mercoledì 30 novembre 2005


Nel paesotto ci sono un sacco di supermercati. tanto per citarne qualcuno ci sono tre conad, la coop, la pam, il liddl, il penny...la fra, che è stata cresciuta con l'abitudine delle offerte speciali, fa in modo di passare periodicamente in ognuno dei sopracitati (mica solo questi, of course) quando sono in uscita i volantini delle nuove offerte. li porta a casa, valuta, fa un piano d'attacco poi prende il suo bel carrellino e va. al pam ci si va quando le offerte lo richiedono e per comprare il cibo etnico, alla coop rigorosamente la spesa settimanale e rigorosamente di domenica (ché ci sono i punti doppi), al conad quando capita, al liddl e penny di sabato, con calma e per comprare cose in scatola o cibi etnici particolari.


questa programmazione degli acquisti mi permette di incontrare un sacco di gente. alla pam incontro gente normale, come me, attenta ai prezzi e alle offerte. Gente che spesso viene dai paesetti vicini, entra, compra, paga e se ne va. Alla coop incontro gli autoctoni e le sciure, quelle che ignorano totalmente l'origine della parola coop (che, ricordiamo, sta per cooperative operaie) tanto sono nascoste da pellicce e roba firmata. gente che fa solotto, gente che compra e non bada al prezzo, gente che se c'è l'offerta è meglio ma compra tutto uguale, gente che guarda in che mondo viviamo ci sono sempre meno soldi questo governo è uno schifo però vuoi che possa rinunciare alle mazzancolle a 46 € al kg? magari poi vanno alla festa dell'unità e si sentono di nuovo tanti belli e comunisti. gente che odio, ma è divertente guardarla nella loro piccolo-borghese mediocrità, nel loro ho fatto i soldi (come?) perciò mi sono elevato. patetici.
al liddl e al penny incontro gente, per lo più stranieri, che vive un pelino sopra l'acqua, che non indugia in frivolezze, che ride di gusto o è triste sul serio. gente più vera. gente che sembra conoscere perfettamente il valore del denaro. bella gente, autentica.


non riesco a collocarmi in nessuno di questi ambiti, forse è la mia naturale tendenza a sfuggire da qualsivoglia catalogazione, a non soddisfare nessun criterio di appartenenza. a volte mi sento straniera ovunque. ci sono categorie di persone cui sorrido con più gusto, tutto qui.
la realtà che vivo qui è quella della coop, per intenderci. è una realtà gretta, chiusa. in cui se il tuo credo politico ha il colore sbagliato o non ha colore, se non prendi apertamente la LORO posizione, sei fuori. fuori da qualsiasi incarico pubblico, per dirne una. fuori dalla società. se non parli la loro lingua, se non ti vesti come loro, se non fai la spesa dove la fanno loro, se non ti omologhi, sei fuori. sei e resterai uno straniero. ti servono perché porti denaro ma non ti sorridono mai, ci tengono a mettere dei paletti, a mantenere le distanze. la romana un po' snob che c'è in me sorride e pensa fa' pure tanto il sostenuto tanto fino a sessant'anni fa dormivi con le vacche, poi la tua terra è andata di moda e hai fatto i soldi, ma sempre vaccaro rimani, un vaccaro ripulito magari, sai che svolta. sei vaccaro dentro e ci morirai se continui a sentirti superiore...lo penso, poi mi assale una gran tristezza, per me e per loro...


martedì 29 novembre 2005

HP


Che GoF sarebbe stato un film cupo non c'erano dubbi.  il quarto è in assoluto (ma io non ho ancora letto il sesto) il libro più tetro e introspettivo della serie. Troviamo i ragazzi cresciuti, alle prese per la prima volta con affetti e rivalità. diciamo che i sentimenti, quello splendido e atroce groviglio di sentimenti che caratterizza l'adolescenza, fanno finalmente capolino in questa storia. per la prima volta vediamo il Male. e non potremo più parlare di Chi Sai Tu, il Male ha un nome e un corpo. Si affronta la paura e per la prima volta l'amicizia viene minata da sentimenti meno edificanti ma più umani. peccato non si sia parlato per niente di un certo insetto, dovranno recuperare nel prossimo film. assolutamente resa bene la crudeltà della scelta della seconda prova. Il torneo tre maghi sembra quasi una parafrasi della vita: lotti per qualcosa che ti pare prezioso, l'ottieni, poi la vita ti insegna che sono altre le cose che rischi di perdere, cose che ti sono molto care...infine, tra mille strade che ti si aprono devi sempre scegliere mantenendo la piena coscienza di te stesso...Un pochino troppo accentuato l'affetto di Hermione nei confronti sia di Harry che di Ron, a mio parere. e, altra pecca, hanno liquidato un pochino troppo semplicisticamente la fuga da azkaban del cattivo della storia: ci avrebbe aiutato a capire una morte che così appare fumosa. reso perfettamente invece il turbamento di Neville nei confonti della maledizione senza perdono crociatus.
insomma un bel libro, reso un bel film. mi sono emozionata dal primo fotogramma!
piccola riflessione: mentre uscivamo dalla sala, vedendo la massa di bambini silenziosi, mi sono chiesta perché mai fossero lì. il film è brutale, triste, tetro. affronta temi decisamente difficili da spiegare a bambini di 4 o 5 anni. ma i genitori leggersi il libro prima no?

