mercoledì 29 marzo 2006

DE MATRIMONIO #5: LE BOMBONIERE DEL RINFRESCO

Prendete due chiodi di garofano, un anice stellato, un fiore rosa chiaro e due un po' più scuri, un nastro chiaro, tante perline rosa due bianche a chicco di riso, una marea di guttaperca e filo di rame, ovattina, sacchetto colorato e confetti...e avrete ottenuto la nostra bomboniera...
il problema sta solo nel creare e comporre i pezzi...

venerdì 24 marzo 2006

PESTO AL BLOGGER!

tanto tempo fa aderivo con entusiasmo a questa iniziativa. Loro sono stati molto carini e puntuali, loro. un venerdì di poco tempo dopo trovai davanti alla porta di casa un pacco. sarà che sono bambina dentro ma per me aprire qualsiasi tipo di pacco è già un emozione di per sè. cmq aperto il pacco ho constatato che conteneva esattamente ciò che doveva contenere: le trofie e il pesto (oltre al catalogo dei prodotti, che sono a guardarlo c'è da prendersi lo sturbo da quante cose buone e particolari ci sono). a quel punto, chi non mangia in compagnia..., ci servivano dei complici. i nostri storici compagni di merende ed esperimenti culinari si sono resi irreperibili fino a domenica scorsa...ed è per questo che solo ora, finalmente, posso scriverne.
La pasta di per sé ci è piaciuta molto, ma il pesto...il pesto era spettacolarmente buono. a guardarlo nel vasetto già si capiva che si sarebbero sentiti gli ingredienti (cosa che si è rivelata esatta: sembrava di sentirli foglietta per foglietta) però la quantità d'olio (che sembra enorme) traeva, devo dire, in inganno sulla pesantezza della preparazione. e invece piacevolissima sorpresa: il pesto non solo ha la consistenza e il sapore ottimo ma è risultato anche facilmente digeribile anche per me che di solito basta solo la parola e lo digerisco domani.
una bella idea, una bella iniziativa e dei buonissimi prodotti: quest'azienda decisamente ci piace...

martedì 21 marzo 2006

GIORNATE VENTOSE


quando ho acceso la radio stamattina alle 9 e 15 c'era un tipo che raccontava e ripensava con affetto a quando la moglie ha svegliato di notte lui e il cane con una scorreggia.
quando l'ho spenta alle 12 e 30 c'era un tipo che raccontava di quando con una scorreggia ha fatto suonare l'allarme di una macchina parcheggiata.


ora, con calma, cercherò di trarne qualche conclusione...

mercoledì 15 marzo 2006

CARA  S.

