavoro pazzesco del giorno prima per non sembrare una fuggita dal cast del pianeta delle scimmie non si è potuto apprezzare…
ritorno a casa allucinante: io dormivo e l’uomo di casa si è preso a pizzichi le guance per non fare altrettanto!
domenica sveglia e coccole al riparo dalla pioggia, poi pranzo, poi sistemare casa (veniva una collega del PNP a cena e lui ama fare lo sborone facendo fare l’house tour), poi Ikea (non dico niente per decenza ma permettemi un commentino: ma i romani non hanno modi migliori di passare un pomeriggio?eccheccazzo, tutti lì?)HO, poi cena poi a mettere il rilievo in autocad…il risultato è che ho dormito perfino meno del solito…poi dice che una odia i weekend…


venerdì 23 luglio 2004

domani mattina ho il treno presto e devo ancora:
1) finire una cosa per il compleanno del cucciolo
2) finire di scaricare la posta
3) tirare fuori costume etc. per il primo bagno della stagione
4) depilarmi


a conti fatti la cosa che mi prenderà più tempo è il pto 4)...a volte credo che in un raptus erotico mia madre si sia accoppiata con un gorilla e non con mio padre! e.che.palle. d'altronde non posso evitare, rischierei che il mio uomo dicesse :"ciao king kong, vedo che francesca non è potuta venire e ha mandato te..."





giovedì 22 luglio 2004

piccole novità di cui non parlo per scaramanzia, comunque sabato sarò su per fare il rilievo della nostra casetta, quindi presto posterò pianta e foto (a che mi serve altrimenti saper usare Autocad?). abbiamo iniziato a vedere i mobili dell'IKEA, che sono gli unici che ci possiamo permettere...
il post di sbloggata mi ha fatto pensare molto...anni fa mi diedero un tema (primo anno delle superiori, sigh!) con il titolo "se fossi" e io scelsi la luna...e mano a mano che scrivevo mi immaginavo guardare il mondo da lassù immobile, guidare gli uomini, farli sognare, innamorare, sperare...ho immaginato le mille storie che si nascondevano dietro alle finestre illuminate, ogni finestra una storia diversa, un sogno diverso, una preghiera diversa. poi però immaginai anche cosa si può provare a dover rimanere impassibile di fronte al dolore, il non poterlo asciugare, consolare...di quel tema mi ricordo ancora la malinconia, perchè da sempre quando scrivo io entro in quello che scrivo, scrivo senza riflettere, in diretta comunicazione tra cuore pensiero e penna (o dita, adesso) senza passare per la parte razionale di me... eppure quel sogno di essere la luna è ancora lì e quel satellite violato è ancora capace di darmi conforto e certezze quando ne ho bisogno e di offrirmi una guida nel buio che, mio malgrado, ancora mi fa paura (ma la vincerò, ce la devo fare)...
lune
qui là-haut s'allume
sur
le toits de Paris
vois
comme un homme
peut souffrir d'amour
bel
astre solitaire
qui meurt
quand revien le jour
entends
monter vers toi
le chant de la terre
entends le cri
d'un homme qui a mal
pour qui
un million d'étoiles
ne valent
pas les yeux de celle
qu'il ame
d'un amour mortel...
Lune - Gringoire - Notre Dame De Paris


sui commenti al post di cui sopra l'avevo anche tradotta male, ma il senso rimane quello: gli amori disperati si gridano alla luna e solo lei in realtà può essere la compagna di malinconie, eccessi, amori romantici o segreti che siano...a volte vorrei andare sulla luna, mi ha sempre affascinato lo spazio (a parte il trip allucinante quando ho scoperto che l'infinito è in realtà finito!), ma mi sembrerebbe di violarla troppo, di uccidere un sogno dandogli una collocazione reale, di privarmi di qualcosa che nessuna passeggiata potrebbe più ridarmi: la fantasia.



























mercoledì 21 luglio 2004


BICCHIERI DI FAMIGLIA


mio nonno non vedeva il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, lo vedeva traboccante
mia nonna lo vedeva sempre mezzo vuoto
zia N. lo vede che si svuota progressivamente ma non diventa mai vuoto
zio T. non lo vede ne' mezzo vuoto ne' mezzo pieno, lo vede rotto
zia R. lo osserva e poi va a chiedere agli altri come lo deve vedere
zio N. non fa caso a quanta acqua c'è, guarda la forma del bicchiere
zio M. va a chiedere alla moglie il permesso di guardarlo
mio padre prima guarda il materiale del bicchiere e la sostanza contenuta, poi lo vede inesorabilmente mezzo vuoto...


e vostri bicchieri come sono?








martedì 20 luglio 2004

no, cioè voglio dire...stamattina mentre mi accingevo a venire a lavorare, mentre la parte dionisiaca del mio cervello diceva "è venerdì" e quella apollinea controbatteva spietata e saccente "è martedì", mentre ero al telefono con Tiziano e lui era impegnato in altre, credo, 4 conversazioni con i colleghi, mentre mi preparavo psicologicamente a una mattina, da sola, a progettare cessi a studio, mentra stavo sbadigliando per il sonno accumulato...
splat...
cioè, no, dico, ma con tanti km quadrati di cielo che esistono perchè cazzo quel piccione doveva cagare proprio a perpendicolo sulla mia chioma... inutile dire che la sottoscritta ha fatto le scale a quattro a quattro e come una deficiente si è lavata i capelli nel lavandino di studio usando il sapone per le mani al borotalco...
quando si dicono giornate di merda...


allora, signori e signore, tra una settimana esatta sarà il compleanno del mio cucciolo. non essendo già abbastanza speciale di per sè ;-) è anche l'anniversario della nostra...ehm...primavolta...come festeggiarlo in modo speciale? purtroppo non ho possibilità di prendermi un giorno perciò cucinare per lui è escluso, sarebbe bene anche non spendere una quantità eccessiva di soldi viste le enormi spese dei prossimi mesi, io avrei pensato al giappo (che adoriamo entrambi) ma ancora non so...in realtà voglio farmi bella per lui (potrebbe volerci parecchio, me ne rendo conto...) e anche farmi ostentare un po' (del tipo "il suo regalo sono io, e scusa se è poco")...si vedrà...ai miei (pochi) lettori chiedo dunque suggerimenti per serata e regalo (anche lì economico ma emozionalmente molto coinvolgente)...
grazie


piccolo aggiornamento in diretta...la sera del suo compleanno saremo con due suoi amici a mangiare fuori, rimane solo il regalo...sbizzarritevi...