venerdì 25 novembre 2005

DE MATRIMONIO #2: IL VESTITO


Davanti al negozio io e mia madre.
Lei: mi raccomando fatti un'idea di quello che vorresti (n.d.a. io me l'ero pure fatta ma poi...), delle caratteristiche importanti che vorresti avesse il tuo vestito...
Io: ma mamma! non posso entrare e chiedere un vestito che svacchi, non sembri una meringa e sdrammatizzi il culo...

lunedì 14 novembre 2005

questo è un post un po' strano...
ieri ho visto un film, un pornazzo, diciamocelo apertamente. ora, io sono una personcina di larghe, larghissime vedute. lungi da me esprimere giudizi, specialmente in campo sessuale. ho visto più zoccole passeggiare per il corso del mio paese che nelle cassette porno.
quello che mi ha sconvolto, sì perché mi ha proprio sconvolto, è stato il totale ribaltamento di ruoli presente nel film. una premessa fondamentale: c'erano i trans. ok, l'ho detto, ora l'anatema clericale (ehm ehm) cadrà su di me, ma tanto non frequento e sono anche poco vagamente anticlericale perciò peccato più peccato meno...
ora, a parte la stranissima sensazione di vedere una donna col pipo (e che donna e che pipo) che, voglio dire, lascia quantomeno un po' così, è stata la presenza maschile propriamente detta a sconvolgermi.
cioè, mi spiego. la fantasia sessuale femminile di possesso fisico di un corpo maschile, ovvero di sottomettere il maschio, è largamente condivisa e conosciuta. e vabbè. quindi tu ti immagini un uomo che lotta strenuamente per conservare la sua virilità e il suo ruolo. e, voglio dire, sarebbe anche parecchio eccitante. oppure ti immagini che accetti questa cosa solo per amor tuo, volendoci mettere anche l'aspetto da eroe romantico. ma non ti aspetti proprio che stia lì a godersela con tanto di faccetta ebete mentre una donna (!) sta lì a sbatterselo come una bandiera al vento. no no no.
ma ancora ci si poteva stare...
poi mi è stato detto "evidentemente quello è un gay". e ho visualizzato una faccia, ho visto in tre secondi un mondo che non volevo proprio vedere non perché mi faccia schifo ma perché è strano immaginarti una persona cui vuoi bene in un ruolo che è il tuo.
cazzo, sono parecchio parecchio confusa. forse mi sto rendendo conto ora di tante cose, forse il mio voler bene a quella persona ha tacitato tutta la confusione, tutto il disagio che invece ora provo abbastanza forte.
non lo so, non cambia nulla, non potrebbe...ma tutto sommato preferivo che questo mondo non mi si rivelasse così...

mercoledì 9 novembre 2005

COSE CHE NON DIMENTICHERO' MAI

La sensazione di guardarmi con l'abito più importante della mia vita, che immaginavo mooolto diverso da quello che poi ho scelto. ho immaginato la faccia di Tiziano e giuro il cuore s'è riempito

Lo sguardo di mia madre quando sono uscita dal camerino per la prima volta vestita da sposa. Commozione (pensavo peggio in realtà) e improvvisa consapevolezza che allora è proprio vero che mi sposo...

La faccia di Laura quando le ho chiesto di fare una cosa molto importante per me, nel momento esatto in cui ha capito. Splendida.

La bellissima chiacchierata con Milena nel parco dietro l'uni, confidenze, complicità. voglia di dividersi con l'altra. forse la più bella chiacchierata che abbiamo mai fatto.

La commozione di Dea e le sue parole quando le ho detto che ci sposiamo. La stupenda emozione di essere amata da qualcuno a prescindere.

La bellissima sensazione di firmare un assegno per un qualcosa di veramente importante, senza badare veramente a quant'è la cifra. il primo assegno da adulta.

La visita nella sala in cui ci diremo sì. e ci siamo guardati immaginandoci. increduli e felici

Lo sguardo con cui mio nonno guardava mia nonna al pranzo per il loro 64° anniversario di matrimonio. amore.


manca ancora tanto ma mi sto godendo ogni giorno...

lunedì 7 novembre 2005

HO VISTO COSE CHE VOI UMANI...

Una festa per il più grande tra noi, del nostro gruppo “di studio” l’unico targato 1975. una festa nel suo (!) studio (!!) di architettura (!!!), son cose. Una bella occasione per rivedere un po’ di gente lasciata indietro. Una serata trascorsa tra un che fai ora? e un falafel (con buona pace del fegato, dell’aglio e della dieta). Una bella serata.


Poi…poi esci e ti rendi conto veramente di ciò che hai visto.