io sono fatta così. vivo ogni distacco come un abbandono, ogni abbandono come un trauma. anche tu mi hai abbandonato, anni fa. e non te ne sei mai resa conto, tristemente.
mi hai abbandonato a freddo, una mattina di ormai 15 anni e mezzo fa. io ero felice, tu m'hai definita "puttana". io, quel puttana, me lo sono preso e sono stata anche incapace di controbattere ad un amica che non riusciva ad essere semplicemente felice della mia sola felicità.
quella notte era stata bella. Lui mi interessava, lo sapevi. mi dicesti che avevo fatto una cazzata. mi chiamasti puttana per una notte di baci e carezze, per uno sguardo di felicità che per te, evidentemente, quella mattina era di troppo.
ne sono passati di giorni. poi successe che qualcuno mi fece passare pomeriggi di terrore e lacrime, tu non c'eri, eri in vacanza. in una calda estate ho perduto la fiducia nel mondo. te ne parlai, forse mesi dopo, quando ci siamo scoperte ancora nella stessa classe, ancora nello stesso banco ad iniziare un'altra avventura. te ne parlai col pudore che accompagna tutte le cose serie. lo sai: posso parlare di sesso per ore, di meccanica del sesso...per raccontarti di quella notte fotocopiai la pagina del mio diario, quello con la chiave, e te la diedi senza una parola, ricordi?
le cose cambiarono...lui era diventato un'ossessione e tutti a credere ciò che era meglio credere: che fosse una cotta adolescenziale. io ingrassavo e tutti a credere ciò che era meglio credere: che mi piacesse mangiare. Ho messo 40 kg nei 5 anni di liceo, è circa la metà di quelli che peso adesso. 40 kg di maschera per non espormi a nessuno, neanche a te. le voci corrono, si sa. in un paese di periferia come il nostro corrono ancora di più. piano piano tutti voi vi siete scontrati con una notizia, con un'insinuazione, con un sospetto. Non siete venuti da me, non avete voluto confrontarvi con una realtà che lasciava sconvolti.
avete preferito credere che una ragazzina di 13 anni e mezzo fosse una puttana piuttosto che chiederle qualcosa. ci ero già passata, con Barbara: lo stesso schifo, lo stesso sapere, grandi, adolescenti, vecchi. nessuno ha fatto un cazzo, violenza su violenza.
l'ho saputo anni dopo che anche i nostri capi sapevano. ho mollato. ho mollato in quel preciso istante, nella macchina di uno di loro. non sono più tornata in sede, non potevo più guardarvi. processata in contumacia, senza appello.
perché non sei scappata prima? perché sei rimasta in quel gruppo?
per l'illusione che gli altri non sapessero o non giudicassero. era successo, basta, lasciatemi sola a leccarmi le ferite. non potevo più descriverti la mia vita, non avresti capito. capitava che in sede la gente mi chiedesse un pompino, a te chiedevano i fiammiferi. tu neanche lo sapevi cos'era un pompino. io l'inferno l'avevo visto con barbara e poi c'ero caduta dentro, da sola. barbara aveva me: non l'ho mai giudicata. io non avevo più te. eri troppo presa dalla tua adolescenza, dai tuoi sogni amorosi. no, non dovevi smettere di vivere per me. dovevi chiedermi come stai? e ascoltare la risposta. tra il terzo e il quarto anno le cose cambiarono, iniziammo a staccarci. tu lo imputasti a Tiziano: stava diventando una storia seria. vero, ma non come credi tu. Tiziano, suo malgrado, aveva riaperto ferite che avevo chiuso. vivere il proprio corpo insieme ad un altro, creare la propria intimità...cose bellissime, ora lo sai. io allora mi resi conto di cosa mi era stato sottratto, di cosa avevo perso. fu dura: un anno di mal di testa e di pianti. non fa male, non fa male, rialzati. 10, 100, 1000 volte. tu continuavi a non chiedermi nulla, non l'hai mai fatto. e il tuo silenzio pesava più dei loro giudizi urlati.
non hai mai capito. anni dopo è morto il fratello di Daniele. non me l'avete detto, non me l'hai detto. l'ho scoperto dopo. mi volevi proteggere da qualcuno che ho amato con e per disperazione, non volevi renderti conto di dovermi proteggere dalle risate di un altro ragazzo in cortile. per un anno non sono uscita a ricreazione, o sono rimasta molto vicina al portone e tu non ti sei mai chiesta come mai. avevo un bisogno disperato di approvazione, simpatizzavo coi prof, voi mi etichettaste come secchiona: e come mai nei primi due anni di liceo non lo ero stata?
tre anni fa quel ragazzo che rideva in cortile è morto. l'ho scoperto dal manifesto funebre: pensavo fosse il nonno, poi ho visto l'età e il mondo ha iniziato a girare vorticosamente. voi siete andati al funerale, avete pianto, avete detto poverino. io al funerale non ci sono andata: avrei avuto voglia di gridare alla madre perché conoscevo la sua camera da letto meglio della mia. sono stata al cimitero, tempo dopo. ci sono stata da sola, sorretta dal mio odio, rabboccandogliene il vaso dei fiori affinchè gliene restasse un po'. ho pianto, gli altri avranno pensato che avevo perso un amico, uno importante. no, gente, ho perso me stessa. una parte di me è dietro quella lapide ma per lei niente foto e niente fiori. solo giudizi e silenzi.
perché ho pensato tutto questo? perché ieri sera mi sei venuta in mente, perché sto per spedire le partecipazioni, quelle senza invito, e ci sei anche tu. e mi sono immaginata la tua faccia se il giorno del matrimonio verrà anche una persona cui tengo molto: la prof. ursula. e non capirai, ora come allora. non capirai come la stima di quella donna mi abbia salvato nelle sere in cui il coltellino in mano era un'alternativa allettante. ecco. io avrei voluto che al suo posto ci fossi tu. avrei voluto mandarti anche l'invito. tu l'hai rifiutato, una mattina di quasi 16 anni fa.
questo avrei voluto scriverti stamattina e invece ti ho scritto "buongiorno" come al solito...

