martedì 8 marzo 2005

il mio uomo ha un grande difetto, non mi coinvolge.
non mi coinvolge in quello che fa, coi suoi amici, con le persone con cui lavora... non che lo lascerei mai per questo...però fa male. se anche io fossi una persona fatta così, come dire, a comparti stagni, beh, allora amen...ma io sono esattemente l'opposto. se una cosa prende un lato della mia vita la prende tutta e le persone cui voglio bene ne saranno messe a conoscenza in tempo zero. una sola volta non è successo, con Specchio, ed è stato massacrante. perchè io credevo di poterne parlare, chiaramente non con il mondo, solo con le due persone oltre Tiziano che a quel tempo per me erano le più importanti. mi sbagliavo e ho ferito. perchè c'è chi ama la segretezza, le divisioni. tu fai parte di questa sfera ma non di quest'altra. il lavoro è una cosa, la famiglia è un' altra, l'amore un'altra ancora, se queste ultime due cose non coincidono.
per me no. e mi ferisce in maniera incredibile che chi amo si comporti così.
in questi quasi 13 anni io non ho conosciuto compagni di scuola superiore, colleghi universitari, persone con cui si è fatto un corso...alcuni, selezionati, colleghi li ho conosciuti quando hanno smesso di essere tali, ovvero quando Tiziano è stato trasferito qui. ma soprattutto non conosciuto amici, ovvero li conosco sì, ma veramente poco. questa cosa mi fa sentire zoppa, come se mi mancasse qualcosa...paura? sì. paura un giorno di ritrovarmi come la protagonista de "le fate ignoranti" a scoprire e fare i conti con una realtà fatta diversa, con un compagno che con te è una persona e con gli altri un'altra. è normale sia così, è così per tutti, anche per me. ma io mostro a Tiziano quello che sono anche al di fuori della nostra storia. fa parte del pacchetto completo che credo si debba dare alle persone che ami.
io sento che mi sono persa e mi sto perdendo molte cose di lui, cose che magari che non mi piacerebbero ma che sono parte di lui. da quando stiamo insieme lui ha conosciuto tutta, o quasi: siamo troppi, la mia famiglia, tutti i miei amici, i compagni del liceo, le persone con cui sono stata in inghilterra, gli scout, i colleghi universitari, il coro vecchio, il coro nuovo, le colleghe. se non ha conosciuto qualcuno è stato per mancanza di tempo ed opportunità, certamente non per mia scelta. ho sempre cercato di fare in modo che i miei amici diventassero anche i suoi, che si creasse comunque un rapporto che facesse sì che potessimo dividere lo stesso tavolo ad una cena, che si potesse parlare liberamente. è chiaro che coi miei amici io abbia un rapporto più profondo e che la confidenza e l'amicizia vera non passano per gli stessi binari su cui passa il loro rapporto con la persona che amo. è bello però che ogni tanto, a qualche stazione, questi binari si incrocino e ci sia uno scambio.
io mi ritrovo a questo punto ad essere strato di una torta di cui volevo essere ingrediente, e io le torte a strati, metaforicamente come nella realtà, le odio.

7 commenti:

  1. ...ma in che senso non ti coinvolge? non conosci molti aspetti di lui e del suo ambiente quotidiano? arriva a casa la sera e non ti racconta quel che è successo, con chi e come?
    Se così fosse comprendo la tua perplessità e ciò che dici circa il bel film di ozpetek...
    Se vuoi, rispondimi pure qui, io ripasso...