Hai visto tre persone: Lui, Lei l’Altro. Una volta Lui e Lei stavano insieme, un amore immaturo e senza progetti. Un amore morboso che trovava sfoghi fisici in qualsiasi luogo non fosse deputato a farlo. Si prendevano e si lasciavano con una frequenza imbarazzante, tanto che non si riusciva a capire mai se stavano insieme o se avevano un semplice ritorno di fiamma. Ad un certo si lasciarono. Non ci credette nessuno (al lupo al lupo…) poi improvvisamente arrivò l’Altro. In una situazione normale Lei e l’Altro avrebbero avuto una storia indipendente e Lui se ne sarebbe fatto, come dire, una ragione. E invece no. LuiLeilAltro è diventata un’unica entità, un trio. Sempre insieme. Ma del tipo che mai e poi mai a nessuno di noi sarebbe venuto in mente di invitare solo Lui o solo Lei e l’Altro a una festa. Io li avevo lasciati così. Li ho ritrovati scoppiati, separati completamente. Lei e l’Altro, essendosi formati come coppia all’interno di un trio, non riescono ad essere una coppia, Lui non riesce ad essere la metà di una coppia che ancora non c’è. Tre disadattati. Sfuggenti tra loro. Lei e l’Altro non sono mai stati vicini per tutta la sera e non hanno neanche avuto la voglia di cercarsi anche solo con gli occhi. Lui era spento e sembrava chiedersi cosa ci faccio qui? Peccato fosse il festeggiato.
Hai visto un ragazzo depresso, probabilmente una storia d’amore che è andata o sta andando male.


Hai visto l’ospite (cfr post di inizio giugno), sempre più gonfia, sempre più isolata da un gruppo che si è stancato di preoccuparsi per lei. Un’ospite che alla domanda come va? ti dice soddisfatta che ha ripreso la vita ludica (canto e salsa) però non ha trovato lavoro vicino casa perciò ciccia, non lavora. Figo. Mio padre mi avrebbe spianato il culo a calci e mi avrebbe tagliato i fondi un bel po’ di tempo fa…sarò fatta male ma le persone che vivono pensando che tutto gli sia dovuto mi stanno un cicinnino sulle scatole. Sarà che sono una fiera sostenitrice della meritocrazia…


Hai visto due persone che sono state una coppia, una bella coppia. Che ti sembrano ancora una coppia, in modo diverso. E non capisci, non capisci, non capisci…
Hai visto tante persone cui ti lega un sentimento di affetto e tanti ricordi e sei stata felice di condividere con loro le novità che stanno investendo la tua vita.


Però hai visto poca allegria vera e poca felicità.
Stiamo invecchiando così male?

venerdì 4 novembre 2005

THREE WITNESS ARE BETTER THAN TWO

È  una scelta strana, eppure è nata da sola. Da entrambi. Entrambi abbiamo tre persone speciali, entrambi vogliamo che abbiano un ruolo speciale nel nostro matrimonio.


Gregorio è stato il primo cui ho detto che mi sposavo. È la cosa più vicina ad un fratello, per me. Negli anni ci siamo presi, scontrati, scazzati, capiti, fraintesi,lasciati, ripresi esattamente come due fratelli. Se so che lui è felice lo sono anche io, se so che lui è triste una parte del mio cuore non riesce ad essere felice.


Milena è…Milena. Semplicemente. Non so come definirla altrimenti. Credo che, come accade nelle storie d’amore, si percepisce da subito l’importanza di una persona nella tua vita. Per me è iniziata fuori da un’aula, ci conoscevamo da poco ma c’era già una gran complicità e l’ho sentito, ho sentito che lei sarebbe stata importante. Ci sono persone che immagini di avere dietro o al tuo fianco nei momenti salienti della tua vita. Non c’è stato un giorno, uno, in cui pensando al mio matrimonio io non l’abbia vista e immaginata seduta subito dietro me.


Laura. Laura è speciale. Tutto sommato ci conosciamo bene da poco, ci siamo frequentate non assiduamente all’università poi ci siamo ritrovate dopo. È una delle persone più belle che io conosca. E so, lo percepisco, che lei ci sarà. Ci sarà, come c’è stata, quando avrò bisogno di un consiglio, un confronto, o una spalla su cui piangere. Ci sarà per condividere la mia felicità. Ci sarà e sarà in grado di emozionarsi con e per me, come una mano che non fa sentire il suo peso ma che quando serve stringe la tua.


Ognuno di loro fa parte e fa capo ad un diverso aspetto della mia personalità. Sono tre persone molto diverse, forse rispecchiano anche la mia complessità. Sono tre punti saldi, posti in cui se poggio i piedi so che non cadrò. Non sono uguale a nessuno dei tre e so che forse questo, come è successo in passato, mi porterà  ad allontanarli o ad essere allontanata da loro. La cosa mi spaventa, è chiaro, ma è come se sapessi che prima o poi torneremo vicini. Sensazioni. Belle. Senso di casa, famiglia, calore…un posto, tre persone, con cui so di essere a casa, ovunque io sia…