Il pianto è la prima espressione che abbiamo per far capire agli altri come stiamo e di cosa abbiamo bisogno…poi crescendo sviluppiamo altri linguaggi: quello parlato, quello gestuale, quello degli occhi…
Ma ci sono emozioni, esigenze, paure che scatenano in noi una gran voglia di piangere e non ci si può far niente…poche cose mi bagnano gli occhi come gli occhi di un bambino piccolo che mi guarda o che mi manifesta affetto.
Il pianto è una resa, una difesa, un’arma…il modo che hai per far capire che qualcosa proprio non va…una volta, in Inghilterra, mi sentii male: ero in bici, iniziai a tossire, non riuscivo a smettere (reazione allergica? Non si è mai capito ne’ ripetuto per fortuna)…i miei amici mi prendevano in giro pensando che fosse un segno di stanchezza…in quel momento l’unica cosa che mi è venuta in mente per fargli capire che non stavo giocando è stata piangere. Ha funzionato.
Eppure quando cresci bene o male ti obbligano a non piangere più perché è da piccoli, perché devi diventare un punto di riferimento per altri, perché non sta bene…per tanti stupidi, futili, motivi.
Le lacrime che senti salire ma non versi te le ritrovi condensate dentro e fanno male.
Piango molto, per natura. Ma non mi sento debole. Paradossalmente ho pianto pochissimo nei momenti più brutti della mia vita…con le lacrime non avrei ottenuto pietà (anzi) e avevo superato il confine: ero troppo vinta per provare emozioni.
Lunedì notte ho provato una voglia incredibile di piangere, per sfogarmi, per stare meglio…non ho potuto farlo perché Ale aveva bisogno di me come riferimento certo e stabile, dovevo mantenere la credibilità di cui lei in quel momento aveva un disperato bisogno. Poi non c’è stato tempo per piangere, ne’ modo.
Ora mi sento proprio piena, sento che sto per traboccare, che non ce la faccio più. Vorrei scappare perché piangere in pubblico significa dover dare spiegazioni e francamente non voglio darne. Il pianto è troppo istintivo. Vorrei poter piangere come fa Ale: senza fornire motivi…non riconosco un motivo specifico per la mia voglia di piangere…paura, tristezza, stress, stanchezza, sonno, frustrazione…tutti stati d’animo non isolabili e riconoscibili come tali…
Non voglio consolazioni, non voglio bugie, non voglio speranze o illusioni…
Cosa darei oggi per un paio di braccia mute che mi stringessero e, semplicemente, mi facessero sfogare un po’…










lunedì 19 luglio 2004


come dire...
mi ero illusa, ci ho provato con tutta me stessa, nella nostra amicizia ho dato tutto quello che potevo dare... ho dato affetto, attenzioni, sincerità, pazienza...è chiaro ho dato anche paranoie e scazzi ma quando vuoi qualcuno ti devi prendere il pacchetto completo.
solo che ora basta, ci ho provato in tutti i modi e non ce la faccio più.
se poi lui pensa che sia normale aspettare un segno di vita per quasi sei mesi quando per digitare un "ciao ce' tutto bene ma sono incasinatissimo e non posso scriverti e/o sentirti per un po'" ci vogliono 15 secondi 15, questi sono problemi suoi. se pensa che la mia sia solo paranoia e che sia morbosa libero di pensarlo, se la cosa lo fa stare meglio.
poi non ci si può vedere, non ci si può sentire, tutti problemi reali quando si sceglie la segretezza.
ma quale sia il fine ultimo del nostro rapporto non lo so proprio più... una volta la consideravo un'amicizia, poi...poi ha voluto di più...e si è innescato un meccanismo che ha fagocitato tutto il resto...ma ancora oggi, a distanza di quasi quattro anni non capisco se voleva solo portarmi a letto o se come diceva lui c'era affetto vero. perché secondo me l'affetto c'è, lo so che sono una persona particolare per lui, ma è difficile rintracciarlo nei silenzi spietati e lunghi a cui ama accompagnarsi.
per me nella mia vita una persona c'è o non c'è, non possono esserci mezze misure...e ciò significa non che per saperla vicina devo sentirla ogni giorno, o scrivergli o vederla...l'essenza del sentire vicina una persona è nel sapere che si può farlo anche se poi si sceglie di non farlo.
sto vivendo un periodo particolarmente denso di cambiamenti, decisioni, crescita...e come tante cose già in passato lui se lo sta perdendo...quante volte ancora tornerà pretendendo che gli anni non abbiano cambiato nulla, pretendendo di essere quello di anni prima congelato nel mio cuore? panta rei...io non sono già più la stessa e questo lui già non lo sa più...
se solo le cose che sono accadute o che stavano per accadere non avessero avuto per scenario la mia camera, il mio letto, il mio giardino...a volte non vedo l'ora di andarmene da quelle quattro mura in cui mi sento colpevole e vittima. Tiziano sa tutto, forse era inutile sapesse ma fa parte del pacchetto completo di cui sopra e senza sincerità io mi sento vuota. forse è un difetto ,a me piace considerarlo un pregio.