martedì 14 marzo 2006

NUOVI ARRIVI E RIFLESSIONI

mercoledì 8 un bambino ha deciso di fare il più bel regalo che potesse fare ad una donna, sua madre: nascere. alle 17 e qualcosa Michele s'è affacciato al mondo (rimettimi dentro! rimettimi dentro! cit.) riempiendo di gioia anche noi che in quel momento eravamo a 200 e passa km di distanza dall'evento. l'abbiamo visto nel giorno del suo arrivo a casetta ed è stata un'emozione incredibile. un cucciolo d'uomo così piccolo è una meraviglia della natura, davvero. con le sue manine in miniatura e le unghiette perfette, con la sua pelle di carta e le ciccetta sulle cosce...non avevo mai visto il mio uomo così emozionato...
quanto a me...il mio desiderio di maternità è noto alle formiche della vostra palazzina (quelle della mia si sono stancate di parlarne), eppure...eppure ho provato delle emozioni contrastanti: la voglia di sentire crescere una vita dentro di me, la paura di non saperlo crescere...forse diventare genitori a 30 anni si porta dietro delle consapevolezze diverse, più profonde...sarò in grado? sono sempre più convinta che per essere dei buoni genitori ci voglia d'accordo una buona dose di consapevolezza (di se stessi, della coppia, del passo che si vuol fare), ma anche un po' di incoscienza...
potremmo mettere in moto meccanismi che potrebbero portare ad andare lontano, molto lontano. significherebbe non poter condividere con altri la nascita dei nostri figli...sarebbe forse una bella occasione, una di quelle che ora o mai più. non so, sono parecchio, ma parecchio, confusa... l'idea di mettere tutto su un carro e andare lontano da una parte mi stuzzica, dall'altra mi atterrisce. d'altra parte ora come ora, non potendo ancora tornare a rm (cosa di cui ho anche poca voglia) non c'è assolutamente nulla che mi tenga qui...

mercoledì 8 marzo 2006

8 MARZO


il ricordo più bello che ho della festa delle donne è un ragazzino che mi faceva il filo alle medie. mi aspettava se usciva prima di me , mi accompagnava fino al portone di casa, rimanenedo a parlare con me seduti sulle scalette al mio palazzo. vicino alla nostra scuola c'era un albero di mimosa enorme e bellissimo. ogni giorno lui scavalcava il muro e si arrampicava per regalarmi un mazzo di mimosa.
è un ricordo molto bello, ogni volta che arriva marzo e sento nell'aria l'odore della mimosa mi sento in pace, amata, colma d'amore. quel ragazzino ora è cresciuto...e dorme accanto a me...

lunedì 6 marzo 2006

domenica 5 marzo 2006

ECCO COSA SUCCEDE A SOFFRIRE D'INSONNIA...

Lui/Lei/Loro sono rientrati. Lui/Lei/Loro si sono fatti una bella doccia. Lui e Lei hanno trombato alla grande. Lui/Lei/Loro si sono rifatti una bella doccia. Alle 2 e mezza del mattino.
Io ero dall'altra parte del muro e mannaggia se riuscivo a chiudere occhio.

giovedì 2 marzo 2006

TU CHIAMALE SE VUOI...EMOZIONI

se vi dico che da stamattina la cosa più emozionante che mi è capitata è stata la schiuma autopulente nella tazza del cesso di studio, secondo voi quanto sto messa male?