lunedì 6 giugno 2005

L'OSPITE

Sono stati giorni…particolari, ecco.


Sono stata forse una stronza, forse egoista, forse tante cose ma non sono riuscita ed essere la buona amica che la situazione richiedeva, indubbiamente. Venivo da un giovedì sola a casa passato in lacrime, per i cazzi miei, l’ospite non c’entrava nulla ma di fatto mi sentivo ancora spossata e triste, indefinibilmente triste.
l’ospite sta male, inutile negarselo. Ma la consapevolezza dei problemi di qualcun altro invece di spronarmi ad aiutarlo, come è solito accadere, stavolta mi ha provocato un sentimento di quasi intolleranza.
forse mi ha dato fastidio il fatto che gli altri non mi abbiano risposto all’invito (ma come dicevamo con lei, vuol dire che avrò meno remore a depennare dalla lista degli invitati per una festa ben più importante), forse mi ha dato fastidio che lei non si sia fatta sentire per più di 6 mesi, che non si sia degnata di rispondere neanche a i miei messaggini tipo “ciao bella come stai?” e poi non abbia avuto remore a venire a casa mia per tre giorni.
e non ho avuto voglia di fare la cicerona, di rendermi simpatica, di cambiare i miei programmi.
e sarò fatta male, ma io cose come queste non le sopporto:
prologo: il fratello dell’ospite, che io conosco ma tutto sommato poco, domenica sera arrivava a Populonia per cose della sua università. Nd.fra Populonia è a circa 50 km da casa nostra, quindi andare e tornare sono circa 100 km
location: in macchina, io, Tiz e l’ospite
ospite, al telefono con la mamma: a che ora arriva V. (il fratello, n.d.fra) a Populonia?
mamma dell’ospite, dall’altro capo: alle 19 circa
ospite: ah allora credo che stasera andremo a trovarlo, tanto è bello, è qui vicino.
il tutto con noi presenti e prima di ciò del tutto ignari della cosa.


Chiaramente a Populonia poteva andarci in ginocchio sui ceci, per quanto mi riguardava. Cioè vuoi impormi una serata con gente che non conosco o che conosco poco, in pratica vuoi che ti faccia da autista, ma non ti preoccupi neanche di salvare le apparenze? starai pure male, ma i cazzi tuoi te li curi bene, come al solito. Solitamente se sono ospite, io tendo a non imporre mai la mia volontà o i miei desideri.

e dopo aver sputato questo veleno, torno a ribadire, e lo faccio soprattutto per me, che le cose non sono semplici, che una malattia non elimina l’egoismo congenito delle persone e che lei sta veramente male. Che è irriconoscibile, che ha meno della metà della verve di un tempo.


Forse se io fossi stata meglio sarebbe stato diverso, ma anche io stavo male, per una cosa, per una serie di cose, e sapevo che con lei non potevo parlarne e quando ci ho comunque provato lei come al solito non ascoltava, era concentrata su se stessa, sul suo palcoscenico, sul suo desiderio di un pubblico.


L’abbiamo ascoltata, l’abbiamo comunque portata a spasso, le abbiamo cucinato tutte cose senza frumento, uova, carote facendo finta di non vedere che poi mangiava il gelato senza problemi (a proposito, sostituire tutta la farina con la fecola di patate in un dolce non è una grande idea, sappiatelo. E, sempre per blog-utilità, la pizza con la farina di manitoba viene bene). Insomma abbiamo cercato di farla comunque sentire a suo agio e stare bene. Ma con difficoltà.

so che lei sta facendo tanto, tantissimo, per risolvere i suoi problemi, so che sta prendendo una cifra di farmaci, e per lei è una cosa enorme, ma ho come l’impressione che abbia tirato un po’ troppo la corda, e, veramente, mi dispiace ma io non ce la faccio ad inventarmi diversa per chi non si è mai curata di capire come sono fatta.

5 commenti:

  1. dai, sei stata carina e gentilissima, oggi ho sentito Liv ed era tutta ocntenta del tempo passato con voi.
    si sa, liv è sempre liv, e forse dico così perchè non ero li con te ed immagino i rodimentos de culos..ma guarda il lato positivo: è tornata a casa sua!
    ;-)
    tvb

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  2. Ti auguro che questo brutto periodo possa passare Francy, te lo meriti.

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  3. sicuramente tu hai fatto tutto quello che potevi e anche di piu', pero' nei rapporti con tutti e' giusto avere dei confini, dei limiti, anche se sai che nella maggior parte dei casi non li dovrai mai invocare.
    (ho sempre saputo che se S., quando vivevamo in Italia, mi avesse chiamato alle 3 del mattino per chiedermi un passaggio in macchina perche' non guida l'avrei fatto, perche' so benissimo che prima di chiedermelo ci avrebbe pensato quanto basta, e solo all'ultimo avrebbe deciso di disturbarmi).
    Andra' meglio, ne sono certa. Se c'e' una cosa che ho imparato e che siamo sempre piu' forti di quanto crediamo. Il problema e' che soltanto stando male lo veniamo a scoprire.
    Abbracci virtuali.

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  4. Mi fa piacere sapere che il libro ti piace: lo avevo messo "in circolo" con un pò di timore, perchè non è proprio il racconto che molti si aspettano.
    Per il resto posso solo augurarmi che per te le cose vadano bene.
    Un abbraccio
    Daniele

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  5. Te l'avevo detto che avrei scritto qualcosa, un evento storico il mio interesse per l'argomento!
    Sono una Iena, in fin dei conti....
    Mr. Pink

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