Anni fa ho conosciuto una persona, una persona con cui ho studiato, riso, viaggiato, scherzato…era un periodo particolare della mia vita: avevo appena iniziato l’università, le cose con Tiziano non andavano benissimo, la mia università, il mio vivere l’università e lo studio in un certo modo (esagerato ed esasperato, indubbiamente) ci allontanavano…in questo clima è nata un’amicizia molto intima, molto bella…se potesse diventare qualcosa di più, allora, non lo so…a quell’epoca ci pensai, ma amavo il mio uomo e la fedeltà era un punto che non ero disposta a mettere in discussione.
Poi, improvvisamente, ci siamo persi…altri corsi, altri treni, altri orari…lui ha iniziato una storia importante, io ho continuato la mia…fino a 5 anni fa…quando è tornato, abbiamo viaggiato insieme, abbiamo ricominciato e ridere e a scherzare…anche quello era un periodo particolare per me, avevo appena fatto una dieta, ero dimagrita qualcosa come 20 kg in due mesi e mezzo…mi sentivo fiera di me e anche più sicura. Mi sentivo. Ma non lo ero. Le nostre storie importanti erano andate avanti, erano cresciute diventando ancora più importanti ed esclusive, nel suo caso. La sua donna, giustamente o no, lo voleva solo per se e non voleva che lui mi sentisse o mi frequentasse, il mio uomo stava facendo dei passi che lo avrebbero portato via da me, passi che ha scelto di fare da solo, passi che fanno sì che non possa stare con la mia famiglia e con lui contemporaneamente... mentre ora questa cosa l’ho accettata, digerita, fatta mia e ho scelto la mia vita di conseguenza, allora la cosa mi faceva stare male, malissimo…io sono una di quelle che si programma tutto…e nel mio bel programmino il fatto che lui fosse lontano non ci stava neanche dipinto…
in quel periodo molto particolare io e lui abbiamo ripreso non tanto a vederci…quanto a scriverci. Via mail. Bello, da tenere segreto, ma bello. Poi, poi da cosa nasce cosa e da discorso nasce discorso e si arriva al vorrei fare l'amore con teBello. Devastante.
Sono una persona a cui piace scherzare, provocare, giocare con la sensualità, fare la civetta è nella mia natura, mi piace giocare con il sesso, mi è sempre piaciuto…però ho avuto paura, mi sono sentita molto debole, la sicurezza che avevo pensato di avere non l’ho più ritrovata, ho ri-iniziato a mangiare, a farmi male, a non volermi bene. Perché mi diceva quelle cose in quel momento? era il mio corpo ad attrarlo? Molti anni prima il mio corpo mi aveva messo in situazioni brutte, traumatiche e io avevo reagito negandolo, ingrassando, ponendo tra me e gli altri una barriera di grasso che facesse si che certi lati del mondo io non dovessi più affrontarli.
La colpa non è stata sua, chiaramente, non l’ho mai pensato…io non ero pronta…non ero pronta al nuovo interesse della gente, agli sguardi delle persone all’università, al cambio di atteggiamento…ero dimagrita troppo in fretta e non mi riconoscevo negli specchi, non mi trovavo più, mi sentivo alienata…in tutto questo Tiziano non c’era, non era ancora partito ma si stava preparando a farlo, in quel momento non sapeva e non poteva starmi vicino…ma in quel momento starmi vicino sarebbe stato difficile per chiunque…non sapevo ancora di avere un problema, non lo sapevo identificare…avevo solo quel sottile malessere tra la testa e le scarpe che ti permette benissimo di vivere ma che non ti fa vivere bene.
Questa storia segreta è andata aventi mantenendosi sul filo del desiderio ma sempre sul mondo del platonico, finche dalle mail siamo passati anche al telefono…il che, pare, ha provocato dei problemi a lui. Cmq il clima che si era instaurato preludeva a sviluppi decisamente sessuali e più profondi…a quel punto io ho deciso di buttare alle ortiche la mia idea di fedeltà…la mia mente in quel momento era già compromessa, che senso aveva tenere fuori da tutto questo il corpo? Io non provavo amore o attrazione, immagino che questo fosse chiaro o almeno ho sempre sperato che lo fosse, ma molto affetto e tanta voglia di provare…Tiziano è stato il primo, e l’unico, per scelta. Volevo forse vedere se il mio corpo poteva darmi le stesse sensazioni con un altro, non so. A quel punto è stato lui a ritrarsi, con i suoi sensi di colpa…non entro nel merito…ma non ti sono venuta io a cercare, non ho innescato io questa bomba…ma va bene, non sentiamoci più, ci facciamo del male…
Poi, poi di nuovo si fa sentire, Tiziano mi aveva appena lasciata, per scelta chiudiamo argomenti vecchi, ricominciamo da capo, ti va?
Poi di nuovo sparisce, poi ritorna, poi sto aspettando sue notizie da 6 mesi…
Vorrei solo sapere a che punto siamo, se c’è spazio nella sua vita per la nostra amicizia o se veramente, come diceva greg, voleva solo portarmi a letto…niente rancori, anche in quel caso…voglio la verità, credo di meritarmela.
Se mi ha mai voluto almeno un po’ di bene, potrebbe almeno smettere di farmi del male con le sue assenza ingiustificate…oppure mi dirà che sono morbosa, che si sente costretto da me...e non chiuderà nulla, non chiarirà, non capirà che quello che per lui non è un problema potrebbe esserlo per me...
io sto iniziando un nuovo percorso, per me ora è importante capire cosa di quelli vecchi verrà con me e cosa lascerò indietro forse per non riprenderlo mai più...
Lo so è uno sfogo, per chi leggerà probabilmente sarà senza capo né coda, sarà nebuloso, ma il mio scopo non è raccontare ne’ far capire…l’unica persona che può capire è quella da cui, tristemente, non mi aspetto più risposte.






















domenica 18 luglio 2004

andiamo via presto
in fondo al silenzio per dirci ora le cose mai dette
e tutte quante le cose da dire ancora
e metter la chiave del cuore sotto al tappeto
[...]
andiamo via adesso
a comprare un metro di paradiso,
a prendere un secchio per buttarci acqua fresca sul viso
a pensare a un figlio e a un albero di Natale
andiamo via amore
a mettere a posto la nostra stanza, a starci vicino
quando trovarci vicino non sia abbastanza
a chiuder la porta...perchè non andiamo a casa?...


Claudio Baglioni - Andiamo a casa













sabato 17 luglio 2004


il PNP sarà dimesso lunedì o martedì, speriamo, altrimenti ricoverano anche mia madre...le notizie brutte che ci aspettavamo sono arrivate: su tre coronarie due risultano ostruite e non è possibile il bypass... tra il serio e il faceto, ovvero ancora a livello non ufficiale, gli è stato prospettato il trapianto...non ho parole...questo pensiero del trapianto oltre a farmi paura mi da anche l'angoscia...il fatto che la vita di mio padre possa dipendere dalla morte di un'altra persona non è un bel pensiero...
l'unica nota positiva è che entrambi i miei genitori hanno deciso di smettere di fumare, considerando che mia madre non ha smesso neanche quando era incinta di me o di Ale, voglio dire, è un grande passo.
alla fine siamo riusciti ad andare all'outlet e mi sono presa un altro paio di reggiseni (uno di taglia più piccola, non si sa mai) di quelli definiti da me "da stupro" (Tiziano ha confermato) perchè liscissimi e quasi trasparenti e un paio di jeans- da notare che sono taglia 41!
in questi giorni frenetici ho perso un kilo e mezzo e mi sento tanto spossata e fuori fase...non riesco a riposarmi, mi sembra che il mondo giri tanto tanto in fretta e io non riesco a scendere...e sta arrivando agosto, col suo carico di ricordi che non mi spaventa più e non è più il mio alibi, ma che cmq mi immalinconisce e mi toglie energie...sono un essere lunare, sono nata in autunno, il sole non mi da energie, me le toglie inesorabilmente...io temo l'estate...tutte le cose più brutte mi sono capitate in estate...anche la cosa più bella, e mi aggrappo a quella per sopportare il resto...però agosto se potessi lo cancellerei del tutto dal mio calendario...quanto vorrei che adesso Tiziano fosse qui...




giovedì 15 luglio 2004


le condizioni del PNP sono decisamente migliorate ed è stato portato in reparto...si è anche calmato, per fortuna...il resto della Happy Family è stanco e stressato fino al midollo a forza di fare avanti e indietro anche perchè i medici non si pronunciano ne' si sbilanciano...io sono distrutta, lavoro poi corro in ospedale poi a casa mangio, dormo ma non riposo e ricomincia un'altra giornata uguale alla precedente...ho bisogno di svagarmi un po' e credo che se possibile sabato andremo all'outlet di nuovo (stavolta con mamma e Ale)...stamattina mi ha chiamato Liv, a proposito La' come gli hai detto che lo sapevi? no, tanto per non fare gaffes, e mi ha fatto molto piacere...


ho finalmente, in realtà l'ho fatto lunedì, detto al mio capo che smetterò di lavorare per lui dopo Natale...l'ha presa bene, pare...ora finalmente posso essere contenta anche a livello ufficiale (Vale e Angela già lo sapevano perciò con loro già avevo mostrato l'euforia debita!) e da oggi questo blog è ufficialmente alla ricerca di un lavoro in zona Follonica. cmq sono stata veramente felice di dirglielo anche perchè io sono molto emotiva e mi stava venendo la gastrite perchè Angela a ottobre avrà un bambino perciò il fatto che me ne vada a dicembre lo mette, chiaramente, un po' in difficoltà, cosa che veramente mi dispiace perchè lì ho lavorato e sto lavorando benissimo... ora sto decisamente meglio, mi sento più leggera e meno in colpa, gli ho anche detto che proverò a spargere la voce tra le persone che conosco per vedere se qualcuno può essere interessato a prendere il mio posto (chiaramente lo dirò solo alle persone che ritengo adatte).


