lunedì 15 novembre 2004


Stavo lavorando, probabilmente al progetto del negozio, quando mi è arrivata la chiamata:" corri metti su repubblica o su un giornale online qualsiasi, c’è stato un attentato, hanno ucciso alcuni di noi". Il sangue si è fermato, ghiacciato completamente. Poi il cervello ha realizzato che lui stava bene, che lo stavo sentendo. Poi mi sono collegata, e ho visto l’orrore, lo stupore, l’incredulità…e con le ore le conferme che non si avrebbe mai voluto avere. E quei morti che iniziavano ad avere nomi, facce, storie, e il dolore che cresceva. E la consapevolezza del pericolo che ognuno di loro corre qui e altrove, improvvisamente realizzi che non tutti capiscono che il suo mestiere è utile e indispensabile, che non tutti gli sono grati, che c’è chi li odia, qui e altrove. E ringrazi per ogni giorno, e il cuore smette di battere ogni volta che il telefono non ti restituisce la sua voce. Sono stati giorni molto molto brutti, quelli. Giorni in cui non riuscivo a smettere di pensarci e le lacrime scendevano da sole perché quei padri, quei figli, quei compagni, quei mariti, erano anche un po' miei. E quel minuto di silenzio che ho lottato ci fosse a studio, quel minuto senza lavorare che per me era il minimo degli atti dovuti e intorno a me molti vedevano come una seccatura. Quel corteo di gente al Vittoriano, io stavo male, visto dalla tv, e i funerali. Le speranze delle famiglie spazzate via in un secondo. Un anno fa accesi una candelina, senza sms, senza passaparola, quest’anno l’ho accesa dentro di me e la riporto qui. Io non dimentico. Grazie ragazzi.

4 commenti:

  1. Ci sono "impegni scomodi" difficili da capire e da condividere.. alla fine ciò che davvero conta è credere e avere passione per quello che si fa.
    Cmq..capito qui per caso, gironzolavo...Klimt e Murakami hanno rapito la mia attenzione. ;)

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  2. Nemmeno io dimentico, nessuno dovrebbe. Peccato che alle volte, le ideologie politiche ti dipingono il mondo come vogliono loro, per tentare di diffondere messaggi sbagliati, o per lo meno discutibili. Ma la vita è una cosa troppo importante, di qualunque colore sia.

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  3. E' incredibile odiare il mestiere di qualcuno solo perche' porta la divisa... e' incredibile non essere loro grati e non solo per le missioni di pace all'estero. E' incredibile l'odio facile di troppe persone.

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  4. Non si può dimenticare.Erano esseri umani,checchè se ne pensi di questa e di tutte le altre guerre.E una divisa non può far odiare un essere umano.Sono le sue azioni semmai che lo rendono spregevole.E quei ragazzi spregevoli non lo erano,e nemmeno guerrafondai.Erano come noi,e vanno ricordati e ringraziati per quello che hanno fatto.
    Baciotti bella!

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