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  2. francy, non sarà che, dato il tipo di lavoro che fa, non vuole coinvolgerti?
    io direi..NO PANIC! gli ometti sono fondamentalmente DIVERSI da noi, anche nella gestione delle amicizie. per noi le amiche/ci sono importantissimi, per loro...'nsomma, se ci sono bene, se no no...forse non ti presenta queste persone perchè per lui nons ono importanti;-)
    ciccia, niente pippe mentali..hai riflettuto sul fatto che potresti essere in SPM?
    bacini
    la

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  3. @ nonsocosadireetc:non mi coinvolge nel senso che non me ne parla, non mi presenta le persone, evita come la peste che io incontri queste altre persone. del lavoro in sè, poco, mi parla ma visto il lavoro che fa è anche comprensibile. è il resto che fa più male, la consapevolezza che mi perdo parti di lui che invece vorrei conoscere.
    @ la: più le persone sono importanti per lui e meno le condivide con gli altri. è così anche nei miei confronti, lui mi tiene in un ambito in cui non fa entrare che pochi eletti. per come sono fatta io è una gabbia, d'oro magari ma pur sempre una gabbia. spm?!? ma ti sei fatta due conti? cmq non sto drammatizzando. lo amo e lo accetto anche così, altrimenti non sarei qui, no?

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  4. Io la piglierei male 'sta cosa; anche se lui ti reputa una 'specie protetta', da salvaguardare a tutti i costi, diglielo che ci tieni un sacco a calarti in TUTTA quanta la sua realtà...e che accanto a lui nulla di male di può capitare, anzi!
    :-)

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  5. Anche il mio ex faceva così ogni tanto e a me dava fastidio da morire!Però per scoprire di essere in una realtà diversa tipo fate ignoranti, come dici tu, non è questione di non coinvolgerti, ma di mentire. Che è un pochetto diverso. Però capisco come ti senti, mi dava i nervi!!!

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  6. @ale: non ho paura che mi menta, più che altro di perdermi qualcosa.
    @nonsoetc: sono anni che provo a dirglielo, lo vedo che ci prova ma è più forte di lui. devo ammettere che ora un po' si sta sciogliendo ma per lui è anche uno sforzo. lui per esempio non vuole assolutamente mischiare lavoro e famiglia (non si porta neanche le divise a casa e io l'ho visto in divisa tre volte, tanto per dirne una) perciò io non conosco le persone con cui lavora. lui è fatto così, non si rende semplicemente conto di quanto per me magari possa essere importante conoscere le persone con cui divide il pericolo, quelle cui è affidata la sua vita quando non è con me. è come se una volta varcata la porta di casa per lui inizi un altro mondo. con gli Amici è diverso, lui li considera preziosissimi e preferisce vederli da solo per poter parlare liberamente, io non voglio entrare in questo rapporto (anche perchè sono felicissima che sia così profondo) vorrei solo che ci si potesse trovare a volte intorno ad un tavolo per una cena o al cinema insieme. la sua non è cattiveria, comunque, io ne sono fermamente convinta. solo che a volte ci rimango male, ieri la causa scatenante è stata una sciocchezza (e stavolta aveva pure ragione: voleva vedere, da solo, il suo migliore amico, che è anche amico mio da 17 anni, prima che lui si sposi il mese prossimo) ma c'è un vaso pieno di scontento e ogni goccia può farlo traboccare, tutto qui. poi la vita continua, non è che ieri sera io gli abbia negato il saluto (tanto più che, forse per metterci una pezza, aveva pure invitato un ex collega a cena con la moglie).
    alla fine il concetto rimane ma spesso, come dice laura, tendo semplicemente a vederlo più nero di quello che è. Tiziano è la persona di cui mi fido più al mondo, non farebbe mai qualcosa intenzionalmente per ferirmi!

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  7. Omettere di dire qualcosa non è un po' mentire, alla fine? Non voglio seminare zizzania fra voi, ma perchè una complicità possa dirsi tale secondo me occorre che non vi siano "pezzi" di esistenza non condivisi. Anche se non sono poche le persone, esperte nel settore di coppia, che invece sostengono il contrario. Forse invece, il fatto di avere i propri universi vivi e vitali e non per forza offerti all'altro, può essere la chiave per avere una coppia che funziona benissimo.

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