per il resto nessuna novità...il materiale che ho preso per iniziare a farmi i prototipi per le bomboniere giace sul tavolo e viene spostato dal portatile solo per il tempo che mi serve a scrivere e a postare...la mia stanza oltre ad essere un porcile come al solito (mapporcazozza perchè non riesco ad essere metodica ed ordinata?eppure a livello mentale lo sono anche troppo!) è anche piena di vestiti visto che l'altra notte mentre aspettavo notizie di papà (ovvero fino alle 5 di mattina) a casa con Ale ho svuotato l'armadio e ho iniziato a togliere le cose che ormai mi stanno tre o quattro volte (solo che poi quando alle 5 è arrivata mamma non avefvo finito e poi non ho più avuto tempo e forza per farlo)...a proposito, ho fatto il controllo e il dottore ha detto che va tutto bene ora sono a -18 kg, lui era contentissimo ha detto che sono una paziente modello e che probabilmente il BIB non dovrò/potrò rimetterlo...sta cosa mi fa anche un po' paura, è come una copertina di Linus, so benissimo che sto dimagrendo grazie alla dieta e alla mia forza di volonta ma è come avere uno scoglio di sicurezza, fa effetto placebo, vedremo...lo toglierò per il mio compleanno e per allora devo aver perso almeno altri 10 kg...gli ho detto che per settembre del prossimo anno mi sono posta un obiettivo e lui non mi ha dato della pazza, questo è decisamente consolante!

mercoledì 14 luglio 2004

Le cose vanno decisamente meglio…già ieri sera mio padre stava benino e iniziava a rompere i cosiddetti (cosa che ci ha tranquillizzati), il PNP (Paziente Non Paziente) nell’ordine:


- ci ha chiamate alle 18 e 25 esigendo spiegazioni plausibili del perché non eravamo ancora lì (si entra alle 18 e noi ieri avevamo dormito tra tutte e due tipo 4 ore, forse, ma vaglielo a far capire)


- ci ha cazziate perché eravamo lì alle 18 e 35 asserendo che di lui a noi non ce ne importava niente


- si è lamentato per l’aria condizionata che non si riusciva a regolare e lui era nudo con solo una copertina


- ha rimproverato mia madre che lo aveva chiamato perché dopo 20 squilli aveva attaccato “perchè tu non capisci la mia situazione, sto imprigionato dai fili, arrivo a rispondere e mi incazzo perché nel frattempo hanno attaccato, bla bla bla”


- ha affermato che il vitto faceva ancora più schifo dell’alloggio e “tacci loro mi danno un grammo di sale per tutta la giornata, questa robba non sa di un cazzo, bla bla bla”


- si è dimostrato contrariato perché costretto in posizione supina “ecco, mi verranno le piaghe da decubito, non riuscirò a dormire, mi fa male il sedere, bla bla bla”


- ha inveito contro le procedure ospedaliere “il test per la glicemia non lo fanno con le lancette usano direttamente ‘e lance”


- ha messo in dubbio l’efficacia di alcune procedure “sto catetere non serve a ‘n cazzo, me piscio sotto”


- ha implicitamente cazziato mia madre per il fatto che lui fuma


- ha preteso che io andassi su un sito e mia madre telefonasse per vedere se erano arrivati i dvd che aveva ordinato


- varie ed eventuali


oggi la scena si è ripetuta praticamente para para ma su altri temi, fino al culmine: “ecco mi avevano detto che mi portavano al reparto ma mi prendono per il culo, dice che c’erano due posti ma non mi hanno portato.(non ha sbattuto i piedi per terra solo perché immobilizzato a letto n.d.fra) non penseranno che sto qui un mese (ci stai da ieri!) perché io firmo…”


no, cioè, che voi fa’? firmi? Ma sepercasoseiscemo…


questo livello di pazzia indica che il cervello di mio padre ha ripreso a funzionare in modo normale e che la mancanza di ossigeno non ha provocato danni…

martedì 13 luglio 2004

oggi è una giornata un po' così...
ieri sera stavo per postare quando mio padre è stato male...ora è in terapia intensiva cardiologica a Roma, ci ha fatto prendere un colpo...lui e quel suo cuore che sembra voler sempre più assomigliare ad una bomba ad orologeria...ieri sera, stanotte, non me la sentivo proprio di scriverne e ho postato quello che avevo scritto fino ad allora...oggi mi sento svuotata, stanca, ho paura...non si dovrebbe mai vedere il proprio padre, il primo punto di riferimento che ci creiamo, stare male e non respirare...non si dovrebbe mai aspettare un'autoambulanza per 40 minuti quando un cardiopatico ha un'edema polmonare acuto, non si dovrebbe mai sentire un genitore dire "insomma sto meglio ma ieri sera ero convinto che sarei morto"...rispetto a tutto questo, quello che ho scritto ieri mi sembra quasi leggero...
io non credo nella chiesa, non vado a messa ormai più neanche a natale o a pasqua...ho pregato veramente in poche occasioni...quando Ale è stata male e non mi riconosceva, quando mia madre è stata male, quando siamo abbiamo avuto l'incidente con la moto (lì è stata un'invocazione più che una preghiera)...e poi ieri sera...ho chiesto a Dio di salvargli la vita, forse sono un'ipocrita, non credo personalmente di meritare qualcosa da Dio, se esiste, ma mi sembrava l'unica "persona" a cui potevo rivolgermi...
anni fa non ho mai invocato Dio, forse perchè una parte di me si sentiva colpevole o complice o perchè su quel letto Dio non lo sentivo vicino, mi sentivo tanto sola... ieri sera Dio invece sembrava che fosse vicino...ora mio padre sta meglio, ma nei prossimi giorni ci saranno esami da fare che potrebbero farci paura
lo so che non lo conoscete, che non avete la minima idea di che persona speciale sia, ma se passate di qui e siete credenti, dite una preghiera per lui...





lunedì 12 luglio 2004

Tanta vita, tanti cambiamenti…avvenimenti importanti, decisioni importanti…


Un anno fa è morta una persona che aveva contribuito a rubarmi la vita anni fa…ma ora mi sto riprendendo la mia vita, per quello che ora mi è possibile…


Mi riprendo i sorrisi e voglio dare vita all’eco delle risate che non ho fatto uscire in questi anni…e lo sto facendo per me, per me sola…


Per quella che ero e per quella che sono, ma anche per la parte di quella che ero che ancora rintraccio in quella che sono…


E quello che sto facendo è una cosa che Lei non avrebbe apprezzato e che in tanti non capiranno, ma non mi importa molto, ora so discernere le opinioni che vale la pena considerare da quelle date anche con affetto ma alla fine con molta superficialità…


Mi sto riprendendo la mia vita…qualcosa che è mio…che bella sensazione…


Ogni volta che cambia un numeretto su quel display, io riprendo una parte di me…alla fine solo l’amore per me stessa…


In questo anno ho scoperto le proprietà terapeutiche dell’odio e ho odiato, con tutta me stessa.


Ho odiato finalmente le persone giuste, quelle che niente altro avrebbero mai dovuto meritare se non il mio odio…


Ho portato odio, e non fiori, su una tomba sulla cui foto un ragazzo ha ancora la forza di sorridermi. Mi spiace sia morto solo perché così il rimorso non potrà più sorprenderlo quando abbassa la guardia…vorrei far capire a chi dice che poverino è morto giovane che ha vissuto abbastanza per spezzare una vita, vorrei spiegare a tutti perché conosco così bene casa sua, perché so come era truccata la madre il giorno del suo matrimonio, vorrei che le persone, le stesse che ora hanno parole di pietà avessero sentito le mie invocazioni e il mio pianto, vorrei che avessero visto quello che ho visto io…


Ma alla fine io sono viva e lui no… e già questa è una vittoria…io non cammino più a testa bassa perché finalmente ho capito che la vergogna non stava dalla mia parte…


Ho ritrovato una parte brutta e bella di me negli occhi di una ragazza che ormai è una donna ma che io vedrò sempre adolescente, a cui scene e ricordi sono indissolubilmente  legati…lei non saprà mai quante volte ho pensato a lei in questi anni, non glielo dirò perché per parlare delle mie ferite dovrei riaprire le sue, per descriverle una stanza dovrei farla rientrare in una stanza che lei ha odiato.


Lei non lo saprà mai ma vorrei con tutta me stessa sapere come ha fatto a dormire a due palazzi di distanza da una stanza che l’ha vista vittima…


L’ho ammirata e invidiata per questo…io per anni ho evitato strade, palazzi, addirittura la mia città, quella gente tra la quale non mi riconoscevo più…io che non uscivo a ricreazione perché il solo guardare quel ragazzo sorridere era inaccettabile, non potevo sopportarlo…


Capita a tutti di sbagliare, nella vita, ma non è giusto che a pagare per questi sbagli sia un’altra persona, per questo non avranno mai il mio perdono…mai…l’unico sentimento possibile è l’odio ed è l’unica cosa che meritano…


E stasera ho rivisto il mio passato, l’ho visto sotto forma di questa ragazza che è stata ragazza insieme a me…è stata la prima donna che ho avuto il desiderio di proteggere, di portare via con me in qualche posto immaginario dove nessuno poteva toccarla e sporcarla…conoscevo il sua storia, il suo dramma, l’ironia della sorte ha voluto che con attori diversi diventasse anche il mio…ma Barbara dimmi come hai fatto…ti prego dimmelo…ti chiedo “l’hai più visti?” e mi rispondi “chi?”…Barbara Barbara spiegami perché per me questa domanda ha due sole risposte tra le migliaia possibili…caspita Barbara ma sei riuscita veramente a dimenticare o anche te non sopporti una mano sulla bocca? E la paura non ti sorprende mai in un attimo di buio? Quando hai smesso di sentire la sua voce, quando hai smesso di sentire le loro voci? Quando hai vinto le tenebre? Quando hai capito che anche noi potevamo essere  felici? Io per camminare a testa alta ci ho messo 14 anni…non hai mai pensato che era colpa tua? Che te l’eri cercata? Quando hai fatto l’amore con amore la prima volta non hai visto il profondo contrasto con quello che c’era stato prima?oggi mi hai presentato un tuo amico e gli hai detto sai ci conosciamo da circa 10 anni…veramente sono 16 Ba’…come non puoi ricordare quei nostri 12 anni che io ti saprei descrivere attimo per attimo? Non ti ricordi di me vicino alla porta di quella maledetta stanza? Come hai fatto a rimuovere tutto questo? Perché io ricordo le frasi, gli odori, i colori, la musica, il giorno, l’ora, perché ricordo il titolo di quel film che ci hanno obbligato a vedere? A volte avrei tanto voluto poter formattare la mia memoria…volevo solo poter dimenticare ed essere dimenticata…ma gli sguardi della gente me lo impedivano e mi sentivo prigioniera di un desiderio che il mio corpo creava negli altri…per me è stato semplice: ho negato quel corpo fino a farlo diventare qualcosa di non appetibile a nessuno…ma tu? Qual è stata la tua strategia, come sei sopravvissuta?


Tu sei ancora un cucciolo, sembra che la cattiveria del mondo ti sia scivolata addosso…se non avessi visto coi miei occhi ti giuro magari non ci avrei creduto…sei rimasta quella che volevo proteggere…io sono invecchiata, dentro. Quei nostri 12 anni ancora ballano dentro di me ma non hanno mai trovato una pista all’esterno, forse per paura, per terrore, per mancanza di fiducia…


Io odio, io conosco la risposta alla domanda “chi”, io ho paura del buio in stanze che non conosco, io non ho pietà, io voglio vendetta, voglio che l’altro bastardo muoia e vorrei essere l’unica a poterlo salvare per decidere di non farlo, per fargli provare cosa significa avere la tua vita in mano ad un altro, e non è un gioco.


“tutte le persone danneggiate sono pericolose. È la sopravvivenza che le rende tali”


“perché?”


“perché non hanno pietà. Sanno che gli altri possono sopravvivere, come loro.”

Josephine Hart – Il danno

domenica 11 luglio 2004


SALDI


Da che mondo è shopping a luglio iniziano i saldi...in 28 anni di vita non mi ero mai addentrata in questo rito del compriamo-scegliamo-compriamo vuoi perchè senza una lira, vuoi perchè non riuscivo a trovare le taglie, vuoi perchè entrare in un negozio ed essere guardata con disprezzo dalla commessa anoressica peso sgocciolato 40 kg mi faceva un po' girare le palle...
invece...sarà che percepisco uno stipendio, sarà che sono dimagrita e sarà che ora francamente delle commesse e del resto del mondo ho deciso di sbattermene allegramente...ieri e oggi anch'io mi sono gettata in questo vortice...
un delirio...
ieri, dopo che Tiziano era andato a donare il sangue (io non posso per un anno, cazzo, perchè per mettere il BIB mi hanno fatto una gastroscopia! mi sono sentita molto inutile e triste per questo, ma vabbè...) siamo stati da Decathlon perchè lui cercava una muta...risultato: lui ha comprato la muta e io 2 costumi (io?!?), due canottierine, una magliettina e una maglia a maniche lunghe...
oggi abbiamo deciso di andare all'outlet di Valmontone perchè non ci eravamo mai stati...risultato: due reggiseni ( incredibbbile, ho trovato la taglia!), 4 slip (lo so, siamo un po' feticisti), un paio di calzettoni deliziosi, due paia di pantaloni, una borsa (regalo di Tiziano), un tailleur (il primo tailleur della mia vita!), una maglia senza maniche, un maglioncino di cotone a maniche lunghe...
ora è vero che i pantaloni e il tailleur sono di Elena Mirò...ma io fino a tipo 5 mesi fa portavo la 53 o la 55...ora porto la 45, e sono soddisfazioni...la cosa più comica è stato che avevo preso la taglia 51, me la sono provata e ci stavo io e la mia futura gravidanza (plurigemellare) per cui ho detto a Tiziano portami la 49...e così via, questa scena si è ripetuta para para fino a che non siamo arrivati alla 45 ('sto poro cristo volevano assumerlo nel frattempo)...cmq mentre prima non trovavo le taglie perchè mi stava tutto piccolo, ora sembra che tutto mi stia largo...avevo adocchiato un paio di pantaloni di puro lino rosso ruggine veramente belli...peccato che non ce n'era un paio più piccoli della 49 manco a pagarli...per il resto, le altre cose venivano da negozi con taglie normali e mi è entrata una large...


il morale della favola è che non solo io ero felicissima ma anche Tiziano era ultracontento...per la prima volta in dodici anni che usciamo insieme oggi mi ero messa un paio di pantaloni (a dire la verità pure un po' larghetti, ma quelli avevo) e sopra una magliettina che non mi copriva il sedere...alla fine la ciccia ce l'ho, sono fatta così, perchè mai dovrei infagottarmi o vestirmi solo di colori scuri?...e mica ho 90 anni!...insomma se eravate all'outlet oggi pomeriggio e avete visto una ragazza abbondante, diciamo rubensiana, camminare a un metro da terra e un ragazzo a fianco a lei con gli occhi innamorati e ho po' maiali urlarle "mo ti trombo"...eravamo noi.






venerdì 9 luglio 2004

Quando c'è l'occhio c'è tutto
ovvero come farsi fare del male


prendo spunto da un post di http://scoperteinattese.splinder.com/ per dimostrare che anche io ho un capo rincoglionito...e poco attento.
allora il mio capo è un ottimo capo, già detto, ma anche come persona mi ci trovo bene anche se all'inizio ne avevo un po' soggezione... ora io lavoro per lui dal 1 aprile 2003 ovvero da diciamo 15 mesi...15 mesi in cui sono stata qui 5 giorni a settimana per una media di 9,5 ore al giorno (molte volte anche 10). ora capisco che magari lui non sta tutto il giorno a studio, capisco anche che io possa non essere il suo panorama preferito...però...
ieri, dopo pranzo
capo: che ne dite se ci prendiamo un gelato?
Vale e Angela si rendono complici, io forte della mia dieta dico per me no, grazie
lui: eh si' tu si che sei forte di carattere...ma almeno li da i suoi frutti?
attimo di imbarazzo... la sottoscritta è a dieta dal 20 di marzo e continua a recarsi ogni giorno sul posto di lavoro, ora mi rendo conto di tutte le cose già espresse sopra...ma da quella data ad oggi ho perso 17 chili...che non mi hanno svoltato la vita, me ne rendo conto, ma che sono comunque un bel po'...cazzarola!
maurì, se ti passa la vena creativa come architetto puoi benissimo darti alla saggistica...ho già in mente un titolo: come offendere una donna con meno di 8 parole...un bestseller!









vorrei che gennaio arrivasse presto, vorrei portarmi delle persone che ritengo importanti (anche se c'è la famosa camera degli ospiti!), vorrei chiarire una situazione in stallo, vorrei chiarire la natura, vera, dei sentimenti che provavo per Lei (almeno per conoscermi di più), vorrei non dover lasciare Ale, a volte vorrei che il mio ragazzo fosse orfano (ma credo che lui avrebbe voluto il corrispettivo molte più volte di me), vorrei dimagrire più in fretta...in questo momento sono davvero grata alla vita per quello che mi ha dato e soprattutto per quello che mi sta dando...lo devo a me stessa o a un manifesto funebre visto quasi per caso un anno fa? ho imparato a non chiedermi più cosa e come sarebbe stata la mia vita se 14 anni fa non fosse accaduto niente, guardo finalmente solo il presente...non dimentico il passato,sono le mie radici e nel bene e nel male mi hanno reso quella che sono...alla faccia di chi mi ha fatto del male, tiè!
mi sento serena, so di essere importante per alcune persone e non ho più bisogno di continue dimostrazioni, sarò cresciuta?

giovedì 8 luglio 2004

manga time


La finestra di Orfeo: sarà che amo la Ikeda, sarà che mi piace il tratto, sarà che sa ambientare le sue storie, sarà che il tema dell'ambiguità mi è in qualche modo caro, ma questo fumetto mi piace da morire...poi è corposo, quando hai finito di leggere il volume ti senti soddisfatto! cmq ci sono rimasta molto male per la mamma di Julius e alla fine, perfetto stile fra, ho anche pianto (cavoli solo Nana, Mars e Lady Oscar mi danno quella vicinaza e quell'intensità capace di farmi piangere mentre leggo un fumetto)
Julia: bello, lei mi piace molto come personaggio...le storie non sono niente di che, nel senso che io amo più il genere thriller, però offre spunti interessanti di sociologia e psicologia, non che sia un fumetto "per riflettere" però è gradevole, e poi voglio vedere come finirà con Webb
Peach Girl: carino, insomma, un po' banale, niente di che. non fa riflettere, i disegni mi piacciono ma non mi identifico con nessuno dei protagonisti perciò lo sento "distante". una lettura, niente di più.
Che carino: discorso a parte, è uno shonen ai, carino, esplicito ma non troppo (ben diverso da New York New York o da Tsetsuai 1999, più simile a Kizuna)...a volte un po' complicato da leggere, cmq  a me il genere piace molto per cui apprezzabile in ogni modo...




stamattina mio padre uscendo mi dice "guarda che in questo quaderno c'è qualcosa di tuo": era un quaderno di quelli coi fogli staccabili che usavo all'università...mentalmente ho pregato tutti i miei dei perchè fosse un semplice fogliettino di appunti, ma non è bastato...
il fogliettino in questione, ora sotto i miei occhi e al sicuro tra le mie mani, contiene un'elenco di caratteristiche fisiche, meccaniche, tecniche e tecnologiche diciamo "riadattate". ora tutti sanno che tutti i materiali (che era proprio il titolo dell'esame da cui avevamo preso spunto anni fa) hanno questi tipi di caratteristiche (il corso che seguivamo assegnava ad ogni materiale un valore numerico per ogni caratteristica, che poteva essere la resistenza a trazione o la duttilità), ma non tutti sanno che molte caratteristiche possono essere tranquillamente adattate ad un altro tipo di, diciamo, corpi rigidi... Compriende? bene. ho quindi qui davanti a me l'elenco di queste caratteristiche diciamo un po' riadattate (il coefficiente termico k era diventato "capacità di entrare in calore", tanto per dare l'idea)...
beh, vabbè, cazzatine, dov'è il problema? il problema, signoriesignore, è che mio padre mi crede, come dire, illibata...chiaramente se fa 'n firm (che pensa che io e Tiziano ci leggiamo topolino da 12 anni quando dormiamo insieme?) anche perchè cito una mia amica (che tanto non leggerà mai questo blog) "per trovare qualcosa di vergine addosso a me ai voglia a fa' giri" (ehm...) però cazzo ci tengo a lasciargli queste illusioni di padre, se no capace che gli viene un'altro infarto e ce lo siamo giocato...
non posso neanche dire che non era mio perchè la scrittura è palesemente la mia, l'unica cosa è sperare che non lo abbia letto (il che mi pare difficile)...o che abbia letto solo il retro dove c'era l'elenco dei nostri amici che abbiamo catalogato in altro luogo (quast'altro foglio è al sicuro nell'archivio cazzate insieme al famoso quadernino) in base a queste caratteristiche. in entrambi i casi non me lo dirà mai...spero...perchè non sarebbe carino se ne uscisse a cena chiedendomi spiegazioni sulla caratteristica della giunzionabilità...
non c'è niente da fare...come faccio figure di merda io, in questo campo, non le fa nessuno...





martedì 6 luglio 2004

oggi Tiziano mi ha chiamato: "sai amore sono sotto casa nostra, passavo di qui...com'è bella"...come posso non amarlo?
le cose iniziano agirare come volevo che girassero...anche se oggi mi è un po' venuto il magone e mi sono resa conto che il posto dove lavoro adesso mi mancherà...d'altronde meglio andare via ora che magari un domani che (me 'sto a fa 'n firm) avrei avuto un mio giro di clienti...cmq rimarrò in contatto sicuramente sia con lo studio in genere che con Vale e Angela...


martedì prossimo ho il controllo, speriamo bene...per l'anno prossimo deve andare tutto non dico come vorrei ma almeno in maniera accettabile...anche perchè sembra esserci una forte voglia di paternità in giro...


lunedì 5 luglio 2004

Dimmi che cliente sei… e ti dirò dove puoi andare…



Ci sono clienti che meritano, vi giuro, di essere segnalati per la disponibilità con cui accettano non tanto la parcella dell’architetto, ma le sue idee e i suoi tempi… quelli che se gli dici mi dia il tempo di mettere in pulito la proposta e di preparare le scartoffie relative non gli viene una crisi mortale d’asma…


Ci sono i clienti normali che ti dicono guardi vorrei che fosse fatto il più presto possibile e propongono anche idee loro da affiancare alle tue, si intende, perché il vero progettista sei tu…


E ci sono poi clienti ansiosi e rompiballe che non solo ti dicono esattamente come vogliono il progetto (tu fai quel cazzo più ti pare nella vita? Lascia che io faccia il mio mestiere, cazzarola!) ma poi ti controllano…ogni tot giorni telefonano o vengono ( e tu lì hai anche il terrore che ti ricambino il progetto, per cui nel momento in cui senti anche solo il loro nome inizi a pregare ogni santo che ti possa venire in mente…) e chiedono le copie di quello che stai facendo per controllare che tu lo stia facendo secondo quello che ti avevano detto loro …dico, cristo, ma devi venire per firmarla ‘sta cazzo de concessione e allora la controlli in quel momento…senza contare che è neanche poco offensivo che tu pensi di dover controllare il mio lavoro…potevi fartelo da solo senza far lavorare me 200 ore! Il cliente in questione viene, prende le sue belle copie, gli viene detto che quando avremo tutto pronto lo richiameremo noi …e lui che fa? Dopo una settimana, scocciato, telefona e dice “e io adesso che devo fare?” “ASPETTI!!!!” cioè io gia lavoro 10 ore al giorno, cerco di fare bene il mio lavoro in modo che la TUA concessione passi in commissione e mo’ ti lamenti pure?!?!


Che poi è pure una persona simpatica però cavoli quanto è ansioso…lo so da sola che devo finire il lavoro nel più breve tempo possibile…ma se non si permette di mettermi fretta il mio datore di lavoro, perché può farlo lui?


A volte vorrei fare la casalingUa …



domenica 4 luglio 2004

23 anni fa un gruppo di uomini credette in un sogno, lo coltivò, lo fece crescere.


Uno di loro, il più grande, aveva 40 anni, uno di loro, il più piccolo, aveva  24 anni, uno di loro aveva appena avuto la seconda figlia, l’unica donna del gruppo aveva già due figli quasi adolescenti. Dietro a quei sognatori c’erano grandi donne, donne coraggiose, donne che non esitarono a mettersi in gioco e che non ebbero paura di fidarsi dei propri compagni.


 Mano mano altre persone entrarono in quel sogno: persone giovani o meno giovani, sposati o no, con figli o senza.


Quel sogno è cresciuto, e con lui anche i suoi artefici, finchè prima che morisse soffocato dalla crisi che già all’epoca si intuiva loro stessi gli dissero addio 13 anni fa.


Sono grata a quel sogno perché ci sono cresciuta dentro, perché se sono quella che sono, se ho avuto tante possibilità e tanti stimoli lo devo a quel gruppo di coraggiosi. Quel sogno mi ha dato tanto e mi ha anche tolto una parte della mia famiglia da bambina. Ma me ne sono sempre sentita parte e ne sono sempre stata orgogliosa.


13 anni fa le strade lavorative di quegli uomini si separarono, ma rimane sempre un sottile filo rosso che qualunque cosa accada ad ognuno di loro fa muovere gli altri.


Quegli uomini, quei ragazzi, oggi sono cresciuti…uno di loro è morto pochi mesi fa e ancora lo piangono, lo piangiamo, due di loro hanno divorziato, altri si sono sposati e hanno avuto figli, qualcuno ora vive lontano, alcuni sono diventati nonni, i loro figli si sono laureati, convivono, si sono sposati.


Ieri sera una parte di quegli uomini e la compagna di vita di quello che purtroppo non c’è più si sono incontrati e hanno passato una serata insieme…intorno a quella tavola ho respirato la mia storia, ho rivisto una bambina che giocava per le scale di quello che era il loro primo ufficio, ho rivisto l’allegria delle feste di natale, le vacanze insieme…mi sono sentita come all’interno di una famiglia più allargata a cui apparterrò per sempre…e questo lo devo a mio padre che 23 anni fa credette in quel sogno e a mia madre che credette in lui …

venerdì 2 luglio 2004

Prendiamo due ragazzi. Chiamiamoli, per comodità, Fra e Tiziano. Mettiamo che questi due ragazzi stiano insieme da 12 anni. Mettiamo anche che, per un sadico gioco del destino, i nostri due protagonisti vivano a 240 Km (metro più metro meno) di distanza. Mettiamo inoltre, sioresiori, che entrambi lavorino e che riescano perciò a vedersi se dice bene ogni 2-3 settimane e che quando capita uno dei due debba comunque lavorare perciò le ore effettive che questi nostri beniamini riescano a passare insieme siano meno di quelle che uno studente medio, non motivato e senza genitori rompicoglioni, passa sui libri. Afferrato il concetto? Bene.


Prendiamo ora una terza persona, che per rispetto della privacy chiameremo Sfigata, amica della nostra coppia ma a due livelli: amica della Fra in maniera superficiale e di Tiziano in maniera esagerata e morbosa.


Prendiamo un sabato mattina che si sa che si può dormire perciò il venerdì notte si può cedere alla passione. Prendiamo che ci stiamo ancora abbandonando tra le braccia di Morfeo, siamo tutte tenere e morbide, c’è il nostro uomo a portata di zampa e l’aria sa ancora di sesso goduto. Mentre siete lì in questo idillio (che per riverificarsi ha un tempo paragonabile alla rotazione di Plutone intorno al Sole)…


Piripì…piripì…piripì…


Il primo pensiero riconoscibile come tale è più o meno “eccheccazzo! Perché mai lui ha messo la sveglia?”. Il secondo pensiero è che la suoneria che il telefonino usa per la sveglia è diversa. A quel punto siete completamente sveglie e vi girano le palle che potreste sfruttare l’energia prodotta per riscaldarvi per un anno. Chiede, gelidamente, chi fosse il rompicoglioni di turno:


“Chi cazzo era? [potessi lo ucciderei seduta stante e a mani nude]


“Sfigata”


“Scusa ma cosa minchia può volere alle 8 del mattino di sabato?” [spera per lei che ci sia un buon  motivo]


“No, niente, e chè…sai è lo squilletto del buongiorno…”


“Ah, quindi ti fa pure quello della buonanotte” [cosacosacosa?]


“Beh, sai, mica sempre, capita, che mi faccia gli squilletti…”


“Ah” [capita unpardipalle…capita che cammini per strada e ti caga in testa un piccione NON CAPITA che una ventottenne prenda per sbaglio il telefono e tempesti di squilletti il mio uomo, cazzo!]


“No, piantala, non fare quella faccia, sei sempre la solita, non hai motivo, etc etc etc “


Fine primo episodio


Secondo episodio


I nostri due protagonisti sono seduti in una pizzeria in quel di Follonica, Toscana: hanno appena trovato la casa, sono contenti che sembrano avere una paresi facciale. E stanno per ordinare.


Piripì…piripì…piripì…


“Pronto? No guarda adesso non posso parlare, sono in pizzeria, ti richiamo poi, ciao”


Fra è troppo felice e non fa commenti, prende solo nota mentale del mittente della telefonata.


La nostra coppia di piccioncini inizia a parlare d’amore, sogni, speranze…


Piripì…piripì…piripì…


“scusa amore io esco a rispondere puoi ordinarmi una capricciosa?”


“ma certo amore! Chi è?” [stavvedere che è per lavoro e ci tocca scappare]


“Sfigata”


“no, tranquillo, vai amore” [e visto che ci sei mandala affanculo con un biglietto di sola andata come mio regalino personale]


passano tipo 8 minuti e Tiziano ritorna.


Fra (la cui riserva di diplomazia si sta pericolosamente assottigliando) “che glies’è scotto?”


“no, sai, ha problemi col suo ex, è un cretino, però anche lei [sempre detto, io], non sa che fare [eutanasia?] d’altronde ha bisogno di parlarne [psicologo? Telefono amico?]  e noi siamo amici…[esticazzi? Il fatto di essere amici le permette di fregarsene del fatto che, palesemente, sta disturbando?]


La Fra lascia correre perché è ancora nella fase fiori, cuori, nido, piccioncini.


Usciti dal ristorante, romantica passeggiatina sul lungomare…amore ma ripensi, una casa nostra…amore sono così contenta che mi viene da piangere…


Baci carezzine, coccole in ordine sparso…


Piripì…piripì…piripì…


“chi è amore?” [mo sto cazzo de telefono glielo butto ammare]


Sfigata


“che novità!” [ma se lei non ha il ragazzo deve proprio scassare il cazzo a chi ce l’ha?]


“…”


“no, dico, non potresti fare in modo che non succeda? Tipo potresti dirle che quando sei con me la sua presenza virtuale non è gradita? Visto che non ci arriva da sola? Io ti vedo ogni 20 giorni se ci dice di lusso e devo anche sentire ‘sto cazzo di telefono che squilla a ripetizione perché gli altri non hanno il buon gusto di capire che non èn il caso?”


“si hai ragione, ma è un’amica…sta passando un periodaccio…ha un sacco di problemi…”


“porella”


“dai smettila di fare così”


“si tanto non cambia una minchia” [e non cambia il fatto che lei sia innamorata di te e ti consideri scopabile]
”guarda che siamo amici, io amo solo te e poi lei mi vuole bene come amico…” [seeeeeeeeee…e i bambini li porta la cicogna e i regali babbo natale]


come al solito si finisce Tiziano col broncio e Fra incazzata come una piovra.


Tutto per arrivare all’altro ieri sera.


Dopo l’esibizione della Liv i nostri due stanno tornando in macchina. Fra fa una battutina acida sull’usanza di mandare squillettini e sms a cazzo (soprattutto perché il suo uomo non gli permette di leggerli). Tiziano si inalbera. Alla fine entra anche Sfigata nel discorso.


“comunque ora sistemo questa cosa”


“ah, scusa ma non ci credo molto, fino ad adesso hai sempre detto che era un problema mio…”


“si ma adesso le cose sono cambiate e se a te questa cosa ti fa stare male è giusto che io te la eviti”


“si, amore, ma questa cosa per te è un problema?”


“no, ma lo è per te”


“cioè mi vuoi dire che per te è normale che una tua amica ti tempesti di telefonate, squilli, messaggetti e che non succeda nulla nella sua vita che tu non sia il primo a sapere?” [ti prego ti prego dimmi di no]


“…”


“non trovi sia esagerato e maleducato il suo mandarti squilletti, messaggini, telefonate anche quando sa che stai con me?” [se lei non scopa non vedo perché non dovremmo noi]


“beh, anche tu ti senti con Gregorio”


“…”(basita) “io mi sento con Greg raramente a confronto e non mi sognerei mai di chiamarlo di sabato mattina alle 8 o di rischiare di interrompere una sua performance erotica”


“…”


“comunque questa cosa non devi farla per me ma perché è un problema. Reale. o no? Prova ad immaginare il contrario…” [vorrei proprio vederla sta pazienza]


“io non riesco s immaginare il contrario però mi fido di te e non voglio farti soffrire”


Ora. Ciò che ha detto è comunque molto bello. Ma il dover essere in qualche modo io la causa del raffreddamento di un suo rapporto con un’altra persona la trovo una cosa un po’ vigliacca. Come se poi potesse essere “colpa mia”. Eh no, bellino! Caccia le palle e decidi quale strada seguire e accettane le conseguenze!


Chiaramente quest’ultima riflessione avveniva solo nella testa di Fra e da lì non è uscita un po’ per sonno e un po’ per mancanza di voglia di affrontare il discorso.


A questo punto l’unica soluzione che vedo è quella di accoppiare Sfigata….o di accopparla?    


 

giovedì 1 luglio 2004

dacci oggi la nostra croce quotidiana...che poi è da quasi un mese che porto 'sta croce lavorativa...il mantra del manca poco non ha sortito effetti poichè mi tocca rivedere un po' di cosette prima di stampare la tavola ...
ieri sera siamo tornati tardissimo (allunaemezza, porc...) ma Liv è stata molto brava, ne è valsa la pena...Tiziano stamattina è partito prestissimo perciò non si è neanche potuto dormire insieme...
sto in periodo di scazzo lavorativo non indifferente...lo studio dove lavoro mi piace, l'ambiente lavorativo è sereno, mi pagano puntualmente e sono molto corretti...però le mie giornate si esauriscono in questo...quando entro qui i negozi sono ancora chiusi, quando esco da qui i negozi sono già chiusi...così il sabato e la domenica ho così tante cose da fare che o mi stresso e le faccio tutte o non ne faccio nessuna e sticazzi. non voglio questo per la mia vita...per quanto mi piaccia l'architettura non è con quella che voglio realizzarmi...voglio una famiglia, dei figli e voglio vivere la mia casa più che progettare quella degli altri. forse quando troverò un lavoro su potrò impostare le cose in maniera diversa, magari evitando di lavorare 9 o 10 ore al giorno, e forse riuscirò pure a cantare, come vorrei fare, in qualche localino. in questo momento mi sembra di stare in un limbo: non ha senso fare progetti a lungo termine qui e non posso ancora farne su, mi consolo pensando che mancano meno di sei